
Under The Dome: Recensione dell’Episodio 3.08 – Breaking Point
Da mattina e sera siamo intenti a lavorar,
scaviamo e picconiamo tutto quello che ci par
troviam diamanti in quantità
e altre gemme d’ogni qualità…
cit. Sette Nani (Biancaneve)
Non bastava il caldo torrido e uno stato di rincoglionimento Collettivo (come si divertono a chiamarsi loro), non basta neanche quella grande burla che era la fine del mondo, questa settimana il nostro gruppo di zombie sotto la cupola si guadagna la sua pagnotta scavando con dei picconi grandi come una matita, per estrarre l’ametista per ricoprire il piano di cucina nuovo di Christine.
Onestamente ce la sto mettendo tutta per non abbandonare il telefilm, per non togliere definitivamente la spina a questa serie che si meriterebbe un referendum per l’eutanasia, ma è più forte di me. Ogni settimana, graziati e rifocillati come con la bava di Christine noi pochi (ormai) spettatori, schiacciamo play su questi quaranta minuti di “commedia” americana, che ha rubato la scena a telefilm che sono purtroppo stati cancellati. Il mondo dei telefilm è veramente ingiusto e più volte, nel corso del mio interesse verso questi, mi sono chiesto come fosse possibile togliere la corrente a telefilm che avrebbero meritato un’ulteriore stagione per dare spazio a questi minestroni di cazzate come in passato lo erano stati (Terranova, Visitors, 666 ecc…).
Under the Dome si conferma ancora una volta essere uno di questi, messo su un dirupo dove però nessuno ha il coraggio per dargli il colpo di grazia e la spinta finale. La prima stagione era anche accettabile, persi tra lo stupore di questo evento anomalo e dalle 4 mani misteriose che sarebbero servite per salvare gli abitanti di Chester’s Mills. E forse anche la seconda stagione, se non fosse caduta nell’assurdo di questi scambi tra esterno ed interno cupola, aveva anche una giustificazione. Ma da otto puntate a questa parte Under the Dome è diventato qualcosa di assurdo e ripetitivo, in un perverso gioco di ruoli tra il bene e il male che purtroppo, non sembra avere fine.
L’unica cosa di cui sono contento è che finalmente anche un altro personaggio del telefilm se ne va; purtroppo ora bisogna fare così, festeggiare ad ogni morte, sperando che la cerchia di sopravvissuti arrivi presto a zero. La madre numero 2 di Norrie se ne va, lasciandoci purtroppo con la figlia depressa e super triste, che non versa una lacrima e si sforza di vincere l’Oscar come interpretazione più scadente dal 1995 a questa parte. E mentre lo schermo della cupola, tornato normale, inizia a diventare opaco, Christine cerca di portare alleati dalla sua parte, facendo una finta donazione di sangue a Sam, per fargli credere di averlo infettato con il suo. Christine ovviamente non perde tempo a mostrarsi maiala come in realtà lo è, e dopo essere uscita dal sacco a pelo che in teoria avrebbe dovuto rappresentare il suo bozzolo (complimenti per la scenografia) si avvicina in canottiera tutta bagnata a Sam per regalargli una leccata bavosa come segno di riconoscimento.
E mentre Barbie (bel nome) mette in cinta Eva ma pensa alla Rossa, quest’ultima lotta disperatamente per fargli tornare la ragione facendolo “emozionare” con il walkie-talkie. Si chiudono così 40 minuti di assoluto trash e assoluto nulla, facendoci chiedere ancora perché stiamo perdendo il nostro tempo dietro a questo progetto.
Ho scoperto però che c’è qualcosa di più grande dietro le spalle della CBS che alimenta il fuoco del telefilm, si chiama Toyota. Si perché non è possibile che si siano persi 2 minuti per inquadrare Joe e Norrie che fanno il pieno di energia elettrica a questa macchina, che tra l’altro, è sempre lavata e lucidata. Di sicuro la famosa compagnia sta pagando profumatamente per far rubare del tempo prezioso a questo telefilm, per pubblicizzare il loro veicolo ibrido, ma non mi sembra il caso di farci annoiare ulteriormente con queste tristi marchette.
La puntata è a dir poco imbarazzante e priva di spunti per far proseguire la serie. Il telefilm sta esplodendo letteralmente di inutilità e noi, di conseguenza, di noia. Spero vivamente che questa sia l’ultima stagione di Under The Dome visto che non vedo motivi per proseguire in questo vortice di eventi sempre meno interessanti. La fame, la pestilenza, le malattie hanno lasciato il posto a Christine, che sembra essere molto più letale di tutte queste ultime messe assieme. Non so se votare per Christine e la sua idea di sterminio dei Ribelli, o per i Ribellli che possono avere dalla loro le forniture di armi che la buona nuova Hunter invia (sempre che sia ancora viva). Mancano ancora 5 puntate alla fine di questo dramma e anche noi, come Novecento (dalla Leggenda del Pianista sull’Oceano) sul transatlantico che sta per saltare in aria ci chiediamo: “La fine? Si può vedere la fine?”.
Stay in ferie (che è meglio).
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Mamma 2 di Norrie è morta. La notizia è che era ancora viva
Nessuno ti obbliga a vedere e soprattutto a recensire MALAMENTE questa puntata.
Non è che si possano elencare le caratteristiche della cioccolata quando si sta descrivendo una merda.
Io sto seguendo questa serie solo per vedere come finisce, ma ci sono stati momenti in cui avrei voluto spegnere la tv ed andare a letto.
Fa inalberare non poco poi che siano stati cancellati telefilm ben più interessanti e decisamente promettenti sin dall’inizio.
Questa serie è un’agonia, ho inziato a seguirla e me la guardo sino alla fine pur riconoscendone l’indefinibile p(i)attume.
Ecco, ciò che mi “diverte” di questa serie è vedere Joe e Norrie alle prese con i propri corpi XD