
True Blood: Recensione dell’episodio 7.03 – Fire in the Hole
Il terzo episodio dell’ultima stagione di True Blood potrebbe essere diviso e valutato idealmente in due parti; quella dedicata a Eric e l’altra quella concentrata sui fatti di Bon Temps. Una interessante e commovente l’altra, nonostante il ritmo sostenuto, un po’ noiosa.
La noia è un lusso che una serie come True Blood non si può permettere, proprio perchè basata sull’intrattenimento puro,per questo sono ancora per il momento tiepida rispetto a questo inizio di stagione che fatica a coinvolgermi come dovrebbe.
La parte interessante dell’episodio è senza dubbio quella dedicata a Eric, finalmente di nuovo centrale nella storyline dopo l’assenza dei primi episodi ( se escludiamo i sogni proibiti di Jason!!). L’ultra centenario vampiro ha deciso di lasciarsi morire e per spiegarci perché l’immortalità non è poi una gran bella cosa, ci viene mostrato un flashback, in cui Eric e Pam se la spassano in Francia fin quando l’Autorità non si vede costretta a rimettere in riga il vampiro disubbidiente, uccidendo la fiamma del momento di Eric, Sylve. Sylve si aggiunge a Godric e Nora nei lutti che Eric ha dovuto gestire nella sua lunga, lunghissima vita; avendo contratto la malattia che appare metaforicamente narrata, quasi come l’epidemia dell’AIDS e questo potrebbe rientrare bene nei piani di Alan Ball sull’impostazione della serie, Eric decide di dire basta.
A nulla servono le lacrime di Pam, i momenti con Eric rimangono i più intensi della serie senza dubbio, Eric si è guadagnato la scelta di morire quando vuole. L’unica carta che le resta da giocare è Sarah Newlin, la moglie del reverendo ha più vite di un gatto e ora si chiama Noomi ed è un addicted dello yoga, ma è ricercata, oltre che da Eric e Pam anche dalla corporazione che produce il True Blood, quindi in un certo qual modo dall’Autorità.
Nel frattempo a Bon Temps nel pieno della guerra, tra umani e vampiri malati l’unico neurone stordito di Jason gli fa partorire l’idea più WTF della storia: vuole adottare un bambino con Violet. Esilarante come Jason riesca a stupirci con queste perle anche agli sgoccioli della serie. La decisione di Sookie di offrirsi come esca provoca un parapiglia generale, tra vampiri, umani, mutaforma e licantropi che provoca una perdita. Siamo alla fine della serie e c’è da aspettarsi lo stillicidio generale da qui al finale di stagione, la morte di Alcide però appare studiata male; a me personalmente non ha generato nessuna emozione, si sono bruciati il momento adatto per togliere un personaggio a cui per forza gli sceneggiatori avevano voluto dare un peso. Forse a toccare lo spettatore sono più le parole precedenti di Sookie, su quanto Alcide meritasse di più di quanto lei gli dava. Come dicevo nell’introduzione di questa recensione, manca ancora un po’ di mordente a questa trama principale; questi umani minacciosi non fanno paura a nessuno così come i vampiri infetti.
In conclusione Fire in the Hole non un brutto episodio, Eric mi era mancato. La storyline principale fatica ancora a essere centrata bene, ma confido nei prossimi episodi per vedere uno sviluppo più interessante come True Blood ci ha abituato nelle scorse stagioni.
Per vedere sempre prima gli episodi di True Blood seguite la pagina Facebook di Angels & Demons – Italian Subtitles e per restare sempre aggiornati su True Blood con foto, news, interviste e curiosità, vi consigliamo di passare per True Blood – Italian
7.03 - Fire in the Hole
meh
Valutazione Globale
Vale il commento sotto le stelline : meh !
Stagione fin qui insignificante che pare voler essere solo un lungo addio in cui di volta in volta salutiamo qualche personaggio storico per arrivare al più banale degli happy end con Sookie che ritrova il vero amore e magari diventa anche lei vampira (tanto copiare Twilight che costa ?) così possono vivere felici e contenti per sempre lei e Bill.
Dopo Tara ci lascia anche Alcide, ma soprattutto Maxine Fortenberry : come faremo senza di lei ? Speriamo la prossima sia Lettie Mae così ci risparmiamo anche altre scene con Tara in versione mistica.
I nuovi vampiri con l’epatite sono più insulsi che spaventosi e i ribelli armati più stupidi che pericolosi. Inutile commentare i nippo yakuzi con katana che fanno tanto parenti poveri di Kill Bill. Anche se Sarah/Noomi e’ in splendida forma direi.
Insomma, si salvano solo le idee assurde di Jason e le parti con Pam e Eric (anche se pure la’ domina il nonsense con questa Sylvie diventata l’amore eterno di Eric dopo ch non la si e’ mai nominata in sei stagioni).