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The Good Wife: Robert e Michelle King parlano del scioccante cliffhanger dell’ultimo episodio e del futuro della serie

Se ancora non avete visto l’episodio di The Good Wife intitolato “Dramatics, you honor” smettete subito di leggere! Anzi, chiudete proprio questa pagina e smettete di navigare su internet. E non fate altro finché non sarete in pari con la programmazione. Se decidete comunque di procedere nella lettura vi avvisiamo che è presente nel testo di questa news un grosso, gigantesco spoiler se non siete in linea con la programmazione USA. Tutto chiaro? Bene. Ora che sono state messe in chiaro queste cose possiamo procedere.

Robert e Michelle King sono stati testimoni della morte di Will. I due creatori hanno prenotato un volo da Los Angeles, dove abitualmente abitano, a New York per essere presenti durante le riprese dell’ultima scena di Josh Charles nei panni dell’amatissimo avvocato Will. Non poteva essere altrimenti. Dovevano essere sicuri che tutto accadesse esattamente come previsto.

Su un set blindato la coppia ha collaborato strettamente con il regista Brooke Kennedy sulla sequenza di eventi che portano Jeffrey Grant a rubare una pistola alla guardia giurata che gli è vicino in tribunale e ad aprire il fuoco. Tenersi occupati nella gestione di questa importante scena gli ha inoltre impedito di farsi commuovere all’idea che uno dei loro personaggi principali stesse per esalare il suo ultimo respiro.

“Credevo sarebbe stato un momento altamento emotivo e invece è stata una scena molto tecnica” racconta Michelle. “Ad un certo punto è solamente Josh che viene trascinato e la gente che indica il sangue vicino a lui. Nessuna stranezza o energia catartica.” (In realtà queste scene a cui fa riferimento sono state tagliate nel montaggio finale perché i King hanno deciso di focalizzarsi sull’esterno della stanza del tribunale dove accadeva la sparatoria.)

Un altro aspetto che ha reso quel momento meno triste era sapere che Josh Charles sarebbe potuto tornare nelle settimane seguenti per girare altre scene (per esempio alcuni flashback per spiegare il lutto di Alicia) ma soprattutto che sarebbe tornato nel mese di marzo per dirigere un episodio della serie. “Era un aspetto importante per noi” ha affermato Michelle “Josh continua a far parte della famiglia di The Good Wife anche se Will Gardner è morto”.

Rileggete bene. Will Gardner è morto. Nessun dubbio o trucco.

Ecco come i due sceneggiatori hanno risposto ad alcune domande sugli accadimenti dell’ultimo episodio e sulle ripercussioni che questi avranno nei prossimi episodi.

Qual è stata la vostra reazione quando Josh vi ha detto che voleva abbandonare la serie?
MICHELLE: Diciamo una combinazione tra la tristezza nel realizzare che non avremmo più avuto Will Gardner nella nostra azienda legale e eccitazione al pensiero di poter raccontare una storia importante per tutti i nostri personaggi.
ROBERT: La cosa bella della nostra serie è che non cerchiamo di mantenere le cose invariata. Ci piace raccontare un mondo in continuo cambiamento ma soprattutto come Alicia cambia in base agli avvenimenti. Ci è sembrata l’opportunità perfetta per portarla in un mondo nuovo ma anche per sfidarla con l’obbligo a salutare ciò che fino a quel momento considerava un punto di riferimento.

La separazione di Alicia e Cary da Lockhart Gardner all’inizio di questa stagione è stato l’inizio del percorso che avrebbe portato alla morte di Will?
ROBERT: No. Dopo “Red Team/Blue Team” della scorsa stagione sapevamo di volere che Alicia diventasse sempre più indipendente. Ma diciamo che ha resto anche questo arco narrativo più semplice. L’idea di contrapporre due aziende legali è arrivata per prima e la notizia di Josh se ne sarebbe andato dopo ma ci è sembrato un buon modo per aggravare ulteriormente la situazione. Ci ha permesso di affrontare alcuni aspetti del rapporto tra Alicia e Will che forse non avremmo affrontato se non avessimo avuto un termine massimo che corrispondeva alla morte di Will.

Will e Alicia sono stati particolarmente acidi l’uno nei confronti dell’altra nel corso di tutta la stagione. Far finire il loro rapporto in modo così conflittuale vi ha mai creato qualche dubbio?
MICHELLE: Abbiamo discusso moltissimo tra di noi proprio su questo aspetto. Quello che abbiamo sempre cercato di fare è cercare di essere reali. Nella vita non si può decidere quando qualcosa finirà.

Avete mai pensato “Abbiamo ancora sei mesi, proviamo a vedere come sarebbe una relazione seria tra Will e Alicia”?
ROBERT: No, mai. Forse perché l’inizio della terza stagione ha mostrato la loro versione migliore come coppia e credevamo che ormai quella tensione fosse sbollita. L’unica domanda che ci siamo posti era quanta felicità donare ancora ai due prima che arrivasse la fine. Prima del terribile fatto avrebbero risolto il loro antagonismo? Sappiamo che il pubblico è molto attaccato al loro rapporto ma non potevamo non tenere in conto il fatto che si tratta di una serie drammatica. E il dramma, specialmente per Alicia, deriva dalle sfide che la vita pone sulla sua strada. Il suo rapporto con Will non è mai potuto diventare qualcosa di più per una questione di timing. Per questo motivo questa scelta ci sembrava coerente.

Parlando del fatidico episodio, era importante per voi che Alicia e Will appianassero i loro screzi prima della sua morte?
ROBERT: Oh, si. Decisamente. Come scrittori siamo sempre alla ricerca di momenti speciali che ci permettano di raccontare nuovi aspetti di un rapporto. Era molto importante per noi anche se non volevamo che andassero a letto per un’ultima volta. Volevamo che la loro relazione avesse un momento di chiusura e non volevamo che Alicia fosse devastata dalla perdita di una persona cara con cui aveva una relazione temporaneamente critica. Volevamo trovare un momento nell’episodio, senza rivelare cosa stava per accadere, in cui i due raggiungevano un accordo pacifico nella loro relazione. Non si trattava di perdono ma di una nuova fase più pacifica nella loro relazione.
MICHELLE: Non potevamo farli tornare assieme e raggiungere quei livelli di intimità e rispetto che i fan chiedevano senza risultare falsi. Ed era l’ultima cosa che volevamo. Abbiamo preferito portarli ad avere un equilibrio più vero e relae.

Will ha dei momenti speciali con molti dei personaggi della serie in questo episodio, in particolare con Kalinda mentre l’ultima scena con Alicia in confronto risulta quasi piatta. È voluto?
ROBERT: Si, e capirete di più nel prossimo episodio. Non volevamo dare a Will ed Alicia un momento spezzacuore o passionale perché volevamo affrontare [nel prossimo episodio] la reazione di Alicia a questa morte. È possibile accettare i fatti della vita quando non si ha voce in capitolo su come questi accadono?

Il prossimo episodio riprenderà esattamente dal punto in cui ci ha lasciati questo?
ROBERT: Torniamo indietro leggermente, giusto di un minuto. Il prossimo episodio racconterà le otto ore seguenti.

Potete dirci altro sul prossimo episodio?
ROBERT: Posso solo dirvi che ci saranno dei flashback. Abbiamo chiesto a Josh di essere disponibile anche per questo episodio che ci porterà direttamente nella mente di Alicia. Siamo stati accusati, e a volte lo pensiamo anche noi, di non mostrare mai il lato emotivo di Alicia anche se noi la pensiamo sempre come una persona molto passionale. Per questo motivo questa stagione si sta sempre più concentrando sul suo modo di pensare e ragionare.

Cosa accadrà nella vita di Alicia in futuro?
MICHELLE: Stiamo facendo lo sforzo di raccontare questi avvenimenti come se fossero vita vera. Se qualcuno a cui si tiene muore improvvisamente e violentemente avrà delle ripercussioni per un periodo decisamente più lungo di una settimana. Probabilmente avrà un impatto su tutto il resto. Soprattutto nei mesi seguenti.
ROBERT: Il motivo per cui abbiamo deciso di far accadere questo avvenimento a metà della stagione è proprio per mostrare come questo avrà ripercussioni in vari aspetti della vita di alicia. Ci saranno ripercussioni nel rapporto tra Peter e Alicia? E sui suoi figli? Grace, che ha dimostrato di avere una profonda fiducia nell’esistenza di Dio, come reagirà? E Cary, che non ha mai avuto un rapporto idilliaco con Will, come reagirà? E ovviamente, Diane che in un certo senso è stata come una moglie per Will riuscirà a creare un rapporto simile con Louis Canning [interpretato da Michael J. Fox]? Questa stagione è stata scossa da due avvenimenti importanti: la separazione in due aziende e la morte di Will.

Che ripercussioni avrà tutto ciò per Alicia e Peter?
ROBERT: Un avvenimento di questo tipo le fa mettere in discussione non solo le sue scelte in amore ma tutte le scelte fatte nella sua vita. Avrà preso le giuste decisioni in amore e nel lavoro? Il tutto è complicato dal fatto che Will non fosse proprio un uomo di principio.

Come è stato scrivere questo episodio?
ROBERT: Non è stato piacevole ma nemmeno una tragedia. Credo che i grandi scrittori dopo aver raccontato una tragedia si sentano liberi come se si fossero liberati dei loro demoni. Non è stato questo il caso. Per noi ha rappresentato la perdita di un attore che ci ispirava nella scrittura oltre che la perdita di un personaggio che non tornerà mai più. Non c’è stata assolutamente gioia nello scrivere questo episodio. C’era più che altro molta tensione nell’aria.

C’è mai stato un piano B in cui Will finiva in prigione o semplicemente lasciasse la città?
ROBERT: No avevamo un piano B perché semplicemente sapevamo che il rapporto tra Will e Alicia non era ai livelli di quello tra Doug e Carol (George Clooney e Julianna Margulies) in ER. La loro era una relazione in cui non avevano mai investito tutto loro stessi ma che restava sempre una possibilità per il futuro. Una porta sempre aperta. Non ci sembrava corretto nei confronti del personaggio di Alicia e abbiamo pensato che fosse meglio una soluzione che la obbligasse e farsi certe domande.

Sembra che questo avvenimento potrebbe darvi l’opportunità di fondere insieme le due realtà legali.
ROBERT: Nei prossimi due episodi ci saranno diverse domande e tutte avranno una risposta, positiva o negativa che sia.

Il personaggio di Matthew Goode (Finn) come si incastra in tutto ciò?
ROBERT: È colui che può raccontare ad Alicia gli ultimi momenti di Will. Si trovava assieme a Will in quell’aula e lo ha tenuto stretto mentre perdeva sangue sul pavimento del tribunale. Scopriremo inoltre che ha cercato inutilmente di proteggere Will venendo quindi colpito più volte dalle pallottole. Alicia sente immediatamente una forte connessione con lui. Il problema è che l’ufficio del procuratore ha bisogno di un capro espiatorio per gli ultimi avvenimenti poiché risulterà evidente che Jeffrey Grant [interpretato da Hunter Parrish] era effettivamente stato accusato di omicidio ingiustamente. Si tratta di un brutto colpo per l’ufficio del procuratore e Finn è proprio al centro del ciclone.

Matthew è stato inserito nella trama con lo scopo di riempire il vuoto che lascerà Will?
ROBERT: Si. Josh rappresentava la parte maschile di questa serie grazie alla sua energia. Volevamo mantenere tale energia anche dopo la morte di Will. Quindi, indipendentemente da come avremmo fatto uscire di scena Will, sapevamo di volere un nuovo ruolo maschile.

C’è qualcosa che avreste voluto far fare a Will ma che non siete riusciti a inserire in questi 5 anni di sceneggiature?
ROBERT: Mi sarebbe piaciuto vederlo con suo padre. Ci sarebbe stata una possibilità ma avevamo paura che una cosa così personale avrebbe allontanato l’attenzione dalla trama generale. Personalmente adoro l’idea di un figlio diventato finanziariamente pragmatico a causa della dissolutezza del padre.

LEGGI ANCHE: The Good Wife: La lettera di Michelle e Robert King ai fan dopo l’episodio 5.15 Dramatics, Your Honor

Micra

Fondatore - Trentina, social and serial addicted. Nominata santa padrona del canederlo e adepta alla sacra arte del parampampoli. Lavora come Project Manager per un'agenzia di comunicazione.

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