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Watchmen: non chiamatelo adattamento. La recensione del primo episodio.

Di cosa parliamo, quando parliamo di supereroi del grande e piccolo schermo? Dei cinecomic che fatturano milioni di dollari ogni volta che un nuovo film del franchise arriva in sala?

Degli scomparsi e deceduti eroi di Netflix come Daredevil e Jessica Jones che per primi hanno mostrato come anche questi esseri sovrannaturali possano sanguinare in mezzo ad una strada come tutti noi?

Oppure stiamo parlando di fragili esseri umani che affrontano la vita di tutti i giorni senza poteri ma con una maschera per mantenere l’anonimato e proteggere i propri cari in un mondo sempre più folle?

Watchmen primo episodio
Credits: HBO

L’America di Watchmen

Negli ultimi anni c’è stato un vero e proprio boom nel mondo del cinema e delle serie tv. Sono nate storie emozionanti e avvincenti, altre pessime e inguardabili. Le migliori, in genere, hanno sempre cercato un legame con la vita di tutti i giorni.

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It’s Summer and We’re Running Out of Ice: il primo episodio di Watchmen inizia così, catapultandoci in un’America diversa dalla nostra e con piccole ma importanti differenze come l’esistenza dei supereroi, la mancanza di Internet, di smartphone e una storia degli ultimi 50 anni rivisitata.

Il problema più urgente e importante è lo scontro razziale. A Tulsa, Oklahoma, dove è ambientata la serie, suprematisti bianchi che indossano la maschera di Rorschach – senza conoscere chi era davvero Walter Joseph Kovacs – generano caos e panico.  A combatterli poliziotti e cittadini mascherati, tra cui spicca Angela Abar aka Sister Night (Regina King, nel nostro mondo).

Watchmen primo episodio
Credits: HBO

Non chiamatelo adattamento, ma sequel

La serie televisiva di Damon Lindelof più che un adattamento del fumetto di Alan Moore è un vero e proprio sequel. Nuovi personaggi, nuove storie all’interno però di un quadro molto riconoscibile da chi ha letto il fumetto o visto il film.

Lindelof dimostra di aver affrontato senza paura e in maniera molto intelligente il materiale ricevuto in eredità, lavorando su quei punti meno sfruttati ai tempi della pubblicazione della graphic novel perché sentiti meno urgenti di altri.

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 Il risultato è la nascita di un mondo che sembra reggere bene al confronto con quello del fumetto perché strutturato molto bene dal punto di vista di trama e coerenza, oltre che rinforzato dai doverosi e soddisfacenti easter-eggs.

Watchmen primo episodio
Credits: HBO

C’è una certa tensione che domina tutto questo primo episodio di Watchmen, come di una forza nascosta che non si è ancora palesata del tutto, unita ad un perenne senso di incomprensione che spinge a chiederci: mi sfugge qualcosa, ma cosa? Ha a che fare con l’unico (finora) personaggio originale presente nella serie, Ozymandias (Jeremy Irons)?

Who watches the watchmen?

Dunque la domanda è sempre la stessa: quis custodies ipsos custodes? Sicuramente nei prossimi episodi saremo lì pronti a vedere il quadro più grande, ben cosci che a questa domanda non c’è risposta da più di duemila anni.

Mario Altrui

Web Content Editor per Telefilm Central dal lontano 2014. Scrivo pareri soggettivi richiesti da nessuno sulle mie serie televisive preferite.

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