
Venezia 73: Conferenza di apertura e Leone d’oro alla Carriera per Jerzy Skolimowsky
La conferenza stampa di apertura della 73ma Mostra internazionale d’arte cinematografica ha visto due discussioni significative. La prima tra la stampa e i presidenti delle giurie, nonché il direttore Alberto Barbera e il presidente della Biennale Paolo Baratta.
‘Trust of the world, trust and esteem’
Con queste parole il direttore Alberto Barbera ha dato il benvenuto alla stampa internazionale della 73ma mostra del cinema di Venezia. Ha sottolineato, infatti, che solo con questi valori la mostra potrà continuare ad avere successo come ha fatto negli anni passati. Perché è la qualità delle opere – che siano di architetture, di arte o di cinema – a dare corpo a quei programmi che, come anche quest’anno, vengono messi a punto per queste manifestazioni.
E’ stato sottolineato come la sicurezza sia stata incrementata quest’anno e il presidente Baratta si è detto dispiaciuto se le nuove, rafforzate misure di sicurezza possano aver provocato dei disturbi ma è stato anche categorico nell’affermare la sicurezza è un modo per ridurre altri tipi di disturbi che potrebbero essere anche più gravi.
Annullata la cena di gala, causa il terremoto che ha recentemente sconvolto il centro Italia, voci dubbiose hanno chiesto se un charity event, di quelli che spesso si incontrano all’estero, avrebbe potuto essere più appropriato rispetto ad un categorico annullamento della serata. A rispondere è stato sempre il presidente Baratta. ‘In questi casi il gusto volontario di contribuire deve essere di ciascuno. Abbiamo aperto un conto su cui poter versare dei fondi. Un’intera settimana degli incassi della Biennale è stata devoluta alle famiglie colpite dal terremoto. Si tratta di un problema, tuttavia, che in Italia solo lo Stato può risolvere, somme così grandi che solo lo Stato può fornire.’. Ha infine aggiunto che Lionsgate, casa produttrice del film di apertura La La Land, ha devoluto una somma cospicua alla causa con un notevole contributo.
‘An opportunity to be a student again.’ – Sam Mendes
Tra I giurati delle categorie, senza dubbio spiccava Sam Mendes, capo della giuria che decreterà il film vincitore del Leone d’Oro di questa edizione.
Gli è stato chiesto con che criterio giudicasse i film e cosa fosse importante per lui nel guardarne uno. Il regista di American Beauty. Il regista ha sorriso, dicendo che al giorno d’oggi è difficile estraniarsi da un film prima di vederlo. Tra internet e mezzi di comunicazione di massa, è praticamente impossibile. ‘Il mio criterio di giudizio? Non saprei in verità! Penso che sia importante imparare dalle persone che si hanno intorno e dai film che si guardano. Mentre sono qui voglio imparare, anche dalle persone, e avere l’occasione di essere uno studente ancora una volta.’
Il presidente Baratta ha poi confermato che le future edizioni avranno a disposizione nuovi spazi, tra cui anche aree esterne e una nuova sala proiezioni al posto dell’attuale sala conferenze.
Leone d’oro alla carriera per Jerzy Skolimowsky
Al regista di The Shout e 11 minut hanno chiesto come interpretasse questo premio, se un premio per la sua carriera o un inizio per il futuro. ‘Entrambe le cose’ ha risposto Skolimowsky.
Quando interpellato sulle nuove tecnologie e l’impatto che queste hanno sul nuovo mondo del cinema, ha risposto che non lo turba che i giovani guardino i film su smartphone o altro, purchè guardino i film e li apprezzino. ‘Magari poi vorranno vederli su grande schermo!’ ha continuato.
Infine gli è stato chiesto quale sia il soggetto da lui maggiormente apprezzato nelle sue pellicole e la sua risposta è stata senz’altro davvero significativa.
‘Mi interessato le persone ai margini della società e voglio raccontare le loro storie. I cosiddetti loosers, i perdenti. Mi piace parlare di quelli che non trovano il proprio posto. Io stesso sono stato un immigrato ed è un problema che va raccontato. Gli immigrati vanno guardati con empatia ed è un tema che dovrebbe essere centrale nel cinema del prossimo futuro’.