
Witches of East End: Recensione dell’Episodio 2.01 – A moveable Beast
Tremate tremate, anche quest’anno le streghe son tornate.
Ma non son tornate sole solette,
si son portate dietro qualche Avatar e nuove ricette,
ma perché sto ancor qui, a parlare?
C’è bisogno urgente di qualche formula magica da recitare!
Perché senza magia, porca paletta,
la povera Johanna potrebbe restarci secca. Ma non c’è da disperare,
il figliol prodigo con il Lato Oscuro della Forza l’è venuta a salvare.
Ovviamente questo solo per dire che finalmente anche le streghe di East End hanno fatto ritorno – anche se sembra soltanto ieri che l’avevamo lasciate davanti ad un mistico portale, terrorizzate, sul punto di… boh! Chi lo sa? In fondo non lo sappiamo né noi e neppure loro, perché se c’è un espediente che agli autori (poco) originali piace usare è proprio quello della perdita di memoria. A
Mentre Johanna è a letto morente – urlante, agonizzante e (non si capisce perché) nuda, Wendy, sotto le sembianze di gatto, insegue un’ombra tra gli alberi, nella foresta. Malgrado non si ricordi di chi o che cosa abbia attraversato il portale da Asgard è certa che si tratti di qualcosa di malvagio. Le ipotesi, ovviamente, sono due: può essersi trattato di Frederick, in fuga per motivi sconosciuti, oppure dell’omino-avatar di cui ancora poco sappiamo – tranne per il fatto che gli piace fare cosucce sconvenienti nel bel mezzo dei boschi e al chiaro di luna. Al di là delle poche informazioni in nostro possesso, non si può negare come l’introduzione di due personaggi tanto intriganti abbia giovato alla storia. Da un lato viene naturale chiedersi chi sia la creatura dalla coda-curiosa, il perché abbia un legame con Ingrid e, ancora una volta, perché la ragazza nulla ricorda dei suoi incontri con questa bestia. In antitesi Fredrick che, dopo aver bruciato i suoi vestiti – se davvero avesse perso la memoria, dubito l’avrebbe fatto – ritorna tra le braccia della madre e di una scettica Wendy. Curare Johanna potrà essersi rivelata una mossa studiata ma nutro i miei profondi dubbi sul fatto che sia un tipino di cui fidarsi. Ricordiamoci che, nella guerra che costrinse le Beauchamp a fuggire dalla loro patria, lui ha giocato un ruolo fondamentale, alleandosi con il nonno contro di loro. Ha sicuramente dei validi motivi per essere tornato, motivi maturati in molto più che poche ore e dunque di certo sorprendenti,
E se Dash spacca cose a casaccio, perseguitato dal fratello che pensa di aver ucciso, il suddetto se la spassa beatamente su un’isola tropicale, tra le braccia di un ‘gufo ingannevole’, che può portarlo sia alla salvezza che alla perdizione, proprio come dicono le carte di zia Beauchamp. Ma cosa rappresenti il personaggio di Bianca Lawson è ancora lungi dall’esserci rivelato. Possiamo solo supporre che, data la sua espressione misteriosa frammista a quel sorrisino ironico che pare aver sempre stampato in faccia, Killian è tutt’altro che al sicuro con lei nei paraggi. E’ probabilmente quella la fonte della visione di Freya: il suo amore è in pericolo e il suo potere le sta dando un’occasione per salvarlo.
Tante domande in attesa di risposta, ci lascia questo inizio di stagione un po’ da macedonia: molte cose, non necessariamente nel mischiate, che però hanno insieme un aspetto e un gusto gradevole. Da brava curatrice della vostra amata (o forse nemmeno tanto) rubrica sullo stile, non posso astenermi dal segnalare i completini da casa di Johanna: il fisico della Osmond non sarà dei migliori ma farla sembrare più grassa di tre chili con dei pantaloni di Regina George nella sua fase ‘barrette proteiche’ e uno dei maglioncini allargatisi in lavatrice… oh, mon dieu! Pensavo di non resistere fino alla fine!
2.01 - A moveable Beast
Macedonia
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