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Recensioni Serie Tv

Touch: recensione dell’episodio 2.07 – Ghosts

Lasciarsi un triste passato alle spalle, voltare pagina e provare a rifarsi una vita. Facile a dirsi, non tanto a farsi. Ne sa qualcosa Guillermo Ortiz, che in questo episodio di Touch si trova ad un passo dal suo obiettivo principale: Jake. Un episodio quasi totalmente ambientato all’interno della redazione del Breakwire dove Ortiz mette in atto il suo piano per uccidere il piccolo Jake. Per farlo, causa un doloso blackout all’interno dell’edificio bloccando al suo interno tutti coloro che si trovano dentro. La non casualità di Touch vuole che all’interno della redazione ci siano anche Martin, Lucy e Dutch, vecchio amico e collega di Martin, che appena manifestata l’intenzione di aiutarlo ho dedotto che avrebbe fatto presto una brutta fine. E così, in effetti, è stato.

Touch2X07-01Non è che accada poi molto in questo episodio, che in certi momenti ha il pregio di ricordare il miglior 24; questa volta non perché il buon Keifer Sutherland faccia chissà cosa, ma per l’ambientazione dell’episodio che rimanda alla mente quando il CTU veniva profanato da qualche pazzo terrorista. Soltanto, in 24 la tensione si tagliava con il coltello ad ogni scena, qui abbiamo dovuto aspettare gli ultimi minuti affinché accadesse qualcosa che non fosse una stanca ripetizione dei cliché del genere giallo, dove la gente vaga in edifici bui con la torcia in mano prendendo iniziative altamente rischiose per poi rimetterci sistematicamente la pelle.

Dicevamo degli ultimi importanti minuti di Ghosts. E lì che Guillermo Ortiz si trova davanti al piccolo Jake che riesce a mettersi in contatto mentale con lui e scopriamo il vero motivo per il quale il prete gesuita da la caccia ai 36. Il giorno della nascita di Jake (26/10/2000), mentre uno dei 36 veniva alla luce, in un letto d’ospedale spiravano la moglie e il figlio appena nato di Ortiz. E’ evidente anche noi che quella di Ortiz non è più una missione sacra come ci aveva fatto credere, ma una vera e propria rivalsa nei confronti dei 36 che per lui hanno una qualche correlazione con la morte dei suoi cari. Mi viene da pensare che i 36 siano nati tutti lo stesso giorno (26 ottobre) di anni diversi. Vediamo se questa mia teoria sarà in seguito confermata o meno.

Nonostante il buon lavoro che gli sceneggiatori di Touch avevano fatto sul personaggio di Ortiz nei primi episodi, arrivati a questo punto sembra che l’operazione di continuare a dare una buona caratterizzazione al personaggio non sia del tutto riuscita. Non si riesce poi così tanto a provare empatia verso il personaggio, anche alla luce della scoperta che si è fatto in questo episodio. La sua missione lo rende un vero e proprio mostro, ma sembra che gli autori ce lo vogliono far apparire a tutti costi come un personaggio positivo. Touch2X07-02

Non ci sembrava essere una via d’uscita per il suo personaggio dopo aver ricevuto una raffica di proiettili da parte di Martin, arrivato giusto in tempo sul tetto dell’edificio per salvare il figlio. Ma non siamo ancora al season finale e allora un giubbotto antiproiettili è stato necessario per tenere in vita un personaggio che sarà ancora una pedina fondamentale nel grande disegno di Touch. E Amelia? Dal giardino dell’Eden in cui sembrava essere la ritroviamo a fine episodio in un laboratorio. Sì, ma quale? L’Aster Corps o qualcosa a noi ancora sconosciuto? Ci sono ancora tante domande aperte a cui Touch deve rispondere e noi siamo qui ad attenderle. Sempre che la tempesta non arrivi prima.

Daniele Marseglia

Il cinema e le serie tv occupano gran parte della mia giornata. Nel tempo libero, vivo.

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