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Uno spinoff da Breaking Bad? La AMC ci sta pensando

Quando si parla di spinoff si cammina in un campo minato. La pratica di creare una serie nata dalla costola di un’altra serie famosa è un esperimento ripetuto molte volte dai network nel corso degli ultimi 30 anni di tv. A volte con grande successo (come nel caso di Angel, che seppur non ha raggiunto i livelli di Buffy ha comunque raggiunto la quinta stagione) a volte con un buco nell’acqua (come per i “The Lone Gunmen” nati da X-Files, tanto per far un esempio calzante). Inoltre non sempre gli spinoff annunciati poi si traducono in realtà.

Saul_GoodmanMa quando ci troviamo di fronte a un titolo come Breaking Bad e a voci che si rincorrono fin dal 2012, allora non si può far finta di nulla. Il celebre sito americano Deadline riporta voci di corridorio, secondo cui sia la AMC che la Sony TV (che produce la serie) siano interessati a mantenere vivo il franchise di questa serie pluripremiata. L’idea sarebbe quella di uno spinoff basato sul personaggio di Saul Goodman, il fantastico avvocato dei criminali interpretato stupendamente da Bob Odenkirk. Al momento non c’è alcun tipo di proposta concreta, ma apre che il progetto stia realmente nascendo, proprio dalla mente di Vince Gilligan (runner di Breaking Bad) e Peter Gould (autore e produttore della serie). Tra l’altro è statao proprio Gould ad aver creato il personaggio di Saul, per l’episodio “Better Call Saul” della seconda stagione. Gilligan, che è stato proprio uno dei creatori dello spinoff di X-Files, The Lone Gunmen, ha espresso più volte l’idea di creare un o spinoff magari dallo spirito più comico, visto il tipo di personaggio rappresentato da Saul. Un avvocato senza scrupoli, che sa il fatto suo ma che farebbe di tutto pur di restare fuori da un’aula di tribunale.

Personalmente, data la passione smodata per Breaking Bad, penso che un bello spinoff sarebbe un’ottima idea. E voi che ne pensate? Vorreste vedere le storie di Saul? Oppure preferireste uno spinoff diverso, da Breaking Bad?

Alessandro

Pianoforte a 9 anni, canto a 14, danza a 16 anni. Poi recitazione. Poi la scuola professionale di Regia Cinematografica. Poi l'Accademia di teatro di prosa. Anche grafica, comunicazione, eventi di spettacolo. Ma qui soprattutto un amore sconfinato per le serie tv americane e inglesi, con la loro capacità di essere le vere depositarie moderne della scrittura teatrale antica anglosassone.

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