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Veloce come il vento: la recensione del film con Stefano Accorsi

Titolo: Veloce come il vento
Anno: 2016 Durata: 118′
Regia: Matteo Rovere
Cast: Stefano Accorsi, Matilda De Angelis

Qualcuno diceva “se corri veloce come il vento corri da solo”, ma non sempre è così. La storia di Giulia De Martino e di suo fratello Loris, liberamente ispirata alla vita del pilota di rally Carlo Capone, è in realtà una storia di grande unione. Matteo Rovere, insieme a Fandango e Rai Cinema, porta sul grande schermo un film sorprendentemente potente e adrenalinico.

Di cosa parla Veloce come il vento?

Fin dai primi minuti impariamo a conoscere Giulia De Martino, una giovane pilota del campionato GT, 17 anni e una consapevolezza della vita decisamente superiore rispetto ai suoi coetanei. Durante una gara il padre allenatore ha un infarto e muore, lasciando lei il suo fratellino Nico in un mare di guai. Minorenni, orfani di padre e di madre (fuggita in Canada) e senza un soldo, i due saranno costretti a vivere con il fratello maggiore Loris, il “ballerino” ex stella del rally, ora tossicodipendente.
La convivenza con lui e la compagna Annarella, anche lei tossicodipendente, passerà dal disastroso allo stellare ma non senza difficoltà. Giulia decide di farsi allenare da suo fratello che, nonostante l’enorme stordimento continuamente procuratogli dalle droghe, di macchine ne capisce e anche parecchio. I suoi insegnamenti sulla pista sono in realtà una lezione di vita per Giulia. Lei, rigida, abituata ad essere più grande della sua età e costantemente impegnata a tracciare le traiettorie pulite della sua esistenza, imparerà a “tagliare le curve”, a rischiare un po’ di più e ad assaporare quella felicità mai conosciuta. Loris, d’altro canto, nonostante il riscatto morale ottenuto in pista, non sembra voler migliorare la sua condizione e continua con le sue bravate. Indecente, sfatto, pesantemente drogato, crea continuamente danni a Giulia, come quando porta quattro compagni di classe di Nico alla piscina comunale, commettendo un’effrazione. Anche se ottimista e propositivo nei suoi principi, sinceramente ben disposto nei confronti dei fratelli, Loris rappresenta effettivamente un grande disagio. Il suo aiuto e la preparazione atletica da lui suggerita però, aiuta Giulia a scalare la vetta della classifica del campionato.

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Una stella del GT ad un passo dalla vittoria

Una vittoria dopo l’altra, la giovane De Martino diventa la nuova stella del GT e arriva a un passo dalla vittoria del campionato: una sola gara infatti la separa dalla vincita monetaria che risolverebbe tutti i suoi problemi e a riconquistare la casa ipotecata.

La sera prima della gara Loris e Giulia hanno una brutta lite e lui torna nel covo di drogati frequentato da Annarella. Orgoglioso e rabbioso, Loris picchia a sangue un altro tossico che si era avvicinato ad Annarella e si mette in guai seri, chiama quindi Giulia che lo aiuta a fuggire in sella al suo motorino ma i due vengono raggiunti dal ceffo e cadono vittima di un brutto incidente. Giulia ha una frattura scomposta, ha dormito 20 ore, ha mancato la sua gara e ha perso ogni possibilità di risolvere i suoi problemi economici. È la fine di tutto. O almeno sembra esserlo. Loris decide di partecipare all’Italian Race, una gara clandestina “da disperati” inizialmente proposta a Giulia da Minotti, il produttore e finanziatore del GT. Lo fa per restituire a sua sorella la casa in cui è cresciuta, persa dopo l’incidente, e per evitare la casa famiglia al fratellino. Il finale non sarà poi così scontato…

Veloce come il vento, il film con Stefano Accorsi e Matilda De Angelis

Veloce come il vento, un film potente e adrenalinico

Ambientato negli splendidi capoluoghi emiliani e non (le riprese si sono svolte a Imola, Bologna, Matera e nei circuiti di Vallelunga e Monza), Veloce come il vento si rivela un film semplicemente imperdibile. Matteo Rovere tiene ben stretto il volante e corre per le strade di una pellicola avvincente, appassionante e adrenalinica, perfetta per gli amanti del rally e non. Gli sponsor di Porsche (la vettura di Giulia), Ferrari, Corvette, Maserati e Lamborghini garantiscono l’ottima qualità e la verosimiglianza delle scene ambientate tra i motori rombanti.

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Un cast eccellente con la rivelazione dell’anno

Infine Stefano Accorsi e la rivelazione dell’anno Matilda De Angelis, rispettivamente Loris e Giulia De Martino, danno prova di un’eccellenza attoriale senza paragoni.

Matilda De Angelis, 20 anni e un talento inaspettato, è anche l’interprete di Seventeen la canzone soundtrack del film. Un grande futuro aspetta questa giovanissima attrice tutta italiana, da tenere d’occhio. Accorsi si supera cimentandosi alla perfezione in una tipologia di personaggio da lui mai impersonato prima.

Il film, distribuito anche all’estero col titolo The Italian Race, respira un’aria internazionale tangibile, segno di un cinema italiano che sta cambiando in meglio.

Una storia di amore e di fratellanza che insegna a superare le difficoltà con la forza di chi ci crede davvero, oltre il labile confine del rischio, tema centrale della pellicola. Un bellissimo racconto italiano da vedere e rivedere. Pronti a correre?

Simone Bottaro

Laureato in Lingue, letterature e culture straniere presso l'Università degli studi Roma Tre, ama leggere e scrivere. Appassionato di musica, cinema e serie tv, adora il mondo anglosassone e in particolar modo quello statunitense, ma ritiene assolutamente insuperabile la bellezza dell'Italia. Amante delle comedies musicali (Glee), segue tra gli altri generi Grey's Anatomy e How to Get Away with Murder.

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1 commento

  1. Film mooolto sopravvalutato.. tutto un po’ sopra le righe e fondamentalmente non trasmette granché. Poi la cosa gravissima è che per 3/4 del film si vedono solo GT mentre l’ultima parte è riservata alla Regina : la Turbo16.

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