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Killing Eve: Jodie Comer parla del suo personaggio

(ATTENZIONE AGLI SPOILER SUL FINALE DI STAGIONE DI KILLING EVE)

In soli 8 episodi Killing Eve si è rivelata una serie intelligente, terrificante e divertente; merito di Phoebe WallerBridge, che ha saputo dare una ventata d’aria fresca al genere di spionaggio; di Sandra Oh, che ha avuto suo il primo ruolo da protagonista dopo Grey’s Anatomy, confermando ancora una volta le sue doti attoriali; e di Jodie Comer, la rivelazione di questa serie.

L’attrice britannica è talmente entrata alla perfezione nei panni di Villanelle, un’affascinante sicario, che risulta quasi impossibile odiarla; impresa non da poco, contando quante persone uccida a sangue freddo.

killing eve

Con ogni episodio l’incontro tra Villanelle ed Eve si avvicina sempre più, e l’ossessione l’una per l’altra, sia a livello intellettuale, che fisico, cresce fino alla scena finale: Villanelle abbassa la guardia, quando Eve le confessa di pensare sempre a lei e, quando sembra stia per iniziare un rapporto sessuale, Eve la accoltella allo stomaco.

Prima della messa in onda dell’episodio, Variety ha parlato con Jodie Comer su come trovare umanità in Villanelle, su come è stato lavorare son Sandra Oh e cosa possiamo sperare per la seconda stagione di Killing Eve.

Sapevi come sarebbe finita questa stagione di Killing Eve?
No! A essere sinceri  non si può mai sapere cosa abbia in serbo Phoebe; fatto che ha reso i copioni ancora più interessanti.

Qual è stata la cosa più soddisfacente nell’interpretare un personaggio come Villanelle?
E’ così sfaccettata; è una persona abbastanza complessa, ma anche molto libera; non ha molte regole, fa quello che vuole ed è a suo agio nella propria pelle; mi sono sforzata di capire come qualcuno possa non avere alcun tipo di rimorso per quello che fa, ma è stato tutto molto divertente; è difficile non divertirsi con lei. E’ la “cattiva”, ma è stranamente amabile a suo modo.

Le dai un tono infantile, seppur sia capace di essere seducente; è qualcosa che hai sviluppato con Phoebe?                                                                                                                                     E’ qualcosa di cui ha parlato Phoebe e che si manifesta soprattutto quando è con Konstantin (Kim Bodnia); in un certo senso l’unica relazione normale che abbia. Inoltre, credo sia abituata ad averla vinta; è come quando si dice ad un bambino ‘no’ e questo inizia a fare i capricci e lanciare i suoi giochi. Villanelle tende a fare questo, perché vuole avere il controllo su ogni aspetto della sua vita, e quando questo non avviene, vediamo la bambina che c’è in lei.

Sei stata sorpresa, quando alla fine spara a Konstantin e lo lascia per morto?
La loro relazione cambia così tanto nel corso della serie: lei scopre che le sta nascondendo molte cose, e la lealtà, che provano l’un per l’altra viene, messa alla prova. Mi mancherà Kim, ma non so dove la seconda stagione ci porterà; penso che la loro relazione sia speciale… si vede che entrambi tengono all’altro e anche se sembra impossibile per Villanelle, si vede che soffre un po’, quando gli dice che deve ucciderlo. Forse quella è la prima volta che la vediamo così.

Hai dato vita a diversi tratti di questo personaggio; c’è qualcosa che ti piacerebbe esplorare nella prossima stagione di Killing Eve?                                                                                            Nei primi episodi aveva tutto sotto controllo, cosa che cambia alla fine. Mi interessa vedere come reagisce agli eventi dell’ultimo episodio. E’ qualcosa che può facilmente dimenticare? Riuscirà a rimettere in sesto la sua vita? L’aspetto che più mi intriga sono le sue relazioni: come verrà influenzata da quello che è successo con Konstantin ed Eve? inoltre non vedo l’ora di scoprire le sue nuove coperture! Spero continui coi travestimenti e ad ingannare le persone; sembra quasi di recitare più parti, cosa che non sempre accade, quando reciti un personaggio.

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killing eve

Hai dei travestimenti preferiti?
Adoro l’omicidio a Berlino, è stato molto divertente! Anche quello in Italia, che è stato il primo che abbiamo girato; ho pensato ‘Oh, mio Dio! Devo parlare italiano’, ed ero completamente spaventata.

C’è qualcosa che ti aiuta ad entrare nel personaggio?
Per Villanelle fin dall’inizio ho pensato avesse un odore distintivo, come un profumo; la percepivi nell’aria prima di vederla, quindi ne ho comprato uno molto forte, abbastanza mascolino. Sandra diceva sempre che riusciva a sentirlo attorno a sé quando eravamo entrambe sul set, le sembrava strano percepirlo e vedermi, perché non era abituata alla mia presenza.

L’ultima scena tra Villanelle ed Eve è stata scioccante per svariate ragioni; visto che lavorate la maggior parte del tempo separate, com’è l’atmosfera, quando vi trovate a condividere la scena?  E’ bello… c’è tensione, perché i nostri personaggi parlano tra loro, anche se noi passiamo poco tempo insieme; quando siamo in una scena insieme, tutta l’energia che abbiamo accumulato, viene finalmente a galla. Sandra è brillante e la scena della cena nell’episodio 5 è stata abbastanza fisica e lei si è assicurata che avessimo tutti gli oggetti scenici appropriati e cibo sempre presente. Può sembrare scontato, ma di solito non si ha quel lusso e si pretende solamente. La sua generosità è enorme e ci divertiamo molto. Stiamo ancora cercando di capire la relazione dei nostri personaggi ma è bello non avere tutte e risposte, perché i loro sentimenti si intensificano sempre di più ogni volta che si incontrano.

Il trauma dal pensare di stare per farlo con Eve all’essere pugnalata, si può ritornare indietro da quello? Cosa stava pensando in quel momento?
E’ un momento molto interessante, perché Villanelle ha abbassato la guardia; è un momento molto importante nella serie, perché non credo si sia mai trovata in una tale situazione. Non lo so. Non ce la vedo perdonare senza un po’ di vendetta perchè lei non perdona con facilità. E poi venire pugnalata? E’ una cosa abbastanza seria.

 

 

Chiara

pazza per Doctor Who e serie inglesi in generale; ho paura che se avessi il tempo potrei arrivare a seguire un numero infinito di telefilm

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