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Recensioni Serie Tv

V – 1.02 There Is No Normal Anymore

Io gli americani non li capisco, e penso che non li capirò mai. Le trilionesime edizioni di Dancing with the Stars o di Survivors fanno ascolti stratosferici, una serie nuova, seppur remake, con un ottimo cast, effetti speciali e una trama che non sembra andare nella direzione della banalità perde ben 4 milioni di spettatori dal pilot alla seconda puntata. 4 milioni! Un 29% in meno….E se già la strategia ABC di mandare in onda 4 episodi e poi il resto a marzo sembrava bizzarra, ora comincia ad assumere i drammatici toni del suicidio premeditato.

(Le immagini dell’episodio nella nostra Gallery)

 

E’ un vero peccato perché anche il secondo episodio è stato, a mio avviso molto buono, anche se più “tramoso” e meno spettacolare del primo.
La puntata riparte esattamente da dove eravamo rimasti la volta scorsa: dopo il massacro Jack e Erica si ritrovano a tracciare le prime linee per abbozzare una resistenza. Nel frattempo una navicella va a fare pulizie nel magazzino del massacro. Particolare interessante è che le chiamate dirette al 911 vengono direttamente intercettate dalla Nave Madre, per cui Erica sta per cacciarsi in un guaio grossissimo.
Questa povera donna, oltre che dover salvare il mondo, deve anche fare i conti con un figlio dall’ormone facile: gli occhioni azzurri di Laura Vandervoort e i proclami populisti alla “we are of peace always” fanno breccia cuore di Tyler, tanto da falsificare la firma della madre per entrare tra gli Ambasciatori di Pace dei Visitors. Peccato, perché Erica la bastonata con la mazza da baseball stava per dargliela…

Sul fronte lavorativo la questione della scomparsa di Dale viene a galla: Erica è messa sotto pressione perché la sua storia non regge inizialmente. Sa benissimo che dovrà spingersi oltre il semplice “stavamo seguendo un’operazione e lui ha deciso di andare da solo”. Considerando Elizabeth Mitchell un’ottima attrice mi sono convinta che da parte sua ci siano state delle finezze interpretative non trascurabili: quando inizialmente racconta la versione della semplice indagine, non ci crede, e fa vedere di non crederci e induce il capo a non crederle. Quando invece gli racconta la versione secondo cui Dale fa parte di una cella terroristica – cosa per altro non molto distante dalla realtà – è molto più sicura di sé. Ho apprezzato molto il cambio di registro.
Così come anche l’incotro “vero” tra Erica e Father Jack è stato molto ben costruito. A parte l’ironia – I wanted to do the right thing. Oh, the right thing? Stick to preaching – è alquanto interessante la situazione che si viene a creare. Si fidano l’uno dell’altra, non sanno di chi altro fidarsi, ma non sanno nulla di loro stessi, nemmeno cosa fanno nella vita reale. Alquanto buffo, però la loro collaborazione si rivela interessante.

Sempre bravissima e convincente Morena Baccarin nel ruolo di Anna. Vi confesso che ero abituata a vederla nella parte della dolce Inara in Firefly. Non immaginavo che sarebbe riuscita a crearmi un senso di inquietudine in ogni inquadratura. Quel suo you don’t understand humanity detto in tono irritato e sprezzante ci fa capire che lei sa benissimo quali corde andare a toccare. E il piano infatti è quello di farsi accettare, di instaurare relazioni diplomatiche – anche il Terzo Reich l’aveva fatto – per entrare nelle sale che contano e per guidare l’opinione pubblica verso l’accettazione dei nuoi coinquilini.
Ma ovviamente non tutti sono d’accordo e le proteste cominciano a farsi sentire. Decisamente autoironico il fatto che Tyler venga espulso dagli Ambasciatori per aver dato un pugno ad un tizio –  we are of peace always – mentre il piano all’ordine del giorno non sembra granchè pacifico.

Come già avevo accennato la scorsa volta, il personaggio del giornalista, Chad Decker, si sta rivelando molto interessante. Ancora non si è capito da che parte sta, soprattutto la sua in questo momento, ma mi piace che sia riuscito a riprendere il gioco in mano. Questa volta è andato a favore dei V, ma a dimostrato ad Anna che la stessa potente arma che i visitatori stanno costruendo, il consenso e la devozione, può essere ritorta contro di loro in un batter d’occhio. E’ quello il vero potere, lo sanno i V, lo sanno i governi, lo sa Chad.

Nel cast compare una vecchia conoscenza per chi guardava Battlestar Galactica: sì era lei Troy Tory che lavora nello stesso ufficio di Erica. Ovviamente io VOGLIO che sia un lucertola, ancora non mi è andato giù che abbia ucciso Callie e abbia fatto un mezzo casino nel CIC, per cui I’m not done hating her.
Alcune chicche tecnologiche non lasciano indifferenti: se da una parte abbiamo la tortura che non fa male, nel è solo visivo-psicologica (vedi scena dei serpenti) è un piccolo gioiellino la scena della “prova costume” di Anna. Un ologramma li prova per lei, sempre pacifica, mentre il contrasto si fa sempre più accentuato: il piano diabolico di dominazione mette le basi, ma nello stesso tempo si cerca di essere il più accondiscendenti possibile con la vanità umana.

Ed il dialogo che segue tra Anna e il suo assistente va proprio in questa direzione:
– I’m told in japan, This conveys both a respect for tradition and the allure of submission.
– I’m not sure that’s the message you want to send.
You still don’t understand humanity.

Il personaggio di Ryan al momento è abbozzato, ma non sappiamo bene cosa sia successo. Anche perché si parla di una nuova resistenza a new resistance would be unacceptable dice Anna – però non vedo l’ora che si incontri con Jack e Erica. E sono curiosa di vedere dove va a parare Chad.
Vedremo se la ABC avrà il coraggio di continuare la sua avventura. Un calo di ascolti era prevedibile, i pilot sono quanto meno di indicativo ci sia sul mercato, e sinceramente non lo considero nemmeno drammatico. Nel senso che sui 10 milioni era la cifra che mi aspettavo.
Certo è che sono talmente attenti ai numeri, oltre al fatto che la messa in onda delle quattro puntate per poi rimandare il tutto a marzo non permette di fidelizzare il pubblico, che non sono sicura che avremo una conclusione positiva. Anche perchè pensare una serie del genere in sola miniserie è assurdo.
Mah penso al peggio per non rimanerci male…

Ah, Alan Tudyk è tornato!!

Voto 9/10

 

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