
Milo Ventimiglia, tra Gilmore Girls, This Is Us e (forse?) una parte in The Marvelous Mrs. Maisel
Amy Sherman-Palladino e il marito Dan Palladino fanno due chiacchiere con Milo Ventimiglia e parlano di Gilmore Girls, Mrs. Maisel e This is Us.
“Ciao, Mamma e Papa”
Così Milo Vintimiglia ha salutato Amy Sherman-Palladino e Dan Palladino quando la rivista Variety li ha riuniti per fare una chiacchierata. Dopotutto l’attore, adesso star di This is Us, è praticamente cresciuto sul set di Gilmore Girls e, a distanza di anni, ha ancora un rapporto molto stretto con la coppia ideatrice e produttrice di quella serie.
Sono in così buoni rapporti – anche lavorativamente – che si è persino discusso di una parte che l’attore potrebbe interpretare in The Marvelous Mrs. Maisel, la serie attualmente prodotta dai Palladino e trasmessa da Amazon Prime.
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“Non crediate che non ci abbiamo pensato!” ha detto la Sherman-Palladino. “Deve essere il ruolo giusto, non un semplice cameo. Bisogna che se ne parli quando Milo potrà farsi la barba e tagliare i capelli in un’acconciatura anni ’50. Ma sì, una reunion sul set di Maisel avverrà sicuramente.”
Qual è stata la prima impressione reciproca?
Sherman-Palladino: Qualcuno ci aveva mostrato il lavoro di Milo mentre eravamo sul set di Gilmore Girls. Ce ne siamo innamorati ancora prima di incontrarlo, e gli abbiamo praticamente creato un ruolo a pennello.
Milo Ventimiglia: i miei genitori erano entusiasti della cosa, specialmente mia madre che era una fan di Gilmore Girls. Quindi, quando sono andato a fare l’audizione, pensavo “spero di fare una buona impressione, spero di piacere loro, spero che apprezzino come recito”. Mi ricordo di essermi sentito subito il benvenuto, e che potevo fare quello che ritenevo giusto come attore, potevo fare delle scelte basandomi sulle parole che avevano scritto. È una cosa che sento tuttora.
Milo, che cosa hai imparato lavorando con Amy e Dan?
Milo Ventimiglia: la velocità. Tirar fuori le parole molto velocemente. Devo ammettere che agli attori a volte piace sfruttare quanto più possibile un momento, a me piacerebbe farlo. Mi sentivo come se stessi facendo questo duro e intenso lavoro di recitazione per gestire le mie emozioni e le parole che dovevo dire. Eppure riuscivo a fare tutto quanto. Era uno stile diverso da quello che avevo appreso come attore. Ma penso mi abbia fatto crescere molto.
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Palladino: Esatto, non avrebbe funzionato semplicemente qualcuno che arrivasse e cominciasse a parlare meccanicamente. La recitazione ci deve essere, con Gilmore Girls scrivevamo parole che andavano come a ritmo di musica. Era pensato per avere quel ritmo, non avrebbe potuto funzionare allo stesso modo se fosse stato più lento.
Sherman-Palladino: Milo ha sempre avuto una forte professionalità ed etica lavorativa, e questo aspetto in lui è sicuramente aumentato con gli anni. Quando arrivava sul set, non aveva solo rispetto per l’intero meccanismo, ma dava proprio l’impressione di “esserci”, in tutto e per tutto: voleva conoscere la troupe e fare le prove. Si vedeva che rispettava gli altri attori ed era lì per loro anche a telecamere spente. Tutti quanti lo rispettavano, ed era interessante perché quando è arrivato sul set non sapevamo nemmeno come avremmo girato con lui.
Palladino: A volte ci ripenso. Quando giravamo Gilmore Girls, in alcune occasione avevamo delle giornate di lavoro davvero dure. Una volta, ne avevamo avuta una di questo tipo, ma Milo non era presente. Il giorno dopo, cercavamo di scherzarci su mentre ne parlavamo e lui aveva detto “O cavolo, avrei voluto esserci”. Non era la risposta che ci aspettavamo, ma mostrava come Milo volesse semplicemente passare per quell’esperienza, viverla come tutte le altre.
Milo Ventimiglia: il mio posto preferito è proprio sul set. Essere accolto così calorosamente così come loro hanno fatto con me mi ha dato la giusta fiducia in me stesso per sentirmi davvero libero sul set. Dan ha ragione, mi piace essere presente in quelle giornate di 15, 20 ore lavorative, perché è in quelle occasioni che vedi la forza del set, e siete tutti insieme e crei questi momenti rari di condivisione. Prima di conoscerli, li ammiravo e mi piacevano. Adesso li adoro e farei qualsiasi cosa sul set di Maisel. Voglio solo passare del tempo con loro.
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Milo, in che modo l’esperienza di Gilmore Girls ha influenzato il tuo approccio a stare sul set anche dopo?
Milo Ventimiglia: Quando ero un ragazzino, la mia prima vera e propria apparizione su uno show come attore è stata con Il Principe di Bel-Air. Mentre ero sul set ho visto Will Smith che già all’epoca (era il ’95), era una star affermata. Si fermava e parlava con chiunque. Conosceva il nome di tutti. Si fermo a fare due chiacchiere persino con me, e io avevo a malapena una battuta nell’episodio. Guardandolo pensai ‘Voglio essere proprio come lui. Voglio lavorare e divertirtmi e radunare la truppa”. In tutti i lavori che ho fatto da allora, Gilmore Girls o This is Us, ho sempre fatto questo: siamo tutti incredibilmente fortunati a fare quello che facciamo. Siamo artisti e lavoriamo verso un obiettivo comune, quello di creare qualcosa di bello che al pubblico piacerà. Ma, allo stesso tempo, visto che dobbiamo trascorrere dalle 10 alle 16-17 ore al giorno tutti insieme, dobbiamo anche trovare il modo di divertirci.
Sherman-Palladino: è davvero importante, specie per uno show che dura a lungo, come nel caso di Gilmore Girls, che è durato per sette anni. O vivi sette anni d’inferno, oppure sei forte insieme agli altri. È proprio questo che da a una serie quel piccolo extra che la fa amare dal pubblico. L’audience non sa perché, ma percepisce qualcosa di diverso nello show e nelle persone che lo fanno.
Milo, hai ricoperto diversi ruoli, ma sia lasceneggiatura di Gilmore Girls e This is Us è strabiliante. È qualcosa a cui fai molta attenzione quando cerchi un ruolo?
Milo Ventimiglia: non so se sia qualcosa che cerco nello specifico, però mi chiedo sempre ‘con chi andrai a lavorare?’ Se lavori con bravi sceneggiatori che sono però anche collaborativi e ti coinvolgono, il lavoro diventa molto più stimolante. Arrivati a questo punto non sento di dover lavorare per amore de lavoro in sé. Voglio che quello che faccio abbia un significato in più, per me stesso e per il pubblico. Voglio che la gente pianga, impari e cresca con i ruoli che interpreto. Allo stesso tempo voglio dare valore al tempo che trascorro sul set e alle persone con cui mi trovo. Non so come spiegarlo, sono soltanto grato e felice di trovarmi a fare quello che faccio.
Sherman-Palladino: il lavoro dell’attore è davvero duro, non penso la gente se ne renda conto fino in fondo. Devi recitare, devi colpire nel segno mentre hai mille cavi infilati dappertutto. E allo stesso tempo devi mettere a nudo la tua anima, piangere ed essere vulnerabile o essere il cattivo della situazione, mentre sai che in un modo o nell’altro sarai giudicato dal pubblico. È un lavoro emotivamente estetuante.
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Milo, cosa pensi del ruolo di showrunner?
Milo Ventimiglia: quando avevo 24-25 anni, e stavo facendo Gilmore Girls, aspettavo sempre con ansia i nuovi copioni. Non importa cosa stessi facendo, mi fermavo e cominciavo subito a leggerli. Lo stesso succede con This is Us. Quel tipo di aspettativa deve metterti incredibilmente sotto pressione. Io produco e dirigo, ma non ho mai scritto e l’atto della creazione è qualcosa che mi terrorizza. Eppure Amy e Dan lo fanno in modo del tutto naturale. Non riesco nemmeno a immaginare la pressione, specialmente quando scrivi più serie contemporaneamente, e sono tutte di successo. Li guardo e penso “Voglio essere come loro”.
Sherman-Palladino: come lo facciamo? Semplice, siamo sempre ubriachi (ride). Milo è molto dolce, ma penso che si ricordi benissimo che molto spesso i copioni erano pronti letteralmente il giorno prima delle riprese. Gilmore Girls ti faceva sempre sentire come se fossi su un treno in corsa e se ti fermavi anche solo un attimo, il treno rischiava di deragliare. Con Mrs. Maisel, non possiamo fare lo stesso. Il ruolo di Rachel [Brosnahan] è enorme, e lei non è naturalmente tagliata per la stand-up comedy, richiede molto lavoro per lei prepararsi. Non possiamo presentarle un copione il giorno prima quindi, assolutamente. Ci dobbiamo sempre assicurare che lei sappia cosa succede e dove sta andando il suo personaggio, ed è importante che abbia qualcosa su cui lavorare anche se non è perfettamente rifinito, cosa che non facevamo in passato. Ma devi rispettare i tempi di un attore, perché se glieli porti via, non possono fare il loro lavoro al meglio. È qualcosa su cui abbiamo lavorato molto quest’anno.
Fonte: Variety