
La Tartaruga Rossa: iI film di animazione presentato a Lucca CG16
Titolo: La Tartaruga Rossa (La tortue rouge)
Regista: Michaël Dudok de Wit
Durata: 80 minuti
Anno: 2016
La Tartaruga Rossa è il delicato racconto di una famiglia. Completamente senza parole, la comunicazione non si perde grazie alla musica – classica e piacevole – che ti tiene compagnia per tutto il film.
Una co-produzione tra l’olandese Michaël Dudok de Wit e lo Studio Ghibli (La Principessa Mononoke, Totoro, La Tomba delle Lucciole). De Wit dirige, mentre Isaho Takahata (cofondatore della Ghibli con Miyazaki) ha servito produttore artistico di La Tartaruga Rossa.
Una trama fuori dal comune, anche per un film di animazione
Il nostro protagonista è un naufrago su un’isola deserta. I suoi unici compagni sono dei simpatici granchietti che danno una nota di simpatia alla loro perenne ricerca di cibo. L’eroe di questa storia però è forte e ingegnoso, non perde tempo e costruisce una zattera.
Pronto a partire con la sua barca fatta di canne, lascia la terra ferma per prendere il mare, ma qualcosa si mette sulla sua strada verso casa. Qualcosa distrugge la zattera e così sarà con i suoi successivi tentativi di lasciare l’isola. La terza volta scopre che a mettersi tra lui e il mare aperto è una grande Tartaruga Rossa.
Disperato e sorpreso, torna per l’ennesima volta sulla sua solitaria isola in mezzo all’acqua limpida, che sempre più assomiglia ad una prigione. L’uomo avrà un altro incontro con la tartaruga quando questa si avvicinerà alla terra ferma. Questa volta però c’è una sorpresa ad attendere il nostro solitario eroe. La Tartaruga Rossa diventa una ragazza dai lunghi capelli rossi.
L’uomo e la donna, senza parlare, entrano subito in una profonda sintonia e fanno dell’isola la propria casa, creando una famiglia. Un piccolino dai capelli ricci e rossi cresce in mezzo alla natura, giocando con gli animali che abitano quel pezzo di terra in mezzo al mare, corre nei prati ed esplora il mondo intorno a lui. Scoprendo che l’acqua è il suo elemento prediletto. Un ragazzo tra i due mondi, terra e acqua, in cui riesce a trovare la propria strada.
Lontano dalla animazione USA e da quella giapponese
Un film di animazione con gli sfondi statici, in cui solo il personaggio si muove. Un tipo di animazione lontana da quella americana e da quella giapponese a cui siamo abituati.
Diverso non significa peggiore, infatti i disegni, seppur semplici, diventano piccoli capolavori che ricostruiscono la natura nella sua miglior forma, specialmente l’ambiente principale, ossia l’acqua. Anche la colonna sonora è curata e significativa, visto la totale mancanza di dialoghi.
L’attenzione si focalizza su come quella isola completamente deserta diventi un luogo di amore, quando i due protagonisti si incontrano e si innamorano. Dalla disperazione del protagonista, alla ricerca di una via verso casa, alla felicità che quella sola presenza femminile riesce a portare nell’animo dell’uomo.
Il tempo passa, senza bisogno di parole, e la nuova famiglia diventa un’unica cosa felice con quella natura incontaminata. Dalla narrazione e dalla estetica delicata, La Tartaruga Rossa si colloca al di fuori dei canoni dell’animazione per creare una favola unica.