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Arrow: Recensione dell’episodio 4.01 – The Green Arrow

Posizione zen, respiro profondo… uno, due, tre. Arrow è tornato, folks! Come per ogni serie il cui finale avesse lasciato varie porte aperte, l’arrivo della premiere di questa quarta stagione era particolarmente atteso, specialmente dopo una terza serie che era risultata lacunosa e manchevole sotto parecchi aspetti. Ma il futuro è bello proprio perché pieno di promesse (in questo caso non così rosee, sembrerebbe) e quindi guardiamo al futuro e speriamo che questa volta Arrow non deluda, ritrovando il ritmo che ne aveva fatto una delle serie più interessanti del palinsesto di qualche anno fa.

arrow_s04e01_401_2Dopo essere salpati verso l’orizzonte a bordo di una decapottabile (che non potevano permettersi), Oliver e Felicity hanno viaggiato per il mondo, prima di stabilirsi in pianta stabile in un paesino anonimo in cui possono tentare di avvelenarsi a vicenda e rotolarsi nel letto a qualsiasi ora del giorno e della notte. Se da una parte l’idilliaco quadro non può che farci sorridere – perché, confessiamolo, era da quando quei due si erano incontrati che speravamo che finissero insieme – dall’altro un brivido corre lungo la spina dorsale e una vocina nella nostra testa ci allerta che no, una cosa del genere non può durare. Perché se da una parte Oliver ha vissuto anni e anni fatti di isole misteriose, Leghe degli assassini e quant’altro, Felicity ha solo da poco scoperto il suo potenziale, il suo ruolo nel mondo e quanto lei stessa possa renderlo un posto migliore. L’altruismo di Oliver è ormai tutto proiettato sulla vita con Felicity, sul loro futuro, uno in cui persino i figli potrebbero essere inclusi, mentre non è così per lei. L’arrivo di Laurel e Thea rovina i piani della proposta di Oliver Queen ma, con il senno di poi, siamo davvero sicuri che in realtà l’interruzione non abbia salvato il rapporto dei due? Siamo così sicuri, dopo aver scoperto che Felicity ha aiutato il Team Senza-Arrow per tutto questo tempo, che la ragazza avrebbe accettato di sposare Oliver e passare la vita tra omlette bruciate e vicini invadenti? La risposta, naturalmente, sembra scontata.

arrow_s04e01_401_3Ecco dunque il ritorno a Star City, praticamente devastata come lo era stata solo a causa dei Soldati di Slade alla fine della seconda stagione, quando Slade Wilson (ci manchi tanto!) aveva minacciato la sua stessa esistenza. E’ lo stesso sembra essere il piano di Damien Darhk, anche se quest’ultimo non ci ha ancora svelato il suo obbiettivo ma sappiamo che metterà in grave rischio tutti, dal primo all’ultimo degli abitanti di Star City. Affrontare il suo arrivo non è facile per un team compatto, figuriamoci uno diviso. Oliver ha fatto delle scelte discutibili, che non tutti hanno saputo perdonare o dimenticare, e da qui nasce la frattura che separa John da Oliver.

Mentre il confessionale di Oliver ha solo cambiato indirizzo (dato che non lo ascolta più John, ci pensa Felicity con i suoi occhietti trasognati), il lavoro di squadra che aveva contraddistinto il team fin dall’inizio ha ora parecchie lacune. John sceglie di non rivelare a Oliver di quello che Deathstroke gli aveva detto, che la morte del fratello Andy era stata commissionata appunto da un’organizzazione nota come Hive, la stessa che ora è arrivata in città comandata da Darhk. E’ solo una delle tante cose che non vanno e che continueranno a minare la stabilità, così come la sicurezza del team, e non parlo solo di John e Oliver.

Thea, come c’era da aspettarselo, inizia a mostrare gli effetti della Pozza di Lazzaro, dando prova di una violenza in combattimento che non sfugge al fratello. Naturalmente non possiamo che apprezzare il nuovo costume e
il nuovo ruolo di Speedy nella squadra
, che non la chiamerà mai ‘Red Arrow’ come vorrebbe lei. Anche Laurel riesce ad ottenere un livello di sopportazione quasi degno, in questa premiere. Le scene di combattimento iniziano a sembrare più autentiche, non più solo un sventolare i bastoni in giro (avranno cambiato controfigura?) e l’idea di concentrarsi sulla città e di salvarla, tralasciando la sua dubbia carriera politica e giuridica, non può che essere una arrow_s04e01_401_6scelta saggia. Ora si tratta di un team gestito da una sorta di concilio, uno in cui non c’è un leader ma tutti hanno un potere decisionale e tutti possono dire la loro – anche se poi Thea e Laurel fanno comunque di testa loro, è il pensiero che conta.

Ma arriviamo a quello che davvero ci interessa. L’episodio è appassionante, accattivante persino, e non a caso registra gli ascolti più alti per la premiere dopo la messa in onda del pilot, quattro anni fa. La trama che si sceglie di introdurre, una legata non più solo al ‘reale’ ma al sovrannaturale è una lama a doppio taglio, troppo presto giudicarla dopo un solo episodio. Come dice Oliver, Darhk non ha un potere da metaumano, ma non è neppure un uomo comune: è un potere psichico, uno che riesce a prosciugare il corpo di una persona della sua linfa vitale e che riesce a bloccare le frecce a mezz’aria. Il tutto trovando anche il tempo di allenare un esercito di ‘Fantasmi’ tra un treno imbottito di esplosivi e una minaccia al Concilio Cittadino (ancora privo di sindaco, no surprise there). Resto dell’idea che sia difficile trovare un cattivo che riesca ad eguagliare Slade Wilson – che per me resta l’apice che la serie sia mai riuscita a raggiungere – ma sono disposta a concedere una possibilità a Darhk. Si tratta di un nuovo mondo, quello in cui ci addentriamo in questa premiere, uno persino ammaliante a prima vista, ma uno a cui bisogna necessariamente concedere del tempo, se non altro che capire dove ci porterà.

I momenti OMG, come promesso dal cast, non sono mancati. Non parlo della proposta, ampiamente (ed erroneamente) spiattellata sui social prima della messa in onda della premiere, bensì del doppiogiochismo di Lance, dei poteri di Darhk e della tomba senza nome. Dare a Lance la parvenza di cattivo, lo ammetto, è stato un colpo basso ma un colpo non di meno vincente. Chi avrebbe mai pensato che il capitano, con tutti i suoi moralismi e il bene che aveva devoluto alla città, l’avrebbero prima o poi portato dalla parte dell’uomo che ora vuole distruggerla – con una sfilza di ‘collaboratori’ ancora da scoprire? Non so se sia solo un piano o se effettivamente la arrow_s04e01_401_5minaccia di Darhk si sia rivelata così convincente da trasformare Lance in uno dei suoi tirapiedi ma, lo confesso, non vedo l’ora di scoprirlo. Proprio come non vedo l’ora di scoprire chi diamine muoia sei mesi più tardi! La presenza di Barry punta tutte le frecce lampeggianti in una sola direzione, lo abbiamo capito, ma la verità è che non solo sarebbe un rischio azzardato ma persino una mossa scontata. Posizionare Barry sulla bara presunta di Felicity sarebbe davvero come confermare la mia teoria, dico bene? Nel bene o nel male, da ora in poi ho un altarino di santini con su scritto ‘Preghiamo per Felicity’. Se quello non dovesse funzionare, passerò alle lettere minatorie a Berlanti.

Una premiere che, a mio avviso, non ha deluso. Gli elementi per un buon inizio di stagione c’erano tutti, persino quell’accenno al sovrannaturale che potrebbe dare un’impronta nuova allo show. Un po’ troppi occhi dolci tra Oliver e Felicity ma, dato che sappiamo che inizieranno a litigare molto presto, per ora ci accontentiamo. Poca azione per Felicity, che tuttavia speriamo di rivedere presto al centro della scena anche grazie al suo ruolo nella Palm Tec di cui è ora CEO. Dei flashback non parlo perché… l’isola? Again? Credo di parlare a nome dell’intero fandom dicendo che è arrivata l’ora di vedere Oliver infiltrato nella mafia Russa, tipo subito, piuttosto che di nuovo a Lian Yu. Ma tranquilli… solo altri due anni e poi ciao ciao flashback – e parrucca.

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Kat

Cavaliere della Corte di Netflix e Disney+, campionessa di binge-watching da weekend, è la Paladina di Telefilm Central, protettrice di Period Drama e Fantasy. Forgiata dal fuoco della MCU, sogna ancora un remake come si deve di Relic Hunter.

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