
Trophy Wife: Recensione dell’episodio 1.01 – Pilot
L’ABC ci propone per quest’autunno una nuova sitcom dal titolo “Trophy Wife”.
La serie vanta volti già noti nel panorama televisivo che mi hanno spinto a vedere questa nuova serie con curiosità. Sebbene la trama non fosse delle più allettanti, ho voluto dare fiducia a Emily Halpern e Sarah Haskins (ideatrici dello show), un po’ per solidarietà femminile, un po’, lo confesso, per il titolo della serie.
Trophy Wife, al contrario del titolo, racconta le vicende di una donna, Kate, che nonostante la sua giovane età, la sua inesperienza e semplicità, vuole costituire una solida famiglia. Ad interpretare Kate vi è Malin Åkerman, che i più appassionati ricorderanno per aver interpretato la sorella minore di Katherine Heigl nel film “27 volte in bianco”. Anche in quell’occasione la Akerman vestiva i panni di una ragazza giovane, dal passato frivolo e bizzarro, ma che ad un certo punto della vita , stanca di tanta bizzarria, decide di sposarsi, costruendo un rapporto più solido. Mi verrebbe da pensare che l’attrice sia ormai esperta nella parte, infatti il suo personaggio è rappresentato alla perfezione. Kate è determinata a farsi accettare dai figli di Peter e neppure le tremende ex mogli di lui riescono a dissuaderla. La sitcom racconta momenti tipici del genere, riuscendo, però, a trattare l’argomento con la giusta delicatezza, evidenziando comunque la serietà dei personaggi. A mio avviso ciò rappresenta un punto a favore per lo show.
Non sono un’amante del genere, soprattutto se portato a livelli troppo demenziali, e in questa circostanza il prodotto mi ha colpita positivamente proprio questo: Trophy Wife è una sitcom a tutti gli effetti, con scene divertenti ed anche bizzarre, ma non è demenziale, c’è sempre un alone di veridicità. Trophy Wife non è totalmente paradossale, il che, a mio avviso, è un bene, non vi pare?
Kate si trova a combattere con un nuovo compagno, molto più grande di lei, tre figli di varie età e soprattutto due ex mogli assai diverse tra loro. La prima, Diane, è una donna stabile e sicura. È un medico affermato, che si giostra tra impegni lavorativi ed il suo ruolo di madre esigente e severa. Kate viene messa immediatamente sotto la lente di ingrandimento da parte della donna, che non la ritiene all’altezza del ruolo di matrigna. Sintomatico è il colloquio che le due donne avranno con la docente di Warren.
Jackie, al contrario, è una donna “alternativa”. La seconda ex moglie è un tipo distratto, meno pignolo ed esigente, ma premurosa e piena di attenzione verso il figlio. Toccatele il figlio e non avrà pietà!
Questi aspetti evidenziano, come la serie delinei a perfezione tutti i personaggi, non tralasciando alcun dettaglio rilevante. Ogni figura è descritta alla perfezione, delineata con chiarezza, fin dalle prime inquadrature, permettendo allo spettatore di aver immediatamente l’idea complessiva della storia.
Il prodotto, di per sé, non è male. C’è potenziale e una buona idea di fondo. Certo non è di sicuro un argomento originale, in quanto di matrigne che devono faticare per farsi accettare in famiglia ne abbiamo molteplici esempi, però, la sitcom appare nel complesso piacevole e ben definita. I venti minuti passano rapidamente, lasciando lo spettatore divertito.
Sono curiosa di vedere nelle prossime puntata la new entry di Bailee Madison. L’attrice che ricorderete nella tremenda rappresentazione di Biancaneve da piccola nello show Once upon a Time, andrà a sostituire Gianna Lepera, nella parte di Hillary. Sarà un bene? Solo il tempo potrà dircelo.
1.01 Pilot
Ben definito
Valutazione Globale