
Under the Dome : Recensione dell’episodio 2.10 – The Fall
Magari non tutti se ne accorgono, ma un osservatore attento non può fare a meno di notare l’importanza che può assumere la colonna sonora in una serie tv. Ci sono musiche che accompagnano le attese o sottolineano i silenzi. Ovviamente non è il caso di “Under the Dome” dove una colonna sonora neanche esiste. Eppure, questo “The Fall” mi ha fatto tornare in mente proprio una canzone, la sempreverde “Should I stay or should I go” dei Clash. Nel ritornello Jones cantava “If I go there will be trouble / and if I stay it will be double / so you gotta let me know/ should I stay or should I go”.
Memori del dubbio del gruppo punk rock inglese degli anni 70, gli autori questa settimana decidono di far recitare ai nostri eroi il gioco del “resto o vado”. Perché sarà pur vero che “few weeks ago” (come recita il prologo sempre uguale di ogni episodio anche se a Zenith abbiamo appreso che sono passati solo 17 giorni da che è venuta giù la cupola) Chester’s Mill vive prigioniera di una boccia impenetrabile; sarà pur vero che ogni giorno ne viene fuori una (anche se in questo episodio la prof Rebecca deve impegnarsi poco a capire che sta arrivando l’autunno che si sa che le mezze stagioni sono finite anche da noi); sarà pur vero che il cibo scarseggia (ma non si era detto che stavano bene per mesi con le riserve di Andrea ?); ma dai alla fin fine mica si sta tanto male ? L’importante è proteggere l’ovetto misterioso dai quei cattivoni degli amici del papà di Barbie. Che evidentemente hanno sostituito il governo degli Stati Uniti d’America come autorità nazionale visto che è con loro che bisogna trattare. Stranamente, il più grosso sostenitore del partito del “si va tutti via” è proprio quel Barbie che solo un giorno prima aveva fatto di tutto per dire di restare tutti là e di non consegnare assolutamente l’uovo magico. Giusto il tempo di fare un bagno nel lago e, voilà, adesso Barbie preme perché tutti saltino e chissenefrega dell’uovo. L’inflessibile Julia ci mette il tempo di un abbraccio a cambiare idea anche lei e parte con i suoi piani che durano il tempo di un amen (“vai prima tu, anzi no vado prima io, anzi no va Big Jim”). Ciliegina sulla torta, la richiesta di informare prima le persone più fidate ossia … Andrea e Tom ! Magari sono stato distratto io, ma da quando la mamma di Hoyt (ah, no, quello era True Blood) e lo spacciatore di influenza suina sono le persone di cui si fidano maggiormente Barbie e Julia? Da quando sono diventati parte del gruppo dirigente di Chester’s Mill? Misteri elettorali. Fiducia, comunque, ben riposta visto che la volubile Andrea immediatamente decide che vuole prima sapere che ne pensa Big Jim (roba che questa cambia schieramento più volte di un parlamentare italiano quando si approssima il fine legislatura).
Il consigliere comunale nonché sceriffo nonché esperto venditore di auto nonché maneggione nonché chi più ne ha più ne metta si trova a dover fare gli straordinari tra il ritorno della moglie finta risorta, la ricerca dell’uovo e il desiderio di dover comunque comandare qualunque cosa abbia a che fare con il presente di Chester’s Mill. Liquidata presto la moglie in poche battute che hanno il pregio di oscillare con nonchalance tra il risentito (“te ne sei andata e mi hai lasciato con quello squinternato di tuo figlio”), il pentito (“avevi sempre avuto ragione tu e scemo io che non sono stato a sentire a una mezza pazza”) e l’innamorato (“amore mio, sono cambiato, credici”), Big Jim ha gioco facile a guadagnarsi il ruolo di negoziatore ufficiale di Chester’s Mill grazie non tanto al suo cumulo di cariche che poco impressionano Barbie e Julia, ma … alla sua esperienza come venditore di auto capace di rifilare un catorcio ad ogni villico fino a Zenith! Seguendo questa logica, il tipo che ha venduto più 1226 Folletto in un anno è il candidato ideale per mettere pace tra israeliani e palestinesi prima di farsi un giro tra Iraq e Siria per sistemare pure i conflitti da quelle parti. Che poi Big Jim ne approfitti per fregare nuovamente tutti pensando esclusivamente al proprio interesse è talmente ovvio che l’unico mistero è come mai continuino sempre tutti a dargli credito. Sarà per questo che riesce a vendere tante auto ?
Siamo onesti: chi aveva creduto che dalla cupola si uscisse tanto facilmente? Era così scontato che da Chester’s Mill non se ne sarebbero andati che questo episodio è servito solo a pareggiare il numero di morti (Linda e Phil) con altrettanti nuovi ingressi (Pauline e Hunter). Niente “Should I stay or should I go”, quindi. La risposta della cupola è sempre e solo una: stay.
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2.10 – The Fall
Decidiamoci !
Valutazione Globale
Non l’ho ancora visto ma la recensione me la sono letta lo stesso XD Spettacolo!
Peccato essermi spoilerata la morte finale e definitiva di Phil! XD
Phil infilzato su una picca a parte (ma poi cosa ti butti in 5 centimetri di dirupo che si vedevano ad occhio nudo tutti gli spunzoni…), vogliamo parlare dell’effetto terremoto dato dalla telecamera che si muoveva, o di Pauline che ci mostra un altro dei suoi capolavori di arte moderna, o della recitazione di Melanie che fa venire le emorroidi ai babbuini??? Ma dai! Ma basta! Io come ho detto la scorsa settimana a questo punto tifo big jim che almeno era una merda prima della cupola ed è rimasto tale anche dopo e vuole salvare solo la sua panza. La ciliegina sulla torta è Angie che ricompare a caso, con i soliti vestiti sudici e i capelli più corti… ma che ci possiamo fare: Big Jim uccidili tutti sceneggiatori inclusi!!!
Ma avete visto che il coniglietto di Pasqua c’era davvero!? Era nel bunker! XD Ormai gli sceneggiatori ci pigliano per il culo.
Cmq Il mio amato Phil tenuto in vita solo per fargli fare una morte più coreografica… ho approvato.
Per il resto… davvero. Decidetevi. Va bene fare cose alla cavolo ma insomma. E il pirla che durante il terremoto ancora cercava il segnale per messaggiare?? Davvero?!
E se vedo un altro rincontro d’amore con corsa e bacio tra barbie e Julia vomito.