
Nikita: Recensione Dell’episodio 3.18 – Broken Home
Nikita non è partita benissimo quest’anno ma si è difesa bene, grazie anche al pubblico affezionato che ha continuato a credere nella serie; un’attesa che è stata ripagata con un’ultima parte di stagione davvero ottima. Lo showrunner Craig Silverstein, in una recente intervista, ha consigliato ai fan di non perdere le puntate finali, facendo riferimento a questo episodio in particolare; e dopo averlo visto, comprendiamo la ragione di tale raccomandazione.
“Broken home” è stato colmo di azione, rivelazioni e momenti scioccanti. Non solo ha visto l’uscita di scena di Sean – la grossa morte che era stata annunciata – e che avrà senza alcun dubbio un notevole impatto su Alex, ma ci mostra l’oscuro passato di Amanda ed introduce un importante cambio di scenario.
La Divisione non esiste più, e non sarà facile per Nikita & Co far fronte alle conseguenze di quanto accaduto. L’artefice di tutto è naturalmente Amanda, che ben ricopre il suo ruolo di antagonista. Nonostante l’esecutrice materiale di ciò che ha stravolto gli equilibri dell’ organizzazione sia stata Alex, il suo modo di agire è stato condizionato dalla nostra villain che, utilizzando i metodi che conosciamo, ha fatto leva sul senso di colpa dell’ex miliardaria russa in quanto sopravvissuta e l’ha resa ossessionata dal voler far ottenere la libertà a ciascuno dei suoi colleghi. Ossessione che ha fatto si che la situazione le sfuggisse di mano e che ha portato la Division ad autodistruggersi.
Tuttavia, la distruzione della Divisione non è altro che una conseguenza di quello che è sempre stato il suo vero obiettivo: impartire una lezione alla sua migliore allieva, Nikita. Lezione che imparerà anche Alex, sebbene fosse soltanto un mezzo per arrivare a colpire la nostra protagonista. Mentre nella struttura dell’organizzazione segreta si scatena l’inferno, per Nikita – prigioniera di Amanda – è arrivato il momento di apprendere la lezione finale.
A Ginevra, mi hai chiesto di raccontarti cosa mi ha reso quel che sono. Devi fare attenzione a quel che chiedi.
– Amanda
Grazie alle sofisticate strumentazioni che è solita usare, Amanda stimola alcuni centri di visualizzazione nel cervello di Nikita, permettendole di simulare una sua visione della storia che sta per raccontarle. Mette in piedi la scena, ma quello che accadrà, le scelte… saranno della sua allieva. Perché è un qualcosa che deve sentire, non solo ascoltare, ed anche l’unico modo per imparare la lezione.
Non tutti possono essere salvati.
Attraverso gli occhi di Nikita, vediamo l’adolescenza di una giovane Amanda costretta a sottoporsi agli esperimenti del padre psichiatra, alla ricerca di un modo per prevenire lo stress post-traumatico dei soldati che avevano assistito agli orrori della guerra. E veniamo a conoscenza dell’esistenza di una sorella gemella che, nonostante le ripetesse in continuazione che l’avrebbe aiutata, restava a guardare mentre soffriva. La rivelazione scioccante, tuttavia, è che, insieme a Nikita, scopriamo solo alla fine che fosse proprio Amanda la gemella sottoposta agli esperimenti. Dopo averla vista uccidere sia il padre che la sorella di cui prende l’identità, visto che lei (Helen) non esisteva.
Amanda dimostra a Nikita che, pur avendo fatto scelte diverse, la storia è finita allo stesso modo e che non sa nulla su chi può o non può essere salvato. Ma la nostra protagonista se ne rende conto soltanto quando, tornata alla Division, vede la struttura semidistrutta, il corpo di Sean… ed apprende che Alex se n’è andata.
Entrambe hanno recepito la lezione finale di Amanda e, malgrado sembri che Alex abbia pagato il prezzo più alto, non dimentichiamo che la lezione di Nikita non era ancora terminata e che la nostra villain le ha fatto qualcos’altro durante il suo stato di incoscienza.
Nonostante Owen le abbia impedito di finire ciò che aveva iniziato con Nikita, e adesso si trovi con una pistola puntata alla testa, possiamo dire che Amanda ha comunque vinto. L’epilogo degli eventi le dà inoltre ragione sul fatto che non sempre si riesce a salvare tutti, ma la stagione non è ancora finita e non vediamo l’ora di vedere quale sarà la reazione dei ‘buoni’.
Considerazioni sparse:
- Sebbene Mikael sia spettacolare quando usa un mitra ed abbia salvato Nikita – grazie al localizzatore astutamente inserito nella black box che consegna ad Owen – mi sento di dire che il vero eroe dell’episodio è stato Birkhoff, che ha cercato di salvare il salvabile.
- Owen: io credo che sia se stesso in questo momento, il vero Owen, e nonostante sia venuto fuori che non è una brava persona, continua a starmi simpatico.
- Mi aspetto che Ryan torni in gioco. Quale sarà il suo piano per contenere il disastro che si è creato?
Su consiglio del produttore esecutivo, non possiamo assolutamente perderci le puntate finali.