Brendan Hines di Lie To Me
Mentre la prima serie di Lie To Me si avvicina ad una fine su SKY1, il ricercatore di Cal Lightman (Tim Roth), Eli Loker – interpretato dal 32enne Brendan Hines – ha appena schivato il proiettile metaforicamente. Invece di essere licenziato dalla compagnia, è stato retrocesso al ruolo di interno non retribuito dopo la sua decisione di passare informazioni confidenziali di uno dei loro casi ad un’agenzia governativa. Recentemente ci siamo incontrati con Brendan per parlare della prima stagione di Lie To Me e di quello che possiamo aspettarci dalla seconda.
Tradotta da digitalspy.co.uk
Com’è arrivato il ruolo?
“Non voglio annoiarvi ma è accaduto nel modo più tradizionale. Ho ricevuto il copione. Ho pensato che fosse fantastico. Ho fatto le audizioni per tre volte ed ho ottenuto il lavoro prima che Tim fosse coinvolto. Ho letto il copione e ho capito che chiunque avrebbero preso per questo Lightman sarebbe stato fantastico. Questo è un tipo che deve proprio prendere lo show e metterselo sulle spalle e camminare per chissà quanto, quindi sapevo che sarebbe stato qualcuno bravo. Amo il mio ruolo nella serie. Ho tante cose divertenti da fare. Amo il fatto che non sono per niente un personaggio romantico – perché ne avevo già interpretati tanti e volevo prendermi una pausa da tutto ciò”.
Quanto è stato coinvolto il Dr Paul Ekman nella produzione della serie?
“Non c’è stato molto sul set ma so che gli sceneggiatori si consultavano con lui ed aveva anche un blog in cui dopo l’episodio andato in onda scriveva tutte le cose che erano giuste e tutte le volte che forzavamo un po’ la verità. Beh, non forzare la verità – più che altro porla in una situazione conveniente! Era sicuramente lì intorno per il pilot dopodiché non c’è stato molto sul set ma era lo stesso una grande presenza. Probabilmente più per gli sceneggiatori che per noi”.
Qual è stato il consiglio sul linguaggio del corpo più utile che hai trovato?
“Una cosa che amo è la micro espressione di disgusto. Sarei morto per beccare uno mentre la faceva! A volte sono in mezzo ad una conversazione e sono tipo ‘Uh huh, mm, uh huh – dammi un po’ di disgusto!’ Credo che sia una buona cosa che non abbia avuto a che fare troppo con il disgusto ma voglio davvero beccare la gente mentre lo fa”.
Abbiamo appena visto Loker venire sgridato per avere passato informazioni ad un’agenzia governativa – non credi che può tracciare la linea tra il dire la verità ed essere leale alla compagnia per cui lavora?
“Ha una convinzione fermamente salda che mentire è dannoso ma allo stesso tempo è molto appassionato anche alla cosa con il SEC. Credo che quello che si comincia a vedere è che non è così semplice come il fatto che non dice mai bugie, più che altro realizza che ciò che pensa è la cosa giusta da fare e poi va immediatamente dritto in quella direzione a 90 mph. Un giorno si è svegliato e ha pensato ‘niente più bugie’ e così ha fatto, poi un altro giorno si è svegliato e c’era questa stupidata con quel tipo di uomo alla Bernie Madoff ed era come ‘No, non succederà – queste persone non la faranno franca’ e poi si è buttato in quella direzione a 90mph. È eccentrico – è un fenomeno!”.
C’è amore non corrisposto tra Loker e la Torres – c’è qualche possibilità di una soluzione nella prossima stagione?
“Mi piacerebbe sapere cosa accadrà nella prossima stagione. Non so niente come voi perché gli episodi non sono stati ancora scritti ma spero di esplorare di più, sì. È grandioso recitare l’attrito tra i personaggi e non vediamo l’ora di averne di più nella seconda stagione”.
Come credi che sarà la seconda stagione?
“Credo che sarà più incentrata sui personaggi. Ci focalizzeremo di più su di loro il ché è eccitante”.
Qual è la bugia peggiore che hai mai detto?
“Vorrei avere una risposta drastica per questo ma non ce l’ho! Oh – questa è cattiva – grazie per avermelo ricordato…Una volta al liceo mi stavano prendendo in giro senza pietà. Un giorno è stato veramente brutto e stavano facendo tutti quei giochi tipo ‘tua mamma…’. Ero seduto in prima fila nella classe di scienze e questi ragazzi dicevano ‘Hey, Hines – tua mamma questo, tua mamma quell’altro’ e io mi sono girato e ho detto ‘Mia madre è morta!’ Non era vero e lo sapevano quindi è stata una bugia veramente senza senso. Un ragazzo si zittì ed era tipo ‘Oh, merda’ e poi dopo due secondi un altro ragazzo più indietro disse ‘Tua madre non è morta – ti ha accompagnato qua stamattina!’ È stato lì che realizzai che le bugie sono inutili.”
By Kris Green 27/07/09