
The Musketeers: Recensione episodio 2.04 – Emilie
“Emilie” ovvero “Come una zuppa può trasformarti in Giovanna d’Arco per un po’ di giorni e farti rischiare il rogo”. Il sotto testo di questo episodio autoconclusivo dei Moschettieri può tranquillamente essere questo dato che in un’ora di episodio non è che succeda di più. Da quando poche settimane fa i fidi difensori del re sono riapparsi su i nostri schermi, non abbiamo potuto fare a meno di notare come la serie riuscisse a stare in piedi anche senza quel mostro di Capaldi e il suo personaggio, nemesi storica degli spadaccini. Abbiamo elogiato la trama dal ritmo veloce, il maggiore spazio dato alle storie di Portos e Aramis, il buon lavoro di Warren e la maggiore tridimensionalità di certi personaggi come il Re, Treville e Constance. Però, e se seguite le mie recensioni sapete che c’è sempre un però, adesso al quarto episodio autoconclusivo anche basta.
Gli episodi che si concentrano su una storia che si apre e si conclude nell’arco di meno di un’ora hanno un unico grande difetto: se la storia non è interessante affossano tutto il resto degli avvenimenti narrati. Mentre ti ritrovi davanti allo schermo a pregare che davvero non ci sia un avvelenamento in corso magari non ti accorgi del povero Portos che improvvisamente si ritrova pieno di soldi oppure di Pasqualino che viene relegato nella friendzone. Tutto questo perché, a quanto pare, agli autori non bastava attingere dall’opera di Dumas e dalla storia della Francia pre rivoluzionaria, ma era necessario anche richiamare la leggenda e la storia fatta mito della povera Giovanna d’Arco.
Emilie di Duras non solo ha le visioni che crede provengano da Dio, e non solo ha raccolto in due giorni un esercito di contadini pronto a bruciare Parigi e tutti gli spagnoli al suo interno in nome della Francia, ma ha stranamente dei lunghi capelli biondo rossi, la pelle diafana e indossa la cotta di maglia. Ma il vero problema non è la palese citazione al martire francese, ma che lo sviluppo narrativo dell’idea di base venga buttato alle ortiche quando quella che poteva essere una storia interessante, risulta essere un caso per “Il detective Aramis”. La zuppa è avvelenata, la mamma della povera Emilie le avvelena gli omogeneizzati da quando aveva due mesi di vita per farle vedere visioni di sangue e morte, il perché non è dato saperlo ma tanto tutto serve a trascinare avanti di un microscopico passo le trame di tutti.
In un brodo di accadimenti vari, Aramis bacia la Regina; Athos si improvvisa esorcista e continua a essere succube di Milady; quest’ultima
Vero è che i Moschettieri ci hanno abituato all’azione e alla scorribanda che facilmente degenera in azioni un po’ sconclusionate al limite del western da tre soldi, però l’azione e la tensione narrativa non sono mai stato un problema. Ne si è mai reso necessario citare altre opere o personaggi storici per inventarsi avventure per i moschettieri. Quindi cosa dobbiamo aspettarci per i prossimi episodi? Tutte mono storie in questo modo? Se proprio vogliono rifilarci la zuppa speriamo che non sia avvelenata…
Più Tom Burke per tutti!
Good Luck!
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Valutazione Globale
Zuppa
Valutazione Globale
Azz, se per te in questo episodio non succede nulla non so davvero cosa dirti! In un solo episodio abbiamo:
-Porthos che scopre che Treville gli nasconde qualcosa sull’identità di suo padre
-Milady che ha acquistato sempre più potere presso il Re, viene scoperta da Rochefort che la ricatta
-Rochefort fa uccidere il suo principale problema, l’ambasciatore spagnolo, ritrovandosi così lbero di agire (e con Miledy in pugno)
-la morte dell’ambasciatore spagnolo, che potrebbe scatenare una guerra mettendo in una situazione difficile anche la Regina
-il licenziamento di Treville
a questo aggiungiamoci anche le varie storie amorose Aramis/Regina, D’Artagnan/Constance e Athos/Milady!
Il “caso della settimana”a me è piaciuto molto, le due attrici bravissime e dava anche spunti interessanti sulla fede, ma quello è questione di gusti e ci sta che non piaccia, però dire che ” in un’ora di episodio non è che succeda di più” mi sembra alquanto strano.
Ma infatti non ho detto che non succede nulla, semplicemente che il “caso di episodio” (e mi fa ribrezzo chiamarlo così perché non sto guardando una serie crime) è prevedibile, scontato e lento. E gli spunti sulla fede non ci sono, perché vengono vanificati dall’avvelenamento da zuppa…dove sta lo spunto di riflessione sul ruolo della chiesa e della fede se tutta la vicenda di Emilie nasce e muore completamente random!! Quindi la barba invade anche tutte le altre storie e gli altri accadimenti che ho elencato nella recensione, ma che finiscono per sembrare buttati a caso in mezzo al tutto…alla fine ne risulta un enorme frullato di roba posticcia e mal raccontata. Hanno fatto così bene i primi due episodi mi dispiace che vadano a peggiorare così.
il fatto che alla fine lei non abbia realmente le visioni non vanifica, secondo me, in quanto il punto è che il popolo credeva che quelle visioni venissero da Dio e compiva per quello atti di violenza. Comunque vabbè, ripeto, a me è piaciuta molto la storia di Emilie, coinvolgente e ben interpretata.
E sì, tu hai detto proprio che non succede nulla. Ti ricito:
““Emilie” ovvero “Come una zuppa può trasformarti in Giovanna d’Arco per un po’ di giorni e farti rischiare il rogo”. Il sotto testo di questo episodio autoconclusivo dei Moschettieri può tranquillamente essere questo dato che in un’ora di episodio non è che succeda di più.”
Leggendo questa frase si capisce che nell’episodio, oltre alla storia di Emilie non succeda molto altro, mentre invece succedono parecchie cose, anzi, in quando a avvenimenti questo è sicuramente l’episodio più ricco fin ora andato in onda. Poi può non esserti piaciuto, può averti annoiato, tutto quello che vuoi e è una questione diversa, liberissima.