
Star-crossed: Recensione dell’episodio 1.01 – Pilot
Prendete il film District 9 e mischiatelo con un teen drama: purtroppo non otterrete Star-Crossed. Togliete gli alieni insetto, aggiungeteci un sentore di Romeo e Giulietta, una buona dose di Twilight (sì, l’ho detto) e sarete vicini al risultato. Non è bruttissimo, lo dico subito. E non è bruttissimo perché la premessa ha un suo valore, seppure affogata tra tutte le ovvietà che la CW esige da ogni suo prodotto a sfondo sentimental-diabetico.
Come nel già citato District 9, un’astronave aliena (bella grossa!) precipita sulla terra. All’interno però non ci sono mostruosi insettoni ma alieni antropomorfi che si distinguono da noi solo per anatomia interna e per un tatuaggio che hanno spiaccicato in faccia. Proprio per questo è difficile capire perché l’esercito decida di mitragliarli senza neanche dirgli ‘ciao’, ma fatto sta che, in seguito ad un iniziale scontro a fuoco, gli alieni vengono rinchiusi in un ghetto recintato dove per dieci anni conducono una vita isolata e costantemente monitorata. Ma le cose sono destinate ad evolvere e in seguito a trattative pacifiche, viene creato un programma di integrazione che prevede che una manciata di alieni frequentino niente di meno che un liceo americano. Facile immaginare lo scenario, no? Soprattutto se togliamo la maggior parte della valenza sociale e la sostituiamo con ormoni adolescenziali e triangoli che minacciano di diventare poligoni.
E vabbè, classico dei classici. Come effettivamente tutto quanto in questo telefilm. Storia drammatica della protagonista, ce l’abbiamo (lei ha avuto la leucemia… sarà guarita davvero?), amico nerd e sfigato di lei, ce l’abbiamo, reginetta stronzetta della scuola, eccola, maschi galletti pronti a fare botte, pure, sorella di lui bella e indifesa, fatto.
Ovviamente tutto il contorno fantascientifico è davvero solo contorno e quello che resta da gestire sono i soliti scontri tra gruppi, dove gli sfigati in questo caso sono stati sostituiti dagli alieni. O se vogliamo prendere un paragone più calzante, dove i vampiri sono stati sostituiti dagli alieni. Il succo è lo stesso e la CW se la gioca facile puntando su uno dei temi teen più sfruttati dell’universo: il confronto e l’accettazione del diverso e di se stessi. E sulla scia di Twilight: il fascino del bello e pericoloso sconosciuto, che regolarmente risulta essere molto bello e poco pericoloso (vedi la gente del domani, i diari vampireschi, la bella e la bestia e in un certo grado anche Hart of Dixie).
Che poi sti alieni tanto diversi non sono e fa tanto ridere vederli scendere dallo scuolabus tutti
Il tema sociale, come detto prima, è semplicemente accennato. La vita nel ghetto è stata per ora solo tratteggiata nei toni più classici (il mercato nero pericoloso ed esotico) ma è già chiaro che entrarvi e uscirvi a piacimento sarà un giochetto da ragazzi. Fuori dalla scuola abbiamo intravisto accanite proteste e qualche accenno all’integrazione fra razze è stato buttato lì, ma più per fare colore che per dare un peso alle vicende. Così come gli avanzamenti tecnologici che dovremmo aver compiuto in 10 anni si risolvono in schermi orrendi sparsi per la scuola e cellulari minimal. La CW, dovendo scegliere tra il caratterizzare alienamente questi teenager o avere dei personaggi fighi, ha ovviamente compiuto la scelta più ovvia, giocandosi però le possibilità più interessanti. C’è solo da sperare che gli sceneggiatori riescano a creare degli archi narrativi in grado di allargare gli orizzonti per comprendere realtà un po’ più complesse e non esclusivamente dominate dagli ormoni.
In conclusione, la serie, pur portando avanti gli elementi più scontati del genere, può riservare qualche spunto interessante se vogliamo essere fiduciosi. Le scorciatoie narrative, come sempre in questi casi, si sprecano: i protagonisti si incontrano per pura fortuna ovunque, l’amore è immediato (già quasi il primo bacio), cose random accadono per pura necessità narrativa (Emery che scopre subito che è stato Roman a curare l’amica) e i dialoghi non sono dei più sofisticati, ma gli attori se la cavicchiano senza essere totalmente imbarazzanti. Se vi piace il genere credo sia una serie godibile ma come al solito servirà guardarne un altro paio di episodi per capirne bene il vero valore.
PS: mai sentite così tante canzoni pop-rock inserite a cavolo in una serie. Stavo seriamente per silenziarli!
1.01 – Pilot
poco aliena molto teen
Valutazione Globale
sono d’accordo con te, mi aspettavo una roba brutta e invece non fa schifo è carino, con tutti i difetti da te evidenziati. Io trovo che la cosa più oscena sia la regia. Lei che da un calcio all’erba miracolosa (non mi ricordo come si chiama) e ci mette tipo 10 secondi per farlo, con sguardi- spiegone è veramente imbarazzante.
La CW sempre attenta a rappresentare la differenza etnica, non accenna però ad inserire nelle sue serie attori di aspetto normale o magari anche sovrappeso… anche qui come dice tu, tutti questi modelli e modelle senza un filo di grasso e con i capelli sempre in piega… purtroppo questi aspetti rendono il tutto ancora più finto.. però, dai non è malaccio. Continuerò a vederla
Sì, dai, cavolo. Potevano inventarsi almeno dei vestiti vagamente diversi… un filo di influenza culturarle nostante vivano sulla terra da un po’. Invece no! XD Tagli alla moda, canotte, catenazze e tanti pettorali ben arrangiati. 😛
CW: pettorali e pance piatte prima di tutto.
Però dai, un paio di episodi glieli dò per capire dove vogliono andare…
Alieni che escono da astronavi dalle forme falliche,che hanno tatuaggi che sembrano voglie sulla faccia e coltivano zafferano di contrabbando, e che vivono in una specie di “Berlino Est”? Ma questa serie è il paradiso!!!! Ho visto il pilot solo per vedere com’era, e sono morta da ridere :-), Ma poi mi devono spiegare perchè gli alieni devo per forza vestirsi di grigio,marrone, o nero, poverini, ma almeno il tecnicolor potevano farglielo conoscere… comunque le risate. Mi mancava un po’ l’ambientazione Rosewell, il tema del diverso, dell’integrazione etc…ma qui siamo veramente all’apice del guilty pleasure
Concordo su tutto e aggiungo solo una cosa chepoi approfondirò nella recensione dell’episodio 1.02: Roswell… 🙂
@Micra sì, hai ragione ricorda Roswell che però aveva dalla sua la forza del cast, scelto alla perfezione e ben amalgamato. Su Star crossed, rispetto a questo, sospendo il giudizio. Non ho ancora chiaro se gli attori scelti mi piacciono o meno…
@Maura concordo sul cast. Per ora mi piace solo lui mentre lei sembra anche più vecchia dell’età vera dell’attrice… figuriamoci farci credere che è al liceo…
ma solo a me la bambina bionda, ricordava amanda di Revenge da piccola?
Sì, anche a me era subito venuto in mente Roswell. Ma non ci trovo tutti questi parallelismi a parte alieni a scuola. Lì il punto era che la loro identità era segreta… qui la sanno tutti. Però magari andando avanti diventerà più forte la somiglianza…