
Utopia: Recensione dell’episodio 1.02 – Episode 2
Dopo una premiere che ci aveva lasciato sorpresi, sbalorditi e allo stesso tempo incuriositi Utopia torna per regalarci un’altra puntata forse un po’ più spenta della prima ma che ti fa restare incollato sulla sedia per tutti i cinquanta minuti che ti ruba.
Giusto per chi ancora non l’avesse capito Utopia è un telefilm che si può definire perverso e crudo. Se nella prima puntata vi eravate persi tutte le scene di alto sadismo, gli autori hanno voluto ribadirne il concetto mostrandoci nei primi due minuti un uomo che decide di attraversare la strada facendosi investire da un camion.
Ma cosa c’è di così magico e affascinante che mi sconvolge più di tutto? Il fatto che in ogni scena atroce di Utopia, grazie alla regia, ai colori lucidi e a una musica costantemente calma si crea una cornice estetica in cui anche le scene più sadiche si perdono nella bellezza del momento, non infastidendo lo spettatore. In un telefilm in cui l’adrenalina e la tensione dovrebbero essere sempre altissime, il regista è riuscito a plasmarci e a calmarci attraverso questo susseguirsi di campi lunghi in cui i personaggi, in mezzo a colori lucenti e a un flash continuo che caratterizza la pellicola si perdono e compiono le loro azioni. (non preoccupatevi, ho finito con questa premessa tecnica e sdolcinata, ora si parla sul serio!)
Finalmente all’inizio della puntata conosciamo questa fantomatica Jessica Hyle che sembra un personaggio uscito da Matrix. Caratterizzata da una freddezza assoluta e da una crudeltà immane, Jessica altri non è che la figlia di Philip Carvel, il disegnatore di Utopia e il creatore di un’associazione specializzata nella Guerra Fredda per far fronte a un progetto russo di creazione di armi chimiche. L’organizzazione, chiamata Il Network, è stata fondata da un’altra persona chiamata Mr. Rabbit (di cui nessuno conosce l’identità), che perseguitò il padre di Jessica quando decise di tirarsi fuori dall’associazione. Jessica è quindi in fuga per cercare di recuperare questo manoscritto, ma la destinazione del loro viaggio per il momento è ignota; la ragazza sembra solo intenzionata a raccogliere più informazioni possibili e per far questo non si fa scrupoli a rubare macchine, rapinare e uccidere le persone che la ostacolano. Penso che quello di Jessica sia il personaggio che fino a questo momento mi attrae di più assieme al ridicolo nemico che se ne va in giro con un giubbottino troppo stretto e con una bombola di gas sempre a portata di mano, domandando a tutti dove si trova la ragazza. Jessica è caratterizzata da un’impassibilità e da una calma che stonano con la sua faccia da brava ragazza e, in tutta la puntata, prende delle iniziative molto drastiche come quella di aggredire la presunta moglie dell’editore di Utopia che si scopre in seguito essere un’agente della CIA. Insomma, sembra che questo manoscritto interessi un po’ tutte le associazioni segrete e anche i membri del Network che sono disposti a sacrificare chiunque non sia uno dei protagonisti per mettere le mani sulla seconda parte dei deliri di Philip Carvel. Oltre a Wilson, gli altri protagonisti nerd non sono molto caratterizzati; Ian e Becky sembrano i personaggi meno intriganti visti finora (dopo il fallimento del personaggio di Curtis in Misfits, riuscirà Ian a farsi amare?) anche se alla fine dell’episodio si vede come la ragazza nasconda qualcosa che non viene momentaneamente svelato ma che la costringe ad allontanarsi dal gruppo per telefonare di nascosto in una cabina telefonica. Il piccolo Grant invece fa la vita da barbone e nel tempo libero diventa il rubacuori in una scuola, dove conosce Alice che sembra piacergli particolarmente. Grant decide di affidare ad Alice il manoscritto e si unisce al gruppo degli altri nerd per scappare assieme dal Network. I nostri eroi ora riuniti vanno alla ricerca di una donna che potrà aiutarli, il cui nome è stato suggerito loro da “Il Barbone” prima che Jessica decidesse di ucciderlo per non lasciare piste possibili ai loro inseguitori.
Promuovo totalmente questo telefilm che, anche se nella seconda puntata non ci svela un granché della trama, mi stupisce sempre di più per il suo taglio fotografico e per la sua amoralità. Anche se in molti forum è associato al telefilm Misfits per la sua somiglianza, penso che Utopia sia e sarà molto più che una copia ben riuscita di quest’ultimo e sono curioso di scoprire quali altri stratagemmi utilizzeranno per incantarci. Volevo infine votare la scena più cruda della puntata; quando l’agente della CIA viene uccisa, il suo cervello e il suo sangue scivolano sul vetro dietro di lei mostrandoci una scena cruenta ma allo stesso tempo così cromaticamente perfetta e calcolata (guardate il contrasto studiato tra il sangue e il paesaggio dietro).
Stay tuned