
Touch: recensione dell’episodio 2.05 – Eye to eye
Occhio per occhio, quello che fai, ricevi. Touch è una serie che cerca delle grandi figure geometriche nelle azioni umane e le mette in scena al passo di un Keifer Sutherland che piano piano assomiglia sempre più a Jack Bauer. Siamo di fronte ad un episodio che procede con la trama orizzontale, senza riprendere quelle connessioni cosmiche tipiche della prima stagione e viste anche nell’episodio precedente.
Amelia è nelle mani di Calvin e questo, ormai, Martin e Lucy l’hanno capito e hanno anche capito che devono agire in prima persona per ritrovarla. Si mettono sulle sue tracce, nonostante lo stesso stia cercando di rapire anche Jake, per usarlo insieme ad Amelia per le sue ricerche.
Ricerche che in questa puntata scopriamo derivare da un incidente avuto anni prima, in cui il fratello di Calvin è rimasto gravemente leso, in stato vegetativo. Probabilmente la sua ricerca attraverso Amelia serve proprio a trovare un modo per rigenerare in qualche modo i suoi percorsi celebrali.
Durante tutto l’episodio siamo testimoni della corsa di Jake e Amelia per incontrarsi, finalmente, come i due avevano sognato proprio in apertura della puntata. E ci riescono. Riescono a trovarsi entrambi sullo stesso molo. Ma la madre e lo sgherro di Calvin arrivano e rapiscono nuovamente Amilia, sotto lo sguardo impotente della madre Lucy e di Martin.
Se l’episodio precedente era di rivelazioni, questo è stato d’azione. Una puntata molto ritmata, con molta azione, molti risvolti che servono a preparare ad eventi sicuramente più grandi. Touch ha cambiato un po’ direzione con la seconda stagione, lasciando un po’ perplessa una parte degli spettatori. Ma credo proprio che ne vedremo e ben fatta serie originale e ben realizzata.