
Wayward Pines: Recensione dell’episodio 2.01 – Enemy Lines
Il futuro è dei giovani!
Quale motto più azzeccato per rientrare nel mondo intrappolato di Wayward Pines che, dopo una prima stagione al di sotto delle aspettative ha avuto un’altra chance di riscattarsi con questa seconda stagione, che è arrivata così in maniera del tutto casuale come i nuovi protagonisti decongelati del telefilm. Il telefilm ci aveva lasciato con un finale sconcertante: Wayward Pines è ora gestito dalla Prima Generazione che ha deciso di indire una dittatura del terrore, facendo penzolare dal collo qualsiasi ribelle o oppositore al sistema governativo e societario creato dal dottor David Pilcher. Riparte proprio da qui questo secondo pilot del telefilm, facendoci scoprire un mondo che assomiglia sempre di più a quello descritto da Orwell in 1984, dove il potere è retto da questo governo dei giovani che coordinano gli abitanti che come burattini non possono fare altro che rispondere al telefono e partecipare attivamente a questo gioco di finti ruoli nascondendo dietro un finto sorriso la loro repressa vita.
Dopo la futile prova di ribellione di Ethan Burke la verità di Wayward Pines è venuta a galla e tutti gli abitanti della cittadina sanno bene ora che il recinto che circonda le loro case non è fatto per rinchiuderli, ma per salvarli dagli Abomini all’esterno. L’ombra dell’eredità di Burke, Ben, latita da ribelle ai confini della città, facendoci tirare un sospiro di sollievo a noi che non avevamo digerito la qualità di recitazione della famiglia ribelle, ma che veniamo, già dalle prime scene, accontentati di un nuovo protagonista, meno barcollante del primo. La figura di Pilcher però pervade lo schermo e anche la mente di Jason, capo della cittadina che vive all’ombra del suo predecessore e che lo spinge a fare azioni estreme per eguagliare il rispetto che la popolazione aveva per il dottore. Ed è sempre Jason che decide di risvegliare quello che sarà il nuovo protagonista del telefilm, il dottor Theo Yedlin, “reclutato” niente e popo di meno che da Pope a suon di mojiti e superalcolici.
La figura barcollante e incerta di Ethan Burke viene quindi rimpiazzata da un personaggio che si vede risvegliato per operare d’urgenza Kate, incatenata morente in un lettino d’ospedale, con l’infezione di un proiettile che sta ponendo fine alla sua vita. Kate come Ben fa parte della fazione dei ribelli, che si rivoltano al metodo di governare di Jason e che preferiscono vivere nell’ombra e minare le loro azioni con agguati e bombe a mano. Penso che la situazione qua descritta da Wayward Pines si sia estremizzata un po’ troppo in confronto alla prima stagione e l’equilibrio che regnava grazie al dottor Pilcher è improvvisamente crollato in una guerra tra bambini, dove a farsi male però sono anche i grandi.
Il mondo così apocalittico governato dal pugno di ferro della Prima Generazione è un po’ troppo estremo, e raggiunge l’apice nell’esecuzione in piazza, dove Ben decide di uscire allo scoperto e di intervenire per bloccare tutte queste morti. Il dottor Yedlin vive per la prima volta questi orrori senza sapere niente del mondo distrutto al di fuori delle mura, ma la sua più grande preoccupazione è trovare sua moglie mentre la polizia lo insegue e persone vengono giustiziate in piazza. Sembra quindi che gli abomini non siano più il maggior problema del telefilm, il nemico più grande è all’interno delle mura e regna con la
Il vortice di eventi che aveva investito Ethan nella prima stagione sembra ripetersi anche per questo nuovo personaggio, che vive in maniera passiva questo nuovo mondo che noi conosciamo bene. Sarà da vedere come reagirà alla scoperta di questa nuova realtà apocalittica e come faranno evolvere la sua storia, cercando di non cadere nel solito loop ribelle/amante di Pilcher. E mentre nuovi personaggi vengono introdotti, altri lasciano lo schermo, uccidendosi con un bisturi dalla disperazione di questo mondo che è arrivato al capolinea. Kate esce così dagli schermi lasciandosi una scia di sangue che viene tratteggiata dalle ruote della sedia a rotelle di Megan, la nuova consulente di Jason, matrona della Prima Generazione. E mentre Ben decide di arrendersi improvvisamente ponendo fine alla rivoluzione, gli Abonimi sono già li che aspettano il loro furgone già diretto fuori dalla cittadina per lasciarli morire.
In attesa delle prossime recensioni, non dimenticate di mettere like alla nostra pagina Facebook per essere sempre aggiornati su tv e cinema.