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The Assassin: la recensione del film premiato a Cannes 2015 di Hou Hsiao-Hsien

Titolo: The Assassin

Genere: Drammatico, azione

Anno: 2015

Durata: 104 min

Regia: Hou Hsiao-Hsien

Sceneggiatura: Hou Hsiao-Hsien, Chu Tien- Wen

Cast principale: Shu Qi, Chang chen, Zou Yun, Satoshi Tsumabuki, Ethan Juan

Nella Cina medioevale una assassina ben addestrata non riesce a conciliare la missione affidategli alla sua morale interiore. Per metterla definitivamente alla prova la maestra, che l’ha cresciuta per dieci anni, le impone di tornare a casa, nella provincia di Weibo e di ucciderne il governante e suo ex promesso sposo. Questa è la trama dell’ultimo film di Hou Hsiao-Hsien che potete trovare in ogni sito di critica cinematografica e su una arcinota enciclopedia on-line, quello che però non riuscirete a scoprire in nessuno di questi portali è cosa significhi vedere la pellicola stessa.

The Assassin viene erroneamente classificato come un wuxia, cioè uno di quei film di arti marziali ambientati nella Cina medioevale che accordano perfettamente l’estetica del paesaggio alla grazia dei combattimenti e della musica, come ad esempio La tigre e il dragone.
Non solo il trailer mostra con un montaggio sapiente le uniche scene d’azione del film, ma anche le locandine e le immagini promozionali invogliano a credere che il film appartenga a tale genere e come sappiamo non c’è niente di peggio di creare delle aspettative che poi si rivelano sbagliate.

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Un’esperienza antica nel silenzio di un paesaggio montuoso

The Assassin non è un film lineare e semplice come la pellicola di Ang Lee sopra citata, è un’esperienza antica che spinge lo spettatore a immergersi nel silenzio di un paesaggio montuoso, di uno sguardo pieno di lacrime, di un drappo di seta carezzato dal vento.

Il film è complesso, girato con inquadrature a camera fissa, senza controcampi e con una colonna sonora molto particolare, che si mescola alle scene e scompare per gran parte del 104 minuti fino al finale, in cui tutto il silenzio del film è rotto da una canzone popolare cinese suonata da una cornamusa.
Non si tratta di un film in cui la narrazione è lineare e avvincente, ma bensì di un susseguirsi di scene che aggiungono lentamente i pezzi di una storia che si comprende a pieno solo dopo che il film è concluso e che lasciano appeso lo spettatore, cullandolo nell’incompiuto.

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Tra la pittura cinese e il documentario naturalistico

Hou Hsiao-Hsien che ha vinto il premio come miglior regista a Cannes per questo film, fa quello che chi scrive solitamente chiama cinema, cioè sperimenta con la macchina da presa e con la storia che vuole narrare in maniera sempre nuova, ripescando dal passato come da altre arti e creando a volte tecniche nuove.
Ed è così che The Assassin riprende la pittura cinese e assume le sfaccettature quasi di un documentario naturalistico, tralasciando per minuti interi la storia per favorire la bellezza dei laghi della Cina del nord.

C’è una espressione che ricorre molto nei libri di Tolstoj ed è “la luce del bosco”. Nel nostro immaginario i boschi sono posti bui, tetri e spesso paurosi, mentre nelle pagine dello scrittore russo sono sempre luoghi di pace, nello stesso modo anche il regista cinese è capace di immortalare la luminosità delle foglie di betulla, dei riflessi dell’acqua e dell’oro delle spille tra i capelli, in un modo che è estraneo al nostro immaginario.

Un film che quindi esteticamente ipnotizza e strega, che vuole raccontare una storia semplice come quella dello scontro tra dovere e morale ma ad esso preferisce uno sguardo ampio alla natura e alla bellezza che l’uomo ha intorno e di cui spesso non si accorge.
Se amate i film lenti, la storia cinese e il cinema alla vecchia maniera correte in sala a vederlo, ma mi raccomando non chiamatelo wuxia è solo Cinema.

Good Luck!

Le sale di uscita di The Assassin: TORINO CLASSICO / MILANO MEXICO  / MILANO PALESTRINA / BERGAMO CAPITOL / VARESE NUOVO / PADOVA LUX / TRIESTE NAZIONALE / TRIESTE FELLINI / ROMA GREENWICH / ROMA MADISON / PERUGIA POSTMODERNISSIMO / BARI ABC / CATANIA KING

La_Seria_

Studentessa universitaria, persa nella sua Firenze,sfoga lo stress da esame nello streaming selvaggio, adora le serie crime e fantasy lasciandosi trasportare a tratti dai teen drama. Cerca ancora di capire perchè le piace la pioggia incessante

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