
Graceland: recensione dell’episodio 1.05 – O-Mouth
E’ trascorso poco più di un mese dall’esordio di questa nuova serie e mi sento di confermare la mia prima impressione: Graceland sa come tenere lo spettatore attaccato allo schermo. Guardando a ritroso, ripensando agli svolgimenti narrati finora, mi sorprendo nel constatare la semplicità con la quale gli autori si stanno giostrando in questa ricca trama. Certo, leggendo un nome come Jeff Eastin, c’è poco da stupirsi. Dopo aver condotto Matt Bomer e Tim DeKay al successo, il padre indiscusso di White Collar, torna a mettersi in gioco, con la speranza chissà, di conquistare nuovamente la rete americana USA Network.
Sebbene a piccoli tratti si riescono a vedere delle somiglianze con White Collar (mi riferisco soprattutto alle riprese confuse e sfumate della città, le battute sarcastiche dei personaggi, l’attenzione nella trama), per la maggior parte degli aspetti, le due serie hanno ben poco in comune.
Graceland colpisce prima di tutto per l’idea. Questi sette agenti che collaborano e soprattutto vivono insieme, perennemente sotto copertura, sono rappresentati tanto nel momento dell’azione, quanto nella vita quotidiana, il che rende la serie originale. Al contrario dell’idea di fondo, devo riconoscere, però, una certa banalità nei personaggi. Li trovo un po’ troppo prevedibili, stereotipati. C’è poca originalità nel descrivere questo gruppo di trentenni. Credo che per trascorre vite così particolari, sia necessario essere persone altrettanto particolari, e questo nella serie non viene evidenziato.
A parte ciò, Graceland è un buon prodotto. Ha un ritmo incalzante, una trama avvincente, più nodi da districare.
Questa settimana l’episodio “O-Mouth” , non è stato da meno. Per cominciare c’è Mike.
Ecco, parliamo di Briggs, che troviamo coinvolto in un affare di droga con Charlie. E’ una vera sorpresa venire a sapere che tra i due vi è stato un passato “turbolento”. Personalmente, trovo il personaggio di Briggs uno dei più interessanti, forse e soprattutto per l’alone di mistero che gli autori hanno ritagliato intorno a questa figura; al contrario su Charlie sono ancora un po’ scettica: come biasimarmi, infondo…una che trascorre tre giorni a fare il ragù, mentre gli altri rischiano la vita!Allo stesso tempo non posso negare il coraggio dimostrato a fine episodio.
Staremo a vedere come si svolgerà la questione ora che Charlie ha deciso di assumere la droga per conoscere Odin!
Non posso concludere senza accennare a quel pazzo di Jhonny che con Paige, rappresentano la parte più divertente di “O-Mouth”. Sono bizzari, sopra le righe e stravaganti, proprio come dovrebbe vivere chi trascorre la vita raccontando menzogne ed inventando grandi storie su se stessi.
Trovo Graceland nel complesso un buon prodotto. Per alcuni aspetti potrebbe essere migliorato, ma tutto sommato, apprezzo la trama principale e l’intrecciarsi continuamente di vicende secondaria, mai del tutto scontate, che vengono affrontate con cura, permettendoci di vedere una serie interessante. 45 minuti piacevoli!