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Veronica: la recensione dell’horror spagnolo di Netflix  

Titolo: Veronica

Genere: horror

Anno: 2017

Durata: 1h 45m

Regia: Paco Plaza

Sceneggiatura: Fernando Navarra, Paco Plaza

Cast principale: Sandra Escacena, Bruna Gonzalez, Claudia Placer, Ivan Chavero

Quale sarà il futuro del cinema è ovviamente impossibile dirlo (e chi dice di saperlo mente). Ma qualche trend si può nondimeno notare, in maniera piuttosto marcata, per quanto riguarda il modo in cui i film del domani saranno fruiti. Non più una dicotomia qualitativa tra pellicole ad alto budget destinate al grande schermo e quelle low cost prodotte direttamente per l’home video come negli anni in cui imperava Blockbuster o i più recenti ma già obsoleti blue ray. Ma film che magari nascono per un mercato locale e finiscono poi per essere distribuiti worldwide grazie alle reti di streaming. Come Veronica da Netflix.

Veronic Netflix
Dalla Spagna con il terrore di una storia vera

Scritto e diretto da Paco Plaza, già autore del fortunato franchise Rec, Veronica prosegue la cinematografia horror del regista spagnolo con una pellicola che ha riscosso un discreto successo nelle sale iberiche nell’estate del 2017. La seconda e ancor più redditizia vita del film inizia il 26 Febbraio 2018 quando Netflix lo rende disponibile nel suo sempre più ricco catalogo. Seguendo la sua ormai consolidata politica di cercare contenuti nuovi pescando anche in paesi fuori dal normale circuito anglofono, Netflix conferma di avere buon fiuto promuovendo un’opera che, pur non raggiungendo vette epocali, è sicuramente meritevole di applausi convinti.

A rendere particolare Veronica è innanzitutto l’insolita circostanza che il claim iniziale “based on a true story” che spesso accompagna film horror solo per renderli più intriganti è stavolta non una bugia promozionale, ma una verità controversa. Il film è, infatti, basato su un vero caso di cronaca nera che è rimasto negli annali della polizia spagnola per essere l’unica volta in cui il report dell’investigatore incaricato delle indagini si conclude proponendo esplicitamente come possibile soluzione dei fenomeni paranormali di fantasmi assassini e spiriti malvagi. A supporto di questa inusuale spiegazione c’erano la scena del crimine che si presentò agli agenti che si erano prontamente recati a casa della ragazza che in lacrime aveva chiamato la polizia per chiedere aiuto e il comportamento della quindicenne che nei giorni precedenti aveva più volte detto di aver visto ombre maligne apparse dopo una seduta spiritica con una tavoletta Ouija.

Che si sia trattato di inspiegabili fenomeni paranormali o drammatiche allucinazioni, quel che importa è che questo unicum diventa lo spunto ideale per un film che ha l’intelligenza di non limitarsi al banale cliché di una storia di spiriti cattivi e case stregate. Perché Veronica è soprattutto il dramma della sua protagonista.

Veronica Netflix
L’adolescenza negata di una ragazza normale

Veronica (la brava ed intensa Sandra Escacena) ha 15 anni e frequenta un liceo di Madrid gestito da suore neanche troppo severe. È carina senza essere eccezionalmente bella e magari ai ragazzi pensa come farebbe qualunque altra ragazza della sua età. Sarebbe una ragazza normale se non fosse che Veronica è dovuta, in realtà, crescere troppo in fretta. Perché suo padre non c’è più e la madre è costretta a lavorare giorno e notte in un bar per mandare avanti la famiglia. E quindi è Veronica a dover badare alle due sorelle piccole Lucia e Irene (le sorprendenti giovanissime Bruna Gonzalez e Claudia Placer) e al piccolissimo Antonito. Un adolescente che deve comportarsi come una madre single accettando questo impegnativo ruolo senza mai lamentarsi e reprimendo con ammirevole pazienza quegli scatti di insoddisfazione che trapelano di tanto in tanto.

Veronica diventa allora il ritratto fedele di una ragazza normale a cui è stata, però, negata la possibilità di essere appunto normale. Un drammatico controsenso che il film tratteggia con attenzione partecipe attraverso piccoli attimi di quieta solitudine: Veronica che guarda la ragazza del palazzo di fronte e prova a imitarne i passi di ballo nei pochi momenti i cui può essere libera; Veronica che si stende a letto a fine giornata ad ascoltare gli Heroes del Silencio, guardando le stelle attaccate al soffitto cercando in quelle i suoi sogni segreti; Veronica che ci resta male se la sua amica del cuore Rosa invita la più spigliata Diana invece che lei.

È questo sguardo delicato e partecipe che rende il film di Paco Plaza qualcosa più di un horror, facendo di Veronica anche il racconto acritico e per ciò stesso sincero di una adolescenza negata che renderà quasi prevedibile il comunque sorprendente cliffhanger finale.

Veronica Netflix
Il film più spaventoso di sempre?

L’incontrollabile passaparola in rete, che ci mette un attimo a trasformare un topolino in una montagna, ha veicolato il vantaggioso messaggio secondo cui Veronica sia il film più spaventoso di sempre. Sincerità impone di smentire questa fallace idea per non deludere chi volesse approcciarsi a questo film aspettandosi scene cruente e orrori mai visti prima al cinema. Veronica è indubbiamente un film horror, ma i momenti davvero spaventosi sono dopotutto pochi. Né il film si segnala per qualche invenzione particolare ricorrendo spesso ad un immaginario soprannaturale piuttosto comune (la tavoletta Ouija, gli spiriti maligni, la suora cieca che vede le anime dei morti) e a tecniche abusate per quanto efficaci (gli immancabili jump scare e le urla che deformano il volto).

Se Veronica riesce comunque a fare paura non è merito di una sceneggiatura onesta che parte da una premessa facile e giunge alla conclusione non del tutto imprevista procedendo senza arditi salti logici o incoerenze da accettare in nome del soprannaturale. Veronica funziona grazie ad una regia pulita e ad una fotografia limpida che rivestono gli eventi innaturali di una patina di quotidianità che li rende talmente realistici da spaventare proprio perché sembra quasi che possano accadere per davvero e non solo essere frutto della fantasia degli autori.

Veronica è, infine, un film che non scriverà il suo nome nella storia del cinema, ma resta un prodotto che ha dimostra che si possono mantenere le promesse fatte a chi si aspetta un certo genere evitando al tempo stesso di essere monotematici. Quanto basta per dire un rapido grazie a Netflix anche stavolta.

Winny Enodrac

In principio, quando ero bambino, volevo fare lo scienziato (pazzo) e oggi quello faccio di mestiere (senza il pazzo, spero); poi ho scoperto che parlare delle tonnellate di film e serie tv che vedevo solo con gli amici significava ossessionarli; e quindi eccomi a scrivere recensioni per ossessionare anche gli altri che non conosco

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