
Tutti i reboot e remake 2017 che abbiamo visto su piccolo e grande schermo
Ormai le parole reboot e remake si sentono nominare spesso. Forse tanto spesso da domandarci quando è iniziato questo fenomeno, che ha visto più di 20 titoli reboot e remake 2017 che hanno riportato, sul piccolo o sul grande schermo, grandi nomi come Dirty Dancing, Dynasty o Baywatch. Il risultato? Un polpettone di cose trash, passabili o totalmente inguardabili. Con le dovute eccezioni, certo. Questo senza voler addentrarci nel territorio ancor più fangoso dei revival – tutti ricordiamo l’episodio “Gilmore Girls“. E prima che mi saltiate alla gola, Will&Grace è l’eccezione che conferma la regola: almeno un revival doveva andare per il verso giusto, no?
La nostalgia degli anni ’90, e in alcuni casi anche ’80 e primi anni 2000, ha portato produttori e registi a impegnarsi sul fronte remake, revival e reboot come se non ci fossero più novità degne di essere mostrate sui nostri schermi. Sbagliato, sbagliatissimo per un anno che ci ha comunque regalato perle quali Legion o American Gods. Eppure il fenomeno non pare rallentare ma, anzi, ingranare la marcia e aumentare di velocità e consensi.
Come? Questo ancora non lo so. Ma tornando a parlare di reboot e remake, ecco quelli che ci hanno costretto a subire in questo 2017. Con risultati alquanto deludenti, ovviamente, nella grande maggioranza dei casi.
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I reboot e remake 2017 in tv: Da Dynasty a Snatch
Chiamatemi pure all’antica ma gli unici Baby e Johnny per me sono quelli interpretati da Jennifer Grey e Patrick Swayze. Il remake di qualcosa, qualsiasi cosa sia, ha senso soltanto finchè aggiunge una novità al film/opera teatrale/programma tv da cui prende spunto. Il tentativo di riesumare un film che non era affato morto, senza per altro aggiungere nulla di nuovo alla trama già perfetta, non ha soltanto reso il Dirty Dancing della ABC noioso ma anche, e soprattutto, inutile. Probabilmente nessuno li aveva informati che solo perchè decidi di trasformare un film cult in un musical quest’ultimo avrà automaticamente successo. Aggiungiamo quindi Dirty Dancing nella lista dei reboot e remake 2017 di cui non avevamo bisogno.
Un pò lo stesso discorso che si può fare per il povero Dynasty. Quando pensavi che i network avessero imparato la lezione dopo il flop del remake di Dallas, eccoli rispunare con un meraviglioso pacchetto regalo con su scritto “Dynasty”. La serie tv avrebbe potuto essere anche banalmente godibile se non si fosse presa così noiosamente sul serio. Credo di parlare a nome di tutti nel dire che avevamo un disperato bisogno di un pò di trash di lusso dopo la fine di Gossip Girl. Ma il drama di Josh Schwartz non mantiene le promesse di sogni di gloria (e catfight) passati. Paradossalmente si avvicina molto più a Beautiful che non al Dynasty degli anni ’80. E non sono certa che sia un paragone lusinghiero.
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Meno impacciato e ragionato è invece stato il remake di Snatch, film tipicamente british degli anni 2000, firmato da Guy Ritchie. La fortuna di Snatch – oggi disponibile anche su TIMVision – non è stata soltanto quella di rifarsi ad un film relativamente “passato” e poco conosciuto (passatemi il termine) bensì di sfruttare gli elementi giusti. Al di là di un cast robusto e compatto – Luke Pasqualino (The Musketeers, Skins), Rupert Grint (Harry Potter), Ed Westwick (Gossip Girl) – Snatch non ha avuto paura di sperimentare. I personaggi, il brillante uso della cinepresa e della colonna sonora hanno reso la serie tv di Crackle un piacere da guardare. E riguardare, dato che nel 2018 arriverà anche la seconda stagione.
Nemmeno Netflix ha resistito alla tentazione: Da She’s Gotta Have It a One Day at a Time
Ormai lo sappiamo: se c’è qualcuno che “può” tutto quello è Netflix. Anche quando si tratta di reboot.
Quest’anno la piattaforma di streaming online si è data davvero da fare, con diverse serie tv che altro non erano che reboot di titoli più o meno noti di gloriosi film (o serie tv) passati. Il 23 novembre ha debuttato sulla piattaforma She’s Gotta Have it, remake del celebre film di Spike Lee datato 1986, Lola Darling. Sebbene le tematiche della serie tv non si discostino da quelle del film, riescono a rielaborarle in una chiave nuova e moderna. Si parla di emancipazione femminile, della libertà di pensiero e dei paradigmi di una società che vuole le donne come oggetti. Attraverso la storia di Nola Darling (DeWanda Wise) e dei suoi tre amanti, si esplora la figura femminile e la sua forza.
Tra i reboot e remake 2017, figura anche il titolo GLOW, erede dell’omonimo programma televisivo di wrestling femminile degli anni ’80. La tematica era riemersa nel 2012 con un documentario sullo stesso argomento, poi approfondito da Liz Flahive e Carly Mensch nella serie tv partita il 23 giugno. Il 10 agosto lo show con Alison Brie, Betty Gilpin e Britney Young è stata rinnovato per una seconda stagione. Se c’è qualcosa per cui vale assolutamente la pena guardare GLOW – oltre agli svafillanti costumi delle wrestler – è la grandiosa colonna sonora. Un’ispirazione che si snoda episodio dopo episodio, credetemi.
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Un pò quello che si può dire anche del precedente She’s Gonna Have It, ma anche di Dear White People. Remake quest’ultimo del successo di Justin Simien di appena tre anni fa, è la storia di un gruppo di studenti di colore in una scuola principalmente caucasica. Forse il più azzardato tra i reboot e remake 2017, resta una serie tv impareggiabile. Conferma che “se lo dice Netflix”…
Ultima, ma prima in ordine cronologico ad essere rilasciata, è stata la sitcom One Day at a Time – anch’essa remake della sitcom andata in onda tra il 1975 e il 1984. Rilasciata a ridosso del nuovo anno, il 6 gennaio, la sitcom non è affatto scontata. Se si pensa che tra i due creatori figura Gloria Calderon Kellett – produttrice, scrittrice e anche attrice per un episodio di How I met Your Mother – non è per nulla complicato capire come mai questo remake abbia avuto il suo discreto successo.
I reboot e remake 2017 sul grande schermo: avevamo davvero bisogno di Baywatch?
Ecco infine il tasto dolente, la ciliegina sulla torta, il sine qua non.
Si arriva a parlare dei film che sono rientrati nella categoria di reboot e remake di questo 2017. Inizierei citando il mio personale preferito: quello che “tanti muscoli, poco cervello” ma soprattutto “quanto è invecchiato David Hasselhoff”? Con Baywatch c’erano tutte le premesse di un fallimento colossale. L’unica speranza degli autori e del regista sarebbe stata di puntare molto più sull’elemento comico che non sui muscoli di The Rock. Purtroppo il film di Seth Gordon è una noia totale, con qualche scazzottata intervallata da slow-motion dei bellocci (e delle dive) che corrono sul bagnasciuga in costumi di due taglie più piccoli.
Tornando sul discorso di film “tutt’altro che morti”, come Dirty Dancing anche La Mummia è un film che non si tocca. No, davvero, non si tocca. Perchè gli originali due film con protagonisti Brendan Fraser e Rachel Weisz (c’era un terzo? No, vi starete sbagliando: sono solo due!) sono una delle pietre miliari del fantasy di inizio anni 2000. Trasformarli in un film d’azione che è una brutta copia di Mission Impossible con tanto di Tom Cruise nel ruolo del protagonista? Disastro annunciato già sul nascere. Non è una sorpresa che il reboot abbia ricevuto critiche principalmente negative e guadagnato soltanto 493 milioni di dollari a fronte di un budget di quasi 200 milioni di dollari. Insomma, la matematica non è un’opinione.
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Tra i reboot – perchè definirlo sequel è un pò ottimistico – c’è anche il film di Dwayne Johnson e Karen Gillan, Jumanji – Benvenuti nella Giungla. Sebbene molti critici ne siano entusiasti, è evidente come si tratti dell’ennesimo salto nel passato a tempo perso, che non riesce (e non potrebbe) portare sullo schermo la vecchia gloria del film con Robin Williams.
Lascio infine a voi la parola su It che, Stephen King non me ne voglia, non ho guardato e non ho intenzione di farlo nemmeno nell’immediato futuro.
Reboot e remake 2017: un fallimento (quasi) totale
Sebbene i libri di storia vengano scritti per non ripetere gli errori del passato, non si può dire lo stesso anche della tv. Malgrado ci siano centinaia di trame ancora da esplorare e libri ancora da adattare, i produttori e i network continuano ad accanirsi e contendersi serie tv come i reboot e remake 2017. Poco importa che risultino peggiori dell’originali, poco importa che gli incassi (e i costi) siano eccessivi. E’ reboot, è remake, fa tendenza! Credo di essere stata abbastanza oggettiva nel definire successi e fallimenti dei reboot e remake 2017. Si salva naturalmente Netflix, che sembra ingranare sempre la marcia giusta. Meno lusinghieri sono i responsi del grande schermo e degli altri network.
Se non altro però sappiamo che il 2017 è stato in grado, almeno in alcuni casi, di dire no ad certi remake che, se portati avanti, sarebbero davvero stati la fine. Esempi? Non ne servono tanti, basti pensare a Xena – Principessa Guerriera. Perchè toccare una serie tv che, nel suo contesto e anno di creazione, è sufficiente? Non sarebbe più semplice elaborare una trama un pò più profonda, interessante, con una guerriera “moderna” in qualche altra epoca – romana, greca, barbarica, quello che vi pare! Detto ciò sono sicura che almeno il 50% di voi è stato entusiasta dei reboot e remake di quest’anno e quindi non vedo l’ora di sentire il sapore dei pomodori (virtuali) che mi lancerete contro nei commenti. Game on!