
Wet Hot American Summer – First Day of Camp: Recensionde della Prima stagione
Quando ho iniziato a guardare Wet Hot American Summer – First Day of Camp non avevo idea che esistesse un film omonimo, del 2001, di cui questo telefilm fosse il prequel. Buffo, in effetti, dato che non sapevo neppure che tutti gli attori del film originale fossero tornati a impersonare loro stessi, a distanza di 15 anni. In un prequel. Capite anche voi che le premesse per un disastro ci fossero tutte. Peccato che quel disastro non sia capitato e la serie si sia rivelata, al contempo, la cosa più assurda mai vista e la più geniale mai concepita. Perché il telefilm, che butta nel mucchio gli attori più diversi, dai contesti più impensabili, funziona ad un livello superiore, uno che non si vedeva dai tempi di Zoolander o Hot Shots – il cui terzo capitolo continuo ad attenere senza abbandonare le speranze.
La storia racconta il primo giorno del campo estivo di Camp Firewood – lì dove il film racconta l’ultimo – nell’estate del 1981. Si riuniscono i vecchi compagni ed amici, che non si vedono dall’estate scorsa nonché i proprietari dello stesso campo. Prima che l’estate abbia inizio, tuttavia, una pozza di rifiuti tossici trasforma il fidanzato di Beth in una lattina, spingendo lei e Greg a cercare aiuto presso un avvocato. Ciò che rende interessante questa come tutte le altre storie è l’impressione che richiedano molto tempo, giorni se non addirittura mesi, per compiersi mentre si conserva comunque la consapevolezza che il tutto si sta svolgendo in meno di 24 ore. Da qui un processo lampo, una conferenza stampa ancor più lampante, prima che un assassino uccida entrambi Greg e l’avvocato Jim Stansel (Michael Cera ha totalmente colto nel segno con la sua interpretazione!). Ma non è la morte dei suoi amici che ferma Beth, tanto che addirittura è pronta a difendere il campo da un attacco nucleare del presidente. Parodia, esagerazione ed eccesso rendono la storia tanto inverosimile da far si che nessuno sia in grado di smettere di guardarla. Otto episodi? Pochi, pochissimi una volta che si è preso il ritmo.
Mentre Beth è impegnata nella battaglia legale, al campo i ‘grandi’ sono invischiati nel loro giro di relazioni e impegni. Primi fra tutti Ben e Susie – interpretati dalla fumante coppia Cooper e Poehler (qualcuno aggiunga un articolo alla Costituzione secondo cui quei due dovrebbero sempre stare insieme, in tv e nella vita) che devono organizzare, sempre nell’arco di una giornata, uno spettacolo degno del palcoscenico di Broadway. Ad aiutarli Claude e Rhonda, direttamente da New York. Mentre di Rhonda non ce ne può importare meno, Susie cede alla passione con Claude, solo per ricordarci qualche momento dopo che lei è dopotutto una ‘sedicenne’ e questa è una cosa inappropriata. Altra geniale scelta è quella di lasciare gli attori originali nei loro ruoli, benchè siano quelli di un gruppo di liceali: è quell’idea leggermente folle ma magnifica che contribuisce alla riuscita della serie. Mentre Susie se la spassa, Ben capisce di provare dei sentimenti per il suo compagno di ‘tuta’, tanto che la coppia Susie-Ben, storica e inaffondabile, pare sul punto di scoppiare perché a Ben piacciono i ragazzi. Poco male, nel film stanno ancora insieme!
Wet Hot American Summer – First Day of Camp non è una serie spirituale, non si perde in dialoghi filosofici alla Rust Cole e non cerca neppure la poesia della fotografia di Lost: non finge di essere ciò che non è, in poche parole. Il bello è che non ne ha bisogno, perché di per sè prova di essere una serie divertente, dinamica, d’intrattenimento e, non per ultima, surreale. Di realtà ne abbiamo anche fin troppa quindi, se volete farvi un favore quest’estate e farvi due risate, recuperatela! Non ve ne pentirete…
serie splendida, surreale e assolutamente inattesa, condivido… poi vedere tutti insieme attori da Mad Men, good Wife, Parks&Recreations che si prendono in giro mi ha fatto morire…. e la scena Meloni Hamm ha dello storico, tanto quanto l’arringa di Charles….
Era una serie che poteva andare solo in uno dei due modi: essere un completo successo e sfondare, risultare tanto assurda da cadere nel dimenticatoio. Penso che tutti (o quasi) siamo d’accordo su quale direzione abbia preso…