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Heartstopper: la recensione della seconda stagione

La seconda stagione di Heartstopper debutterà finalmente tra qualche giorno, prima di scrivere questa recensione ho riletto il mio articolo di un anno fa, dove avevo raccontato perché una serie in cui sono palesemente fuori target ( ma è vero?) mi aveva tanto colpito.

Dopo la visione in anteprima della seconda stagione, le riflessioni che avevo fatto restano più che mai valide; Heartstopper torna con una seconda stagione ancora più solida, matura e complessa.

La prima stagione di “Heartstopper” ruotava intorno alla nascita della relazione tra Charlie Spring (Joe Locke) e Nick Nelson (Kit Connor), il capitano della squadra di rugby della scuola. Negli otto episodio che compongono la prima stagione avevamo assistito all’innamoramento dei due ragazzi e alla scoperta della bisessualità di Nick.

Il coming out di Nick

La seconda stagione di “Heartstopper” si apre dove si è conclusa la prima.

Nick dopo averlo detto a sua madre (come dimenticare il coming out più dolce ed emozionante della storia seriale?) decide di essere pronto a condividere con tutti la sua storia d’amore con Charlie.

Episodio dopo episodio, la serie ci mostra però che non tutto è così facile come potrebbe sembrare. Nonostante sia ormai sicuro del suo orientamento sessuale, Nick non si sente ancora pronto a fare questo passo, la propria sessualità non è un’informazione dovuta agli altri e il coming out, può anche essere un viaggio che dura tutta la vita.

Kit Connor e Joe Locke affrontano con grande realismo queste tematiche un po’ più intense e appaiono visibilmente in sintonia e ancora più a loro agio nei loro ruoli in questa stagione. Le interazioni tra Nick e Charlie, come eravamo abituati nella prima stagione ci offrono una vera overdose di dolcezza – c’è sempre il rischio di ritrovarsi a ridere come ebeti mentre si guarda la serie! – la loro loro chemistry è innegabile ed è la forza che sta alla base della credibilità della loro storia.

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Heartstopper 2 la recensione – Credits @Netflix

Il parallelismo tra il personaggio e l’attore

Chiunque sia a conoscenza del forzato coming out di Kit Connor – avvenuto quando alcuni fan della serie lo hanno accusato di queerbaiting, dopo averlo visto passeggiare mano nella mano con una ragazza, l’attore aveva risposto twittando:

“Sono bisessuale. Congratulazioni per aver costretto un diciottenne a fare coming out. Penso che alcuni di voi abbiano perso il senso dello show” — troverà commovente il parallelismo nel viaggio di Nick nella seconda stagione, soprattutto perché il forzato coming out dell’attore è avvenuto durante le riprese della seconda stagione. Non a caso, Kit Connor ci regala un interpretazione intensa e molto realistica – a tratti sofferta – del cammino di crescita e presa di coscienza del suo personaggio.

I punti di forza di Heartstopper

Il problema più grande della maggior parte di serie tv sugli adolescenti è che anche se sono molto divertenti, le trame sono spesso inverosimili e assurde.

Le rappresentazioni degli adolescenti il più delle volte sono talmente lontane dalla realtà e dalle esperienze quotidiane degli adolescenti nella vita reale, in questo” Heartstopper ” fa eccezione.

La creatrice della grapich novel e della serie Alice Oseman ha scelto di raccontare con delicatezza e purezza, senza perdere di vista i problemi reali, cosa significhi essere un adolescente, in particolare appartenente alla comunità LGBTQIA+.

Non è affatto un caso che l’omobitransfobia, che viene più volte citata e rappresentata, ha un volto sfumato nella sua rappresentazione visiva; ci dicono che esiste e che c’è. Il volto più violento e aggressivo, emerge dai racconti del coming out di Charlie e dalle profonde ferite che queste violente esperienze gli hanno procurato. Nessuna serie veicola questo messaggio, in questo modo così potente.

Alle farfalle, crepiti e arcobaleni, elementi di animazione, che avevano caratterizzato lo stile originale della prima stagione, si aggiungono quelle delle emozioni più cupe, più difficili: scarabocchi, figure inquietanti che amplificano i sentimenti forti che vengono raccontati, citando e riportando la serie alle sue origini, quelle di graphic novel. Una scelta stilistica sempre vincente che aggiunge dinamicità alla storia, ma che allo stesso tempo comunica allo spettatore il suo tenore generale.

Heartstopper 2 la recensione – Credits @Netflix

Una seconda stagione corale

Mantenendo nella storia di Nick e Charlie, il cuore pulsante della serie, la seconda stagione esplora la crescita degli altri personaggi.

Nei nuovi episodi, diventa molto più chiaro perché Tao (William Gao) è sempre stato così iperprotettivo nei riguardi di Charlie e fosse preoccupato per la sua relazione con Nick e vivesse come un abbandono i continui cambiamenti nel gruppo di amici.

Elle intanto (Yasmin Finney) sta imparando a credere che possano esistere altri luoghi sicuri al di fuori della ristretta cerchia di amici che ha coltivato fin dall’infanzia e prova ad uscire dalla sua comfort zone. Allo stesso tempo, avrà anche il modo di fare chiarezza riguardo la sua cotta per Tao.

Infine, Isaac (Tobie Donovan), il booklover per eccellenza che era stato messo in secondo piano nella scorsa stagione, scoprirà qualcosa in più sulla sua sessualità.

Ancora troppo poco, invece, ci viene detto di Tori (Jenny Walser), sorella di Charlie un personaggio davvero poco sviluppato che ci regala battute pungenti e allo stesso è in grado di toccare lo spettatore nel suo tentativo di proteggere il fratello da qualsiasi possibile sofferenza possa colpirlo.

Heartstopper 2 la recensione – Credits @Netflix

L’adolescenza raccontata con delicatezza

Il ballo di fine anno, i primi appuntamenti, gli esami e i primi baci e soprattutto la gita scolastica, tutte tappe che fanno parte della crescita di ogni adolescente sono anche i punti cardine di questa stagione. Tre episodi, infatti, sono dedicati alla gita scolastica a Parigi, che serve ai ragazzi a uscire dalla quotidianità e aprire nuovi orizzonti, oltre, ovviamente, su un piano narrativo, a dare ritmo e twist alle varie storyline.

Heartstopper sorprende anche con questa seconda stagione, perché nonostante aggiunga drammaticità alle storyline continua a veicolare messaggi importanti mentendo il racconto su un piano delicato e godibile.

L’intero cast è veramente all’altezza del compito, ma a colpire e commuovere sono ancora Kit Connor e Joe Locke, anche grazie a loro è impossibile non fare il tifo e empatizzare per Nick e Charlie.

La verità è che mi sbagliavo perché non esiste un target di riferimento per questa serie. Heartstopper ci ricorda che la vita è vivere per se stessi e non nelle aspettative della società e degli altri.

La seconda stagione di Heartstopper debutterà il 3 agosto su Netflix.

Heartstopper: la recensione della seconda stagione

Giudizio complessivo

La seconda stagione convince, grazie all'ampliamento dei temi affrontati. Kit Connor e Joe Locke, sono la vera forza dello show.

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Maura Pistello

Fondatore/ Admin Giornalista pubblicista Serie tv dipendente, accanita lettrice, amante del cinema e dell'arte

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