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Recensioni Serie Tv

Touch: Recensione dell’episodio 2.03 – Enemy of My Enemy

Che dire di questa serie tv? Fino a qualche episodio fa, la parola che meglio avrebbe descritto Touch è un enorme BOOOOOOOOORING: in ogni puntata assistevamo a tre o quattro storie diverse con personaggi diversi che poi si riconnettevano tra loro. Il fatto che ognuno di noi è legato ad altre persone attraverso una rete di interconnessioni è il tema del telefilm ed è anche per me molto interessante e ciò che mi ha spinto ad iniziare questa serie. Ma vedere in quasi tutti i 13 episodi della prima stagione personaggi sconosciuti e sempre diversi che non avremmo mai più rivisto, risultava molto meno interessante e quindi la visione per molto tempo è stata inutile e noiosa. Si può dire che praticamente la trama orizzontale non esisteva e si assisteva sempre a dei case of the week. Tanta era la noia che ho pensato di provare a vedere qualche episodio iniziale della seconda stagione, ma se le cose non sarebbero cambiate lo avrei abbandonato all’istante. E, almeno per ora, le cose sono cambiate.

touch_203-03Non abbiamo più i casi della settimana e un padre (Kiefer Sutherland) che corre costantemente dietro a suo figlio senza sapere nemmeno perché e gridando “Jaaaaaaaaaaaake” così tante volte in ogni episodio da diventare pedante anche per il più accanito fan di 24, ma ci si è concentrati maggiormente sul nocciolo della questione. Anche i casi dei personaggi visti fino ad ora non sono a sè stanti, ma sempre utili ad approfondire un aspetto della vicenda principale e aiutano i protagonisti a fare luce su determinate questioni (o almeno a porsi delle domande).  In fin dei conti una trama da sviluppare c’era e quindi a questo punto è giusto dedicarsi ad essa.

Con le prime due puntate di questa seconda stagione, Martin ha scoperto che un ragazzo, Calvin, si è ribellato alla Aster Corps, l’azienda per cui lavorava e responsabile della sparizione di Amelia, e quindi vuole incontrarlo e riesce a parlare con lui al telefono. Questo episodio riprende proprio da qui. Essendo Calvin ricercato dalla Aster Corps e rivolendo indietro i suoi progetti, accetta di incontrare Martin, ma vuole fare le cose in modo prudente. Quindi Martin in gran segreto viene caricato su una limousine e portato nel “bunker” pieno di armi di Calvin. Qui l’uomo, fingendo di essere un giornalista (anche se alla fine ritorna a fare questa professione perché il suo vecchio touch_203-04amico e collega Trevor gli chiede di lavorare per il suo giornale), scopre che per sapere qualcosa in più sull’azienda deve riuscire a raggiungere il piano più alto di un edificio, ma per farlo serve un pass particolare e di tutti i dipendenti della Aster Corps che lo possiedono, solo una donna, Mallory, non è fedele alla società. Allora Martin si reca a casa della donna, ma lei non c’è: è in una prigione del Pakistan. Trova però il marito che lo lascia guardare nel computer della moglie in modo che lui possa liberarla. Qui Martin scopre che la Aster Corps ha registrato Amelia sotto il nome di Adeline Danvers, ma che dopo un po’ di tempo l’azienda ne ha perso i contatti. Ne parla con Lucy e i due capiscono che la Aster Corps ha perso Amelia. Quindi devono scoprire con chi è. Praticamente hanno chiesto della bambina a tutta Los Angeles ma non gli è neanche passato per l’anticamera del cervello di chiederlo a Calvin con cui stanno collaborando che dentro la Aster Corps c’è anche stato. No ma bravi, Amelia è proprio a casa sua con sua madre! In ogni caso Mallory è in una prigione del Pakistan perché è stata incastrata dalla malvagia società utilizzando il programma a cui lei stava lavorando che serve a tracciare il profilo dei terroristi. Dopo qualche momento concitato, Martin riesce a contattare un uomo pakistano che a sua volta contatta il governo locale, così Mallory è libera. Ora l’uomo potrà avere ciò che gli serve per entrare nell’edificio della Aster Corps.

touch_203-02Intanto Jake, oltre a convincere con le sue solite modalità suo padre ad iscriverlo ad una scuola pubblica, ormai segue Lucy ovunque e in questo episodio la mette in contatto con Sophia, sorella gemella di una donna che aveva le stesse capacità di Amelia e Jake e che tanti anni prima è stata uccisa dall’uomo che va in giro per il mondo ad ammazzare le persone con proprietà particolari. E’ stata proprio Sophia, nel tentativo di salvare se stessa e sua sorella, a provocare la ferita al collo di quell’uomo con un paio di forbici. Alla fine Lucy vede l’uomo in una delle foto della figlia da piccola, quindi lei e Martin si chiedono cosa ci facesse lì e perché entra in contatto sempre con persone “speciali”.

In conclusione, tutto quello che abbiamo visto e i personaggi con cui siamo entrati in contatto in questa terza puntata sono serviti a far fare un passo avanti alla trama. Così gli apparenti casi della settimana sono molto più interessanti e soprattutto utili alla causa. Martin & Company hanno ancora molta strada da fare, ma piano piano in ogni episodio si avvicinano un po’ di più alla verità e ad Amelia.

Jessica

Innamorata di serie tv fin da piccola quando la Vita Vera illudeva di poter continuare ever after a dedicare tutto il tempo a questa passione, il suo primo amore telefilmico è stata Buffy, che ha dato il via a lunghe ore passate davanti allo schermo, seguita a ruota da Battlestar Galactica, Lost e Fringe. Nel quotidiano invece... sì, ok, lavoro, teatro, sport... ma sempre con la testa alle serie tv!

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