Che la cosa fosse già di vostra conoscenza o meno, sappiate che Twin Peaks di David Lynch e Mark Frost sta alla base della televisione moderna. Show come Lost, Mad Men, Bates Motel, The X-Files,The Leftovers e tantissimi altri non sarebbero mai esistiti se non ci fosse stato Twin Peaks. È cosi anche per Legione Fargo (nonostante il film dei fratelli Cohen) dello sceneggiatore e produttore Noah Hawley, che in una recente intervista a Tvinsider.com ha confessato il suo amore per Lynch.
Nessuno s’aspettava il successo di Twin Peaks. Nel 1990 i network non contattavano registi non convenzionali come David Lynch. Per me, quella serie fu una rivelazione. All’apparenza sembra solo un giallo circa una ragazza trovata morta. Sul posto arriva un agente dell’FBI molto particolare. Insomma, sembra tutto in regola, e invece non lo è.
Ciò che rende Twin Peaks diverso è che è oscuro: durante la visione assisti a scene che conosci bene perché le hai già viste in altri show. Poi improvvisamente cambia tutto. Entra in scena la signora del Ceppo, l’agente Cooper che parla con una fantomatica Diane attraverso un registratore. Tutto si fa più strano, più pericoloso. Nessuno aveva mai fatto televisione con quell’atmosfera lì.
Questi cambi di tono continui disorientano. Rendono più difficile per lo spettatore seguire la vicenda, e lo rendono dubbioso sul giudizio da dare alla serie. Alcuni elementi sono drammatici, altri horror, altri ancora totalmente assurdi. E non si riesce mai e poi mai a prevere come vanno le cose. Nella nuova serie, la terza stagione, c’è una scena dove Gordon Cole, interpretato proprio da David Lynch, chiede ad una donna di andare al bar. Ci mette dieci minuti ad andar via. Dal punto di vista dello spettatore, all’inizio è divertente, poi ti annoia. Fino a quando non lo sopporti più.
Mi ispiro al lavoro di David Lynch soprattutto in Legion. Sbalordire è in pratica questo: quello che ci spaventa di più non è un qualcosa che non possiamo vedere, è quando le cose più vicine a noi iniziano a sembrarci completamente diverse. C’è una scena di Legion dove tutto quello che c’è in una cucina inizia a ruotare intorno al protagonista come un tornado. Una cosa così ti spaventa in un modo molto particolare, perché non sai come comportarti. Ma il mio omaggio più palese a Lynch è nella terza stagione di Fargo. Fa una comparsata Ray Wise (Leland Palmer!) che si comporta in maniera assurda.
Ogni regista crede di sapere in cosa consiste il suo lavoro. Poi guardi un’ora del lavoro di Lynch e realizzi di non sapere ancora niente.