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Spartacus: War of the Damned – Liam McIntyre parla del finale di stagione

Mentre il sangue è ancora caldo sulle ferite lasciateci dalla fine di Spartacus: War of the Damned, Starz ci permette di ripercorrere insieme agli attori protagonisti della serie i momenti più emozionanti della season finale. Venerdì scorso a parlare è stato Spartaco in persona, Liam McIntyre, con cui abbiamo potuto scoprire nuovi interessanti dettagli sul suo percorso nei panni di un personaggio storico così importante e sulla vita sul set.

‘Quando sono subentrato nel ruolo – in seguito alla tragica dipartita di Andy [Withfield] – mi dicevano tutti di come si sentissero questa grande famiglia. Ed era una cosa molto bella, di cui volevo far parte. Con il tempo, però, mi sono reso conto che era quasi naturale, perché i legami che crei sul set non sono tanto facili da sciogliere ed è stata una cosa bella.’ Sul piccolo schermo, infatti, McIntyre ha prestato il volto ad un grande eroe che, forse adesso più di prima, ci farà emozionare solo a scorgerlo sulle pagine dei libri di storia. ‘Mi mancherà – confessa l’attore – interpretarlo. Perché era un personaggio eroico, interpretarlo mi faceva sentire proprio in quel modo. Soprattutto nell’ultima stagione, Spartaco era molto meno riflessivo e si dedicava più all’azione ed era una cosa potente.’

 spart_2 L’ultima puntata, andata in onda il 12 aprile, ha posto fine a quasi tutti gli eroi della serie, Spartaco tra loro. Colpito dalle lance nemiche mentre combatteva con Crasso, l’eroe trace è caduto, pronto alla morte, solo per essere salvato da Agron e quindi morire, poi, ai piedi delle montagne, circondato dalle persone la cui vita ha contribuito a migliorare. ‘Abbiamo girato questa battaglia con Crasso ed è stata veramente difficile. Ho dovuto prepararmi psicologicamente allo stato d’animo di quella scena e mantenerlo per tutte le giornate in cui abbiamo girato. Anche mente sistemavano le telecamere pensavo a come doveva sentirsi un uomo ormai sconfitto, davanti alla morte, una spada davanti agli occhi, pronta a portarlo nell’aldilà.’ E anche la scelta di far morire Spartaco, per McIntyre, è stata una scelta più che giusta. ‘Un film che adoro è il Gladiatore. Se lui fosse rimasto in vita il suo messaggio sarebbe un po’ scemato, non avrebbe avuto lo stesso impatto. Lo stesso accade con Spartaco. Perché il suo messaggio e la sua lotta abbiano avuto un significato, è giusto che lui muoia proprio come gran parte dei suoi compagni. Altrimenti sarebbe ‘Sono vivo mentre tanti schiavi sono morti e chi se ne frega!’, vi pare?’

spart_3Infine, nel chiedergli se ha visto la puntata nella versione finale, sorride. ‘Ho guardato l’episodio con Todd Lasance [Giulio Cesare nel telefilm, ndr] che naturalmente è il mio rivale sullo schermo. Ed è stato quasi divertente perché, più o meno dalla metà dell’episodio, non ci guardavamo più in faccia, entrambi sommersi dalle lacrime.’

Anche se l’avventura di Spartaco si è conclusa, il ricordo di ciò che questa serie ha rappresentato difficilmente verrà perduto. Rimane sempre, dopotutto, il progetto, un po’ fantasma e un po’ speranza, di uno spin-off con Giulio Cesare per protagonista. Vedremo se potremo tornare, anche se solo in parte, nell’ambientazione che ci ha stregati tutti.

Katia Kutsenko

Cavaliere della Corte di Netflix e Disney+, campionessa di binge-watching da weekend, è la Paladina di Telefilm Central, protettrice di Period Drama e Fantasy. Forgiata dal fuoco della MCU, sogna ancora un remake come si deve di Relic Hunter.

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