
Palm Springs: il giorno della marmotta è ancora oggi – Recensione della commedia su Amazon Prime Video
Titolo: Palm Springs – Vivi come se non ci fosse un domani
Genere: commedia, sentimentale
Anno: 2020
Durata: 1h 30m
Regia: Max Barbakow
Sceneggiatura: Andy Siara
Cast principale: Andy Samberg, Cristin Milioti, J.K. Simmons, Camila Mendes
Era il 1993, nove anni dopo Ghostbusters che li aveva resi stelle del cinema comico americano. Stavolta Harold Ramis era dietro la macchina da presa a dirigere il suo sodale Bill Murray in quella che doveva essere una commedia come tante. Invece, Groundhog Day sarebbe diventato un altro di quei titoli immancabilmente presenti nelle liste dei film più iconici del genere comedy. E il giorno della marmotta (anche se in italiano fu titolato Ricomincio da capo) sarebbe diventato un plot narrativo declinabile in mille forme diverse.
Dall’horror di Auguri per la tua morte fino alla romantic comedy Palm Springs.


Lo stesso giorno ma sempre diverso
Max Barbakow e Andy Siara, regista e sceneggiatore di Palm Springs, hanno sicuramente visto Groundhog Day (e chi non lo ha fatto?) ed è a quel film che devono l’idea di bloccare i loro protagonisti in un giorno sempre uguale. Ogni mattina dapprima il solo Nyles e poi Sarah si risvegliano nell’hotel dove alloggiano in attesa di partecipare al matrimonio di Tala e Abe. Ed ogni mattina sono gli unici ad accorgersi che è sempre lo stesso giorno bloccati in un loop temporale la cui spiegazione non ha alcuna importanza.
Come in ogni commedia che si rispetti, questa situazione potenzialmente tragica diventa, invece, occasione per mettere da parte ogni timore e pudore certi che tanto il giorno dopo nessuno verrà a chiedere loro di pagare il conto delle conseguenze.
Uno schema alquanto semplice e lineare che non si sforza di essere originale perché il debito verso il capostipite di questo filone filmico è talmente evidente che negarlo è inutile. La freschezza di Palm Springs resta, tuttavia, intatta perché l’inventiva irriverente di Nyles si sposa perfettamente con il desiderio di libertà di Sarah. Improvvisare flash mob in pub di motociclisti. Smascherare in pubblico i piccoli e gradi segreti degli ingessati invitati al matrimonio. Scappare dalla cerimonia venendo meno ai propri obblighi (con Sarah che è sorella della sposa e Nyles fidanzato della migliore amica).
Rilassarsi nella piscina di una famiglia estranea perché tanto non torneranno quel giorno. Perdersi nel deserto per dormire sotto un cielo di stelle. Tutto è possibile per Nyles e Sarah. Un tutto che permette loro di cancellare la monotonia di essere bloccati in un oggi infinito.
Ancora più che in Groundhog Day, la vena comedy di Palm Springs non si esaurisce mai perché il gioco a due impedisce di raggiungere il momento in cui tutto sarà stato già fatto. A ciò contribuisce anche il terzo incomodo Roy che di tanto in tanto compare minaccioso per aggiungere una vena di humour macabro alla storia aprendo ancora di più il ventaglio delle possibilità.
Un due più uno che sa giocare con le ignare vittime dei loro scherzi mantenendo sempre fresca l’acqua che sprizza da questa commedia.
Palm Springs fa di “vivi come se non fosse un domani” (sottotitolo aggiunto nella versione italiana) un motto da interpretare con un’allegria sfrenata perché letteralmente un domani non ci sarà mai per Nyles e Sarah.
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In loop da qui all’amore
Gioco a due spesso è sinonimo di relazione amorosa. E a questa regola non sfugge neanche Palm Springs. Se la meta è già scritta e obbligata per il genere, non lo è la strada per arrivarci perché, per quanto uniti dallo stesso modo di approcciare il problema del loop, diverso è il vissuto di Nyles e Sarah. Una diversità che li porta, infine, a dare risposte opposte al problema primario. Ossia alla domanda se davvero accettare che ieri, oggi e domani sia per sempre un giorno della marmotta da colorare con sfumature ogni volta nuove.
Palm Springs non si dilunga troppo su questa dicotomia perché il suo obiettivo è chiaramente quello di offrire un sano intrattenimento. Nondimeno il film riesce a caratterizzare i suoi due protagonisti in maniera sintetica ma efficace. Nyles, in particolare, sembra aver trovato la proverbiale America nell’assurdità della situazione irreale. La sua filosofia di vita lo portano a credere che solo il qui ed ora contino impedendogli così di dare alcun peso significativo al passato o di programmare un futuro quale che sia. Un eterno presente è, quindi, ideale per chi ha scelto un edonismo tanto vacuo quanto innocuo.
Al contrario, Sarah adora la leggerezza del qui ed ora di Nyles, ma da alle esperienze passate un valore formativo e ammonitivo. Restare legata a quello che può assomigliare ad un gioioso eldorado finisce per diventare una catena che va comunque spezzata. Il perché sarà chiaro vedendo Palm Springs. Il come è forse fin troppo semplicistico e forzato, ma non è da una commedia che si deve pretendere rigore scientifico e logica stringente.
Palm Springs è, quindi, un Groundhog Day declinato in salsa romantic comedy. L’unione di una vecchia idea di successo con un moderno genere di successo per ottenere quello che non può che essere un film di successo.


Dalla tv al cinema
La durata relativamente breve e il ridotto numero di location sono forti indizi che Palm Springs non vuole essere nulla più che un film quasi televisivo. Una di quelle produzioni a basso costo e basso impegno che una volta erano destinate ai sabato pomeriggio delle reti generaliste. Film che avevano anche il compito di provare a lanciare qualche attore o testare se un comico televisivo potesse essere adatto al grande passo verso il cinema. Test oggi molto meno necessario dal momento che l’osmosi tra piccolo e grande schermo ha già reso fluido questo passaggio, ma nondimeno ancora presente in film come, appunto, Palm Springs.
Se si esclude, infatti, un veterano come J.K. Simmons in un ruolo che spicca giusto una spanna oltre quelli di contorno, entrambi i protagonisti di Palm Springs hanno avuto poca o nessuna esperienza col cinema provenendo dal mondo delle serie tv. Tuttavia, sia Andy Samberg che Cristin Milioti si trovano perfettamente a loro agio nei panni di Nyles e Sarah.
Per questo devono ringraziare sicuramente la scrittura di personaggi comunque ben definiti, ma anche le palestre attoriali in cui sono cresciuti. Esperienze in gran parte televisive, ma in serie che hanno avuto un successo tale da renderli volti ben noti agli spettatori.
Samberg, in particolare, viene da quel Saturday Night Live che è una vera e propria fucina di giovani attori comedy capaci di calarsi in produzioni differenti (si pensi, ad esempio, al Pete Davidson visto in Il Re di Staten Island). Cristin Milioti ha, invece, al suo attivo sia personaggi di spicco come la Tracy McDonnell dell’ultima stagione di How I met your mother o più drammatici come la Betty Solverson della seconda stagione di Fargo oltre a vantare anche una parte in The Wolf of Wall Street di Martin Scorsese. Curricula e prestazioni tanto convincenti da rendere facile pronosticare un discreto avvenire per entrambi i protagonisti di Palm Springs.
Con Palm Springs Amazon Prime regala un passatempo a tinte pastello adatto a portare un po’ di colori diversi dal rosso e dall’arancione delle zone in cui tutti siano finiti. Una leggerezza che proprio ora è quel che ci vuole.