
Downton Abbey: Dan Stevens e la sua carriera in America
Attenzione: l’articolo contiene importanti spoiler sulla terza stagione, se non avete seguito la programmazione britannica della serie vi sconsigliamo di proseguire la lettura.
Attenzione: Spoiler!!
Non è un mistero che molti downtoniani non abbiano ancora digerito la tragica scomparsa di Matthew Crawley. Era una bella giornata di sole, quando abbiamo visto per l’ultima volta il suo ciuffo biondo sfrecciare al vento, sì insomma, poco prima che finisse spiaccicato sotto quella bellissima decappottabile d’antan.
Chi l’avrebbe mai detto che la favola romantica di Downton Abbey ci avrebbe lasciato questo amaro in bocca. Al contrario, Dan Stevens non vedeva l’ora di svestire i panni del modesto avvocato di campagna, diventato (quasi) conte. In un recente scambio di battute al party di VisitBritain ha commentato con malcelato disinteresse: “Credo che sia bello che le persone ci tengano alla serie, ma sì, sai…dovevo fare quello che dovevo fare”.
A dimostrazione del fatto che lo show è ormai parte del suo passato remoto, Dan Stevens oggi sfoggia un look molto meno languido di quello del timido Matthew: niente più onda bionda impomatata, ma capelli corti, scuri e scombinati. Si è anche dato da fare in palestra e ha buttato giù quei chiletti di troppo che tanti fan gli rimproveravano, e che, dopo la prima stagione, gli avevano creato non pochi complessi.
Ma, ci chiediamo, che abbia avuto ragione lui? Che Downton sia ormai al tramonto? Eppure il pubblico non sembra pensarla così. Lo dimostra il record di ascolti registrato dalla terza stagione in tutto il mondo, e la miriade di fan già pronti a sospirare per il nuovo patinato pretendente dell’algida Lady Mary.
Addio Dan, non ci concedi neanche la consolazione del rimorso. Prendiamola con filosofia stile Dowager allora, sopracciglio alzato e bastone ben piantato al suolo, in fondo “We don’t get always our just deserts“.
E voi, come avete superato la drammatica dipartita di Matthew Crawley? E chi vedreste al fianco di Lady Mary? (Non vale dire Branson!)