V – 1.06 Pound of Flesh
Puntata decisamente più interessante della scorsa, dove si sparigliano un po’ di carte e si pongono le basi per i prossimi episodi. Anche il ritmo, per altro, è stato piuttosto sostenuto, rendendo la puntata mai noiosa, cosa non sempre vera per quelle passate.
Nonostante gli ascolti non continuino a premiare la serie, qualcosa si muove.
Da una parte abbiamo la Quinta Colonna che cerca di formarsi in modo più compatto. Ai Fab Four si è aggiunto Kyle Hobbes, che però fa indagini per conto suo sui nuovi compagni di battaglia. A dire la verità sembra il più realista del gruppo, mentre gli altri vivono ancora una resistenza un po’ idealista. Pillole di Hobbes pensiero: in battaglia le perdite ci sono, ci sono gli elementi sacrificabili (Georgie) e quelli indispensabili (Ryan), se non si capisce questo non si vince.
Cinico, ma decisamente pragmatico.
(Le immagini dell’episodio nella Gallery)
L’idea è quella di lanciare un messaggio a tutti i membri dormienti della 5th Column: una chiamata alle armi, da mandare in onda intercettando un messaggio di Anna rivolto alla popolazione terrestre. Ryan è l’unico che può accedere alla mothership destando il minimo dei sospetti e dopo un po’ di tentennamenti finalmente si convince.
E qui si inserisce un altro dei temi interessanti della puntata, e cioè l’empatia umana in contrasto con l’incapacità di provare compassione dei V. In una sequenza molto esplicativa (la bomba durante il Bliss), scopriamo che i V ribelli sono immuni ai messaggi della leader, e hanno sviluppato appunto l’empatia tipica della razza umana (o quanto meno di buona parte di essa….).
Anna decide quindi di scovare i membri della Quinta Colonna mediante un test: i V saranno sottoposti alla visione forzata di immagini violente, sevizie su bambini, guerre, carestie. Tutti coloro che dimostreranno di avere una soglia di compassione superiore a quella di Anna – che diventa il soggetto di confronto – saranno eliminati.
Il margine di errore stimato nel 2% appare ragionevole, tanto un nuovo esercito è in cova.
Paradossale la scena in cui i Visitors più leali alla loro leader si autodistruggono in segno di completa sottomissione.
In questo contesto delicato, Ryan, appena salito sulla mothership, si fa subito beccare mentre guarda un bimbo che piange. Diciamoci che non è esattamente un genio, fortuna vuole che il tizio che lo segue sia dalla sua parte insieme al buon Joshua che avevamo conosciuto qualche puntata fa. E il disturbo della trasmissione di Anna va a buon fine, visto che nel bel mezzo del “we are in peace, always” compare il messaggio “John May lives”. La qual cosa non piace ad Anna che per tutta la puntata veste di nero, a segno della sua incazzatura che sta crescendo in modo esponenziale.
Il ruolo di Padre Jack in questa puntata, seppur messo più a margine rispetto agli scorsi episodi, diventa particolarmente interessante, soprattutto in previsione degli sviluppi futuri. Jack capisce cosa significa avere la stampa dalla propria parte e non sceglie uno qualsiasi, bensì il cocco dei Visitors Chad Decker. Che di per sé non si è mai sbilanciato fino alla compromissione totale. E così il sacerdote riesce ad instillargli dei dubbi sulle reali intenzioni dei V, e di questo vedremo gli sviluppi in futuro.
A casa Evans, Erica cerca di fare qualsiasi cosa pur di tenere lontano quel lobotomizzato del figlio da Lisa dagli occhi blu. Arriva all’estremo (per lei) e cioè riportarlo dal padre, andato via di casa qualche tempo prima. A parte il fatto che esigo delle ottime e solide ragioni per capire perché Erica e l’agente Krycek si sono mollati (non sono carinissimi insieme? *_*) inoltre si apre il mistero che riguarda Tyler. Che verità devono dirgli? E’ stato adottato? E’ stato rapito? E’ figlio dell’uomo che fuma? Il tutto viene interrotto dalla scomparsa di Georgie e dall’arrivo di Lisa alla casa di campagna. Come una vecchia carampana Anna consiglia alla figlia di eliminare ogni ostacolo per raggiungere il suo scopo. Anzi le dice “non è “se” togliere l’ostacolo, ma “come”. Sinceramente non vedo l’ora dello scontro diretto tra le due prime-donne quasi consuocere (c’è anche da ricordare il destro di Erica ad Hobbes, momento cult!)
Spendo solo qualche parola per Georgie che è un personaggio che non mi ha mai convinto molto e la cui eventuale dipartita non mi sconvolgerebbe più di tanto. Come dice Hobbes rientra tra i sacrificabili e al suo posto preferirei di gran lunga vedere un Chad.
Il prossimo episodio si intitola John May. Speriamo che possa destare interesse e risollevare un po’ gli ascolti.
Voto 9/10