
Witches of East End: Recensione dell’episodio 1.01 – Pilot
Il 6 Ottobre, sulla rete televisiva Lifetime (la stessa di Army Wives, The Client List, Devious Maids), è stato trasmesso l’episodio pilota di Witches of East End. La serie, basata sull’omonimo romanzo di Melissa de la Cruz, è stata oggetto di una lunga campagna pubblicitaria, accrescendo la curiosità nei confronti dello show.
Il primo episodio presenta il difetto proprio di molte serie esordienti: deve raccontare tanto in pochissimo tempo, dando l’impressione di gettare nel calderone fin troppi ingredienti, con il rischio di creare una pozione esplosiva. Questa volta però, gli autori riescono comunque ad inserire lo spettatore nella dimensione fantasy dello show, incuriosendolo, senza sprecare i pochi episodi messi a disposizione dal network (la serie, infatti, sarà composta da soli 10 episodi).
Witches of East End narra le vicende di una famiglia di streghe dell’epoca moderna. Per i nostalgici della serie cult Streghe, lo show potrebbe sembrare un richiamo alle appassionanti avventure delle sorelle Halliwell, sebbene a mio avviso, non vi sia poi molto ad accomunare le streghe Beauchamp, al famoso “potere del Trio”!
L’unica reale somiglianza è senza dubbio la casa. Ricordate la splendida villetta rosa a più piani, situata a Los Angeles, bene vi sembrerà di rivederla…
Ma parliamo della trama: la protagonista è in primo luogo Joanna Beauchamp. Interpretata da Julia Ormond, la donna è una strega maledetta, condannata all’immortalità e costretta a rivivere per sempre la morte e la rinascita delle sue due figlie. La loro morte è sempre stata legata ad eventi magici, per cui Joanna decide di non rivelare alle figlie la loro reale natura. Almeno per questa volta.
Al suo fianco primeggia il fantastico personaggio di sua sorella Wendy (Mädchen Amick, ricordate la perfida contessa di Gossip Girl?). Anch’essa una strega, Wendy è destinata ad una sorte ancora più misera: può infatti trasformarsi in un gatto, e come questo le vengono concesse fino a nove vite; purtroppo la donna ha smesso di tenere il conto e non ci è dato sapere fino a
Ed infine vi sono le due giovani sorelle streghe. La maggiore è Ingrid, interpretata, a mio avviso, da una notevole Rachel Boston. Ingrid è una giovane donna intelligente ed acculturata, che lavora presso una biblioteca dove ha l’opportunità di consultare milioni di libri, ma quelli che l’affascinano di più sono ovviamente quelli di stregoneria. Sebbene la ragazza ci venga presentata come un animo concreto e pragmatico, piano, piano gli eventi inspiegabili che la circondano ( fa restare incinta la collega sterile) la spingono ad avere dei dubbi, fino al momento finale dello show.
A mio avviso, più contorta e meno avvincente è la figura di Freya (Jenna Dewan) che è la sorella minore. Più sensibile e scapestrata, Freya ha mantenuto da sempre un maggior contatto con il suo lato magico, il che le farà sorgere dei sospetti fin da subito. Per cominciare basteranno i primi minuti per farle quasi soffocare la futura suocera, successivamente le cose si complicano quando Freya, viene catapultata in un quadro in bianco e nero, dove, un vecchio spasimante vuole ucciderla! L’idea non mi è apparsa delle più originali… vi basterà spolverare i vecchi dvd di Streghe, per trovare una storia similare, ma quella volta tutte e tre le sorelle erano racchiuse nel quadro e dovevano salvarsi da sole. In questo caso, invece, sta ad Ingrid salvare la sorella in difficoltà.
Come se non bastasse Freya è al centro di un focoso triangolo amoroso. Se vi dicessi… due fratelli, uno biondo, gentile ed innamorato, l’altro moro, passionale e misterioso… cosa mi rispondereste? Lo so viene da pensare ai fantastici fratelli Salvatore di The Vampire Diaries, eppure qualcosa mi fa pensare che il triangolo amoroso non si svilupperà allo stesso modo. O, per lo meno, lo spero. L’idea non è delle più originali, eppure Freya non mi sembra tanto simile a Elena. Freya sogna il bel tenebroso di nome Killian ed il giorno del suo fidanzamento cede alla passione che le pulsa, come fossero predestinati (mi viene in mente lo strano legame che univa Cassie ed Adam di The Secret Circle).
Vi chiederete se sia possibile che tutto questo sia avvenuto in soli quaranta minuti di show. Ebbene sì! È bastato un solo episodio. Un episodi pilota ricco come un’insalata e, si sa, nell’insalata, più cose ci metti, più cose ci trovi!
1.01 - Pilot
Ricco
Valutazione Globale