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Hannibal: Richard Armitage parla del suo personaggio

Un nuovo mostro è stato introdotto nell’universo di Hannibal: Francis Dolarhyde, un impiegato alla lavorazione di pellicole, che sente la necessità di massacrare intere famiglie nelle loro abitazioni; ma Richard Armitage (Lo  Hobbit), che lo interpreta nella serie, non era inizialmente convinto di essere la persona giusta per questo ruolo.

‘L’idea di lavorare su un personaggio che compie atti così orribili mi ha sempre preoccupato; sono molto consapevole di quello che viene mostrato in televisione e avrei preso un’altra decisione, se avessi dovuto filmare i crimini commessi, come sono dettagliatamente descritti nei romanzi di Thomas Harris‘.

Alla fine, però, Bryan Fuller ha convinto Armitage, che la storia di Red DragonHannibal3x08RedDragon in Hannibal si sarebbe concentrata sull’esplorazione di un uomo come tutti gli altri, che ha il potenziale di innamorarsi, ma che ha intrapreso una strada, che lo ha portato in un tremendo stato d’ansia, dove toglie la vita a tutte queste famiglie’, continua l’attore, ‘sentivo che quest’esplorazione sarebbe stata interessante, perché giudicare quello che persone come Dolarhyde fanno è facile, ma provare a capire davvero ed empatizzare con una persona del genere è più difficile’.

In un’intervista a TVLine, l’attore inglese ha parlato del suo personaggio e di cosa gli spettatori si possono aspettare dalla storia.

TVL: La prima impressione, che abbiamo di Francis, è di qualcuno che è completamente torturato ed in conflitto; persino nel momento in cui si allontana dalla scena del crimine, coperto di sangue, l’orrore nei suoi occhi è palpabile.
RA: 
E’stato un processo organico; abbiamo sempre avuto il romanzo, a cui far riferimento, quindi tutto quello che ho trovato viene dai libri di Harris, l’interpretazione di Bryan Fuller e la mia. Una delle cose, che ho trovato molto interessante, è il fatto che quest’uomo è solo al mondo, così isolato; è stato rifiutato nella sua infanzia, a causa della sua deformità, oltre al fatto di essere orfano; è stato cresciuto dalla nonna e abusato dai fratellastri. Nel presente, lavora in un ambiente molto isolato, in un laboratorio per lo sviluppo delle pellicole, e vive da solo. Thomas Harris dice che ha visitato le case di 2 sole persone in tutta la sua vita, e certamente nessuno è mai entrato nel suo mondo; ma per qualcuno così solo, la sua mente è estremamente attiva e piena di cose; è molto lontano dall’essere silenziosa e questo l’ho trovato affascinante.

Richard-Armitage-Wallpaper-richard-armitage-34473450-1280-800TVL: Il tuo primo episodio è praticamente senza parole, il che vuol dire che quello che impariamo su Dolarhyde, nella sequenza iniziale, è lui mentre fa esercizi fisici e contorce il corpo; si ha la sensazione che si stia trasformando in qualcos’altro.
RA:
Sì, è interessante il fatto che passa molto tempo prima di sentire Francis parlare; è un uomo che si sente a disagio nel proprio corpo, che è in conflitto col suo aspetto e si vede questa conversazione avvenire fisicamente , prima di sentirla verbalmente. Per qualcuno che fa fatica a parlare e formare le parole, la prima volta che sentiamo la sua voce, è nel’episodio 9, ed è uno sforzo.

TVL: Cosa hai dovuto fare per trasformare il tuo corpo e il tuo modo di muoverti per entrare in contatto col personaggio?                                                                                               RA: Nel libro è descritto come bodybuilder, quindi, prima di andare a Toronto, sono stato in palestra per sessioni di allenamento intenso; ma ho trovato che, nel libro, le sue movenze vengono descritte come stilizzate e Harris lo paragona ad un danzatore balinese; quindi i suoi crimini sono una sorta di performance per se stesso; sta cercando, in qualche modo, di essere teatrale. Non sono riuscito a capire cosa fosse esattamente, ma ho scoperto per caso una forma di espressione fisica giapponese, chiamata Butoh o Danza della Morte: è un’osservazione biologica del corpo portato allo stremo e ho pensato che fosse perfetta per questo scenario; ho anche usato posizioni di stress, con cui ho lavorato in The Crucible, perché sentivo che il personaggio si costringeva sopportare qualcosa, piuttosto che cambiare il proprio aspetto per vanità; voleva torturare il proprio corpo. Nella sequenza iniziale ho usato un metronomo e ho lavorato per 20-30 minuti.

TVL: Nell’episodio, vediamo Dolarhyde circondato dalla neve, Hannibal3x08ToothFairycoperto di sangue e c’è una scena contorta, ma artistica, in cui il tuo personaggio viene avvolto da una pellicola ed è in un intenso stato di panico. Quanto, di questi momenti, è stato filmato organicamente e quanto è stato manipolato in post-produzione?
RA:
La scena nella neve è stata una delle prime cose che ho girato per la serie e c’erano 0°; è stata una notte lunga e fredda; pochissimo di quello è post-produzione; per fortuna hanno riscaldato il sangue finto, prima di applicarlo sul mio corpo. La scena con la celluloide attorcigliata alla testa di Dolarhyde è una combinazione di lavoro digitale e di elementi pratici.

TVL: Quanto diventerà eccentrica e spaventosa questa storia? Francis avrà una relazione con un personaggio interpretato da Rutina Wesley (True Blood). Cosa ci puoi dire?
RA:
Facciamo onore al libro e quindi vedrete la tragica storia d’amore nel suo intero; per me, mettendo da parte i crimini, e non avendo dovuto rappresentarli, credo di averli compartimentalizzati, Dolarhyde e Reba rappresentano una storia d’amore tragica e romantica, i cui atti si intensificano, fino a diventare simile ad un opera di Shakespeare.

Chiara

pazza per Doctor Who e serie inglesi in generale; ho paura che se avessi il tempo potrei arrivare a seguire un numero infinito di telefilm

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