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Victoria e una trama da telenovela argentina. Recensione seconda stagione

Le aspettative sono un’arma a doppio taglio, anche per una serie tv come Victoria. La sola ragione per averne dipende, solitamente, da qualcosa che ci ha colpito, affascinato, persino stregato. Il guaio è che proprio questo alto livello – nel nostro caso di televisione e serialità – è difficile da eguagliare. Ecco allora che si parla di ascolti bassi, cancellazioni, aspettative deluse e non mantenute.

Victoria era stata la serie tv che aveva maggiormente colpito sul fronte dei period drama lo scorso anno. Jenna Coleman e Tom Hughes avevano reso talmente bene la regina Vittoria e il principe Albert da farceli shippare come se non ci fosse stata ship alcuna dai tempi di Mary e Matthew di Downton Abbey. Secondo una definizione temporale, la prima stagione era stata abbastanza veloce e c’era il quesito riguardo a quanti anni avrebbe coperto la seconda. In una parola? Troppi.

La seconda stagione di Victoria si è adagiata sugli allori

victoria albert
Credits: ITV

La seconda stagione di Victoria – per dirla in modo elegante – si è adagiata sugli allori. Eravamo abituati a vedere una regina forte, coraggiosa, desiderosa di mostrare al mondo e al Parlamento di non essere semplicemente una bambina. Però è una bambina che ritroviamo adesso, non di meno. Tutta la regalità che Victoria aveva guadagnato lo scorso anno l’ha persa in questi otto episodi.

Nemmeno la sua relazione con Albert – che era stata il fulcro della sua vita – riesce ad appassionare come dovrebbe. Certo, Vittoria e Albert restano incredibilmente teneri l’uno con l’altra e le scene che li coinvolgono sono terribilmente sdolcinate, ma il punto è proprio quello. Non sto guardando una telenovela argentina e non è solo di amore sdolcinato che può vivere un period drama. Per quanto sia doloroso da ammettere, l’unica coppia a non dare spinta a questi episodi è proprio la coppia principale.

Vittoria si perde prima tra i ricordi del suo passato con Lord Melbourne (Rufus Sewell) e poi nella diatriba tra Lehzen e suo marito. Ce n’era davvero bisogno? La sappiamo madre di almeno tre bambini ma, come avevo ipotizzato, nessuna delle gravidanze viene mostrata on-screen. Perché? Per un ritmo davvero eccessivamente veloce. La cosa che più di tante altre ha un po’ “guastato” (non rovinato, attenzione) questa stagione è stata la velocità.

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Benchè non abbia compreso il bisogno degli sceneggiatori di macinare anni come se fossero chilometri in una maratona è proprio quello che hanno fatto. Anche se sospetto che il motivo fosse la paura del rinnovo (seriously?), la velocità spinge sempre più vicino il momento tanto temuto: la morte di Albert. Il promo dell’episodio natalizio non promette bene, io ve lo dico.

Lord Alfred e Drummond la vera ship di questa stagione

victoria alfred drummond
Credits: ITV

Ma passando ad argomenti più lievi e gioiosi, quello che ha reso godibile questa seconda stagione – costumi a parte, quelli sono sempre meravigliosi – sono stati i personaggi secondari e le loro tresche amorose. Primi fra tutti Alfred e Drummond. La loro storia d’amore ha rimpiazzato quella tra Harriet e Ernest nella prima (a loro arriveremo tra un momento). La freschezza e naturalezza del rapporto fra i due – un nobiluomo e un politico con pretese di un matrimonio per bene – ha fatto si che fosse praticamente impossibile non innamorarsene.

Senza contare che la chimica tra Jordan Waller e Leo Suter era papabile on e off screen! Come si faceva a resistere agli occhi dolci del primo e alla compostezza regale del secondo? Era impossibile, appunto.

La vera sorpresa è stata [spoiler, naturalmente] la fine tanto ingiusta quanto inattesa del povero Drummond. Contavamo su un lieto fine per lui e Lord Alfred. Ci avevano messo talmente tanto a trovare il coraggio di confessare i propri sentimenti e l’avevano fatto con talmente tanto tatto da renderli i beneamini nel cuore di tutti. Si vede che il lieto fine non era poi scritto e che Lord Alfred ha lasciato il proprio cuore in quel ristorante, in attesa eterna di Drummond che non lo raggiungerà mai. Ok, ora la smetto perchè potrei rimettermi a piangere.

Una telenovela argentina piena di ship e poca sostanza

victoria david oakes
Credits: ITV

In seconda e terza posizione nella classifica delle ship ritroviamo invece i veterani Skerrett (Nell Hudson) e lo chef Francatelli (Ferdinand Kingsley) nonchè i #maiunagioia fatti a persona, Ernest (David Oakes) e Harriet (Margaret Clunie).

Per quanto riguarda Francatelli & co, non ci speravo in una reunion tra i due. Certo, i pezzi di testa di gallina nella zuppa avevano reso evidente che il nuovo cuoco non sarebbe durato molto ma, cucina a parte, non pensavo che Francatelli perdonasse Skerrett così presto. Con il senno di poi direi di essere felice che l’abbia fatto perchè il naturale ottimismo di lui e la riservatezza di lei hanno fatto colpo.

Altro paio di maniche sono invece stati Ernest e Harriet. Quando lei non era più disposta a tradire il marito, lui ha pensato bene di portarsi a letto chiunque fosse in un raggio di due metri dalla sua persona (meno la povera Wilhelmina) beccandosi una malattia venerea di certo poco gradevole. Quando lei ha cambiato idea, era troppo tardi.

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La storia tra Ernest e Harriet – purtroppo – un pò come per Albert e Victoria ha funzionato più nella prima stagione che nella seconda. Con questo non si voglia assolutamente ignorare la dolcezza dei loro personaggi o l’adeguatezza del modo in cui sono stati approcciati dalla trama e dagli attori. Sono stati godibili, amabili, ma tutto qui. Abbiamo sofferto con e per loro e pensiamo ancora che meritino un lieto fine ma, forse, l’episodio natalizio renderà finalmente loro giustizia.

Albert e il suo coinvolgimento nella politica di Robert Peel

Meritevole d’attenzione, infine, è senz’altro la vicenda che ha coinvolto Albert e il primo ministro Robert Peel. Sono l’unica a pensare che Alfred abbia passato più tempo con il primo ministro che con sua moglie, in questa stagione? Se non avessi l’assoluta certezza che Vittoria e Albert siano endgame, avrei quasi potuto pensare che i membri della famiglia reale sono destinati a innamorarsi dei primi ministri inglesi. Si, sto alludendo a Melbourne. Si, avete capito benissimo.

Intensa ma chissà perchè poco più che una momentanea distrazione è stata la bolla di Couburg, dello zio “che farebbe di tutto per la sua famiglia” e della dubbia paternità del principe regnante d’Inghilterra. L’ho già detto ma sembra corretto ribadirlo: siamo in una serie tv storica, un period drama, non una telenovela. C’era davvero bisogno di mettere in dubbio la discendenza di Albert? Qualcuno ne ha giovato, al di là del broncio di Tom Hughes? Dal momento che siamo tutti propensi a dire no penso che anche la risposta lo sia alquanto.

Quando arriva l’episodio natalizio di Victoria?

victoria skerrett
Credits: ITV

So che da questa analisi può risultare improbabile ma, a grandi linee, la seconda stagione di Victoria non è stata un completo disastro. Velocità e banalità di alcune scelte a parte, Victoria si è riconfermato un period drama appassionante, intrigante e facile da guardare e seguire. Non ha avuto forse la complessità e la differenziazione di strati che aveva reso bellissima la prima stagione ma, ciò nonostante, ha continuato bene sui binari del regno di una regina ormai pienamente consapevole del proprio ruolo e della propria posizione.

L’episodio di Natale, come ci ricorda David Oakes su instagram, è a soli settanta giorni di distanza. Previsioni? Mancano ancora un pò di figli alla cucciolata reale di Victoria quindi, malgrado l’evidente tentativo di farci credere che Albert sia pronto a salutarci, dubito che vedremo la morte del principe nell’episodio. Sarà interessante vedere Lord Alfred affrontare la sua vita dopo Drummond e suppongo che Wilhelmina (Bebe Cave) – che, ricordiamolo, sapeva dei due proprio come sua zia (Diana Riggs) – sarà in qualche modo coinvolta nel processo. Harriet e Ernest? Io scommetto sul lieto fine: stavolta o la va o la spacca.

Katia Kutsenko

Cavaliere della Corte di Netflix e Disney+, campionessa di binge-watching da weekend, è la Paladina di Telefilm Central, protettrice di Period Drama e Fantasy. Forgiata dal fuoco della MCU, sogna ancora un remake come si deve di Relic Hunter.

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