In che modo The Listener bilancerà la mitologia con gli episodi stand alone
By Ian Spelling 06/02/09
La star Craig Olejnik ed il produttore Christina Jennings della serie The Listener in arrivo sulla NBC, hanno detto ai reporter che lo show rientra mol to nel filone sci-fi e che abbraccia le radici del genere.
The Listener segue Toby Logan (Olejnik), un paramedico venticinquenne con un dono speciale: è un telepatico.
SCI FI Wire era in linea la settimana scorsa quando Olejnik (Thir13en Ghosts) e la Jennings (ReGenesis) hanno preso parte ad una conferenza telefonica con i reporter. Ciò che segue è un estratto della conversazione.
Toby è davvero così bravo come sembra? Rimarrà davvero questo buon personaggio alla Robin Hood o ha qualche difetto?
Olejnik: Beh, è umano. Grazie al cielo è nato con difetti, i quali, secondo la mia opinione, lo rendono emozionante. Durante la stagione ci sono certamente alti e bassi, sì. Non so dove ci dirigeremo nella seconda stagione, ma nella prima lo conoscerete dal suo inizio, lui comincia ad esplorare questa abilità che aveva sempre tenuto da parte. Quindi, certamente, come con qualsiasi nuovo potere, sta davvero imparando a maneggiarlo. Quindi è, sai, un giovane Jedi, praticamente, che sta affilando i suoi poteri. Prove ed errori. E con l’aiuto del suo mentore Ray Mercer, interpretato da Colm Feore, è in grado di semplificare la relazione con la sua abilità.
Perchè Ray dice che “Nessuno deve sapere?” Qualcuno sta cercando Toby? C’è qualcos’altro nella backstory che non sappiamo ancora?
Jennings: Sì, stavo proprio per dire che credo che una delle cose che abbiamo detto per quanto riguarda le serie era che davvero non si vuole che molta gente sappia che tu puoi leggere la mente. Prima di tutto, avrebbe delle ripercussioni sulle tue relazioni personali, perché la gente non potrebbe nascondere nulla da te. E l’altra cosa per Toby, credo, è ciò che accadrebbe se finisse nelle mani sbagliate. La cosa fondamentale che Toby si chiede è “Come sono diventato così? Ci sono degli altri come me là fuori?” e questo è ciò che fa andare avanti la storia settimana dopo settimana. E verso la fine della stagione realizzeremo che è nel radar di altre persone.
E perchè la gente vorrebbe prendersi del tempo per sintonizzarsi e vedere lo show?
Olejnik: Fondamentalmente, per le avventure di Toby, ed il suo dono. Credo che riguarderà la relazione che s i ha con i personaggi con i quali la gente si lega.
Jennings: C’ è Toby Logan, in effetti, un eroe restio. È qualcuno reso così dal dono. È stato un po’ un solitario nella sua vita. È un bel ragazzo a cui piacerebbe davvero regalare questo dono per poter essere solo una persona normale, ma non può.
E nel primo episodio, si rende conto di aver sentito un grido d’aiuto di uno sconosciuto. Potrebbe ignorarlo. E se lo ignorasse, potrebbe succedere qualcosa di orribile a quella persona che non ha mai incontrato. Non sa nulla. Ma quel giorno realizza “Mi è stato dato questo dono per una ragione e devo fare qualcosa”. E quindi quando chiedi perché la gente dovrebbe guardarlo, credo che ci sia qualcosa inerente al fatto che ci sono persone che sono preparate ad aiutare veri sconosciuti. Quindi credo che sia una delle ragioni per cui crediamo che la gente possa volersi sintonizzare. Penso che l’atra ragione sia che non ci prendiamo troppo seriamente. Ci divertiamo nello show. C’è un po’ di humour. E credo che il pubblico stia cercando proprio questo.
Abbiamo parlato con i produttori e gli attori di show come Eleventh Hour e Jericho. Insistevano molto a dire che gli show non erano science fiction, non erano fantasy. In che misura The Listener abbraccerà il genere?
Jennings: Molto. Sai, non ci sono telepatici nel mondo, e così abbiamo sempre detto che siamo uno show sci-fi. E se guardiamo avanti alla prossima stagione e alle successive, credo che ne vedremo di più.
Seguendo questo pensiero, alcuni show sono come Fringe, che sono episodio per episodio molto fighi come stand alone ma offrono molta backstory, mitologia, segreti per persone che guardano ogni singola puntata religiosamente. E poi ci sono show come Lost, dove devi guardare ogni episodio o sei completamente perso. In che scala rientra The Listener?
Jennings: É molto simile a Fringe. C’è un esempio molto buono. Puoi guardare Fringe, perdere tre episodi e non realizzare che è successa un bel po’ di roba. Quindi c’è,…cerchiamo di rispondere a queste domande. “Ci sono altri come me là fuori?” e “Come sono diventato così?” e credo che, probabilmente alla fine delle 13 ore, il tredicesimo episodio, inizieremo ad intravedere qualcosa di più dentro a quelle domande. Quindi, per lo più, puoi perdere un paio di puntate centrali e non avrà effetti sul tuo divertimento.