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Wayward Pines: Recensione dell’ episodio 2.03 – Once Upon a Time in Wayward Pines

Con i primi due episodi di questa seconda stagione Wayward Pines aveva già mostrato grossi limiti, ma comunque la narrazione era almeno servita per presentarci la nuova situazione e il ruolo dei vecchi e nuovi personaggi che si trovano ad agire al suo interno. Con questa terza puntata, però, siamo caduti ancora più in basso visto che assistiamo già ora ad una puntata filler contornata giusto da pochi elementi che si discostano dall’argomento centrale della settimana: il ritorno di Pam.

Wayward PinesDopo gli sconvolgimenti del finale della prima stagione, Pam vive in una casa isolata da tutto e da tutti, esiliata da Jason per le sue azioni e le sue idee. Un giorno decide di tornare dal ragazzo e si fa riaccettare nella comunità. Ad un primo impatto questa trama sembra funzionale al far rivivere e mandare avanti la linea di opposizione in città, tema che sarebbe interessante continuare a sviluppare, magari in alleanza con Theo che non riesce ancora ad accettare questo luogo, soprattutto tenendo presente che gli esponenti della resistenza sono quasi del tutto scomparsi.

Invece, come scopriamo con grande disapprovazione, la storyline in questione si rivela abbastanza inutile ai fine della trama principale e di conseguenza questo episodio sulla ricomparsa di Pam si può definire un grande filler. La donna, infatti, ha finto di voler tornare alla vita di Wayward Pines solo per diffondere il vaiolo ed uccidere tutti perchè intorno a sé vede solo odio ed è giusto per lei dare una fine pacifica alle persone. In conclusione, la situazione viene risolta senza troppi problemi e l’unica a morire sarà proprio lei, soffocata da Jason.

A parte tutta la puntata che racconta una storia un po’ fine a se stessa, di negativo vediamo anche il cambio del punto di vista di Pam. Lei, infatti, dice di aver realizzato che l’esperimento è stato un fallimento dopo aver ucciso suo fratello, ma, come mostrato nella puntata 1.10, da qual momento lei aveva avuto altre idee, più vicine alla ribellione. Quindi dovremmo prendere per buono che nei tre anni che non ci sono stati mostrati lei abbia rimuginato sul pensiero del fratello e sull’omicidio compiuto abbandonando la resistenza. Questa ipotesi ci potrebbe anche stare, ma mi sembra un’incongruenza che nelle sue parole Pam non tenga in considerazione l’arco di tempo Wayward Pinestrascorso e le sue idee dopo la morte del fratello.

In tutto ciò Pam ci racconta di come Jason sia stato “creato” e cresciuto da lei e da suo fratello per farlo diventare leader di Wayward Pines. Ok, ci hanno raccontato qualcosa che non sapevamo e questo almeno giustifica il fatto che un ragazzino sia a capo della città, ma bastavano anche due parole per dircelo, senza mostrarci il passato utilizzando noiosamente minutaggio. In ogni caso, da due individui con idee del genere non poteva che venir fuori un pazzo omicida, anche se Pam dice che non era loro intenzione che il ragazzo diventasse così.

Intorno a ciò vediamo i tormenti di Theo sul non sopportare Wayward Pines e le sue regole e sull’aver lasciato indietro, non per scelta, i suoi famigliari. In più cerca di andare a fondo su una cosa detta da Pam, ma su cui ancora deve essere fatta luce: l’organizzazione non era alle Hawaii solo per prelevare lui e Rebecca. Cosa ci sarà dietro? In più ci mostrano anche come stia proseguendo la procreazione di una generazione autoctona sotto la direzione della professoressa Megan. Lei mette naso un po’ dappertutto in realtà visto che sue sono anche le ricerche in laboratorio con Aberrazioni vive e vegete. Ma non ci sono altre persone in questa città? Sembra che tutto sia portato avanti dalle stesse persone.

Wayward PinesInsomma, episodio che come detto delude più dei due precedenti perchè qui non va avanti praticamente nulla, né con la trama né con la presentazione dei personaggi e ci ritroviamo tra le mani un episodio inutile visto che alla fine Pam muore senza combinare un bel niente, se non chiudere definitivamente la sua storia. Le uniche cose che lascia sono un pensieroso CJ Mitchum che alla fine pare riflettere sulle parole della donna e un dubbio insinuato nella mente di Theo che comunque aveva già materiale su cui indagare. Speriamo che almeno questi due elementi portino a spunti quantomeno decenti.

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Jessica

Innamorata di serie tv fin da piccola quando la Vita Vera illudeva di poter continuare ever after a dedicare tutto il tempo a questa passione, il suo primo amore telefilmico è stata Buffy, che ha dato il via a lunghe ore passate davanti allo schermo, seguita a ruota da Battlestar Galactica, Lost e Fringe. Nel quotidiano invece... sì, ok, lavoro, teatro, sport... ma sempre con la testa alle serie tv!

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