
Timeless: il timeteam è finalmente tornato! – Recensione Episodio 2.01
E’ sempre un piccolo miracolo e una gioia immensa quando il cast di un telefilm, ottimamente scelto, riesce a creare sullo schermo un team davvero affiatato che diventa il vero cuore della storia che sta raccontando. E’ successo con Timeless e il suo timeteam che, dopo un rocambolesco e insperato rinnovo, torna di nuovo ad entusiasmarci con i suoi viaggi nella storia.
Ci eravamo lasciati un anno fa con un finale forse un po’ debole, con la cattura di Flynn e la rivelazione di evil mommy, ma questa premiere vi pone rimedio senza esitazioni, mischiando le carte in tavola e gettandosi subito nell’azione. Lucy è scomparsa da settimane, presunta morta, e in un lampo assistiamo alla terribile esplosione del laboratorio di Mason. Rittenhouse, ora in possesso di una sua macchina del tempo, ha fatto la sua mossa mostrando tutta la sua potenza distruttiva. La fine del timeteam? Ovviamente no… si tratta solo di una piccola ritirata.
E così ritroviamo i nostri intenti a nascondersi e a leccarsi le ferite, rintanati in un vecchio bunker militare con una macchina del tempo che non ne vuole sapere di funzionare. E l’idea funziona benissimo perchè il timeteam è a pezzi e in preda alle più grandi frustrazioni, ma si fa stretto stretto per non mollare. Mason deve finalmente dimostrare di meritare fiducia, Jiya è vittima continua dei misteriosi mancamenti, Rufus, in ansia, cerca di tenere in bilico tutto, mentre Wyatt, che è uomo di azione, si aggira come una tigre in gabbia senza poter fare nulla e ovviamente senza la sua Lucy (cari shipper che gioie!). Sta all’agente Christopher assicurarsi che nessuno perda la testa o commetta delle azioni avventate e il suo non è un compito facile.
E Lucy?
Lucy intanto deve fare i conti con evil mommy e con il suo sangue blu. E con Emma, che avendo a lungo lottato per ottenere la posizione che occupa, è fanatica nelle sue convinzioni e nella sua devozione alla causa e per nulla disposta a credere alla repentina conversione di Lucy.
Ma la nostra protagonista sembra indossare una maschera perfetta, una maschera fatta di disperazione e determinazione. Avendo saputo dell’esplosione al laboratorio, è convinta che i suoi amici siano morti e che lei sia rimasta l’ultima difesa contro le macchinazioni di Rittenhouse. E’ insomma una donna che ha ben poco da perdere e che è quindi pronta a fare qualsiasi cosa pur di guadagnarsi la fiducia di sua madre, anche ad uccidere un innocente. Riuscire a distruggere la macchina del tempo con la quale Rittenhouse minaccia di riscrivere tutta la storia, anche a costo di sacrificare se stessa e la sua anima, è il suo solo scopo.
La situazione è insomma proprio come piacciono a noi: tesa, disperata e piena di rischi. Ed è per questo che quando Rufus, Wyatt e Lucy finalmente si riuniscono tra abbracci e lacrime, l’entusiasmo è alle stelle e noi non possiamo fare a meno di emozionarci con loro.
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Timeless incontra Marie Curie
Per un ritorno con i fiocchi ci voleva un personaggio storico spettacolare e questa volta tocca a Marie Curie entrare in scena: una delle figure femminili più affascinanti della storia e una scenziata straordinaria che, lottando contro mille ostacoli e ingiustizie sociali, è riuscita a vincere grazie al suo lavoro con il radio e il polonio ben due premi nobel. Ad essere sinceri nell’episodio succedono così tante cose che la sua apparizione passa un poco in secondo piano e serve più che altro, con la presenza della figlia, a fare da specchio alla relazione di Lucy con sua madre. Entrambe le madri sono state dure e rigorose nel crescere le figlie e nel pretendere il meglio da loro e per loro, ma quale differenza negli intenti!
Questo episodio segna anche un notevole cambiamento nella mitologia del telefilm, che privo del personaggio di Flynn nei panni del “cattivo”, stende uno scenario complesso dove Rittenhouse ha impiantato nella storia delle cellule dormienti, pronte ad essere attivate per agire in punti nevralgici della storia e modificarne così il risultato. Questo serve a mettere un po’ di ordine nella mitologia del telefilm che era stata uno dei punti deboli della prima stagione e a fornire degli scenari più stabili per gli sceneggiatori. Sia chiaro, nonostante tutto, questo nuovo episodio non riesce a liberare del tutto Timeless dalle sue criticità di coerenza narrativa, ma cerca di fare ordine rendendo la trama più compatta.
Un’altra scelta inevitabile, ma pur sempre interessante, è quella di gettare il personaggio di Flynn nella mischia, trasformandolo da nemico a collaboratore, cosa che non mancherà di aggiungere pepe alle vicende. In fondo siamo sempre favorevoli ad un bad boy da redimere.
Un ritorno insomma molto positivo, che funziona in modo perfetto soprattutto nella prima parte dell’episodio dove i nostri amati personaggi, e i loro interpreti perfettamente in parte, ci ricordano perchè ci siamo innamorati tanto di questo telefilm, tanto da riuscire a riportarlo indietro dal cimitero delle serie cancellate.
C’è Rufus con il suo impegno costante e l’umorismo sempre pronto a sdrammatizzare le situazioni più complicate, Wyatt determinato e a volte un po’ avventato, Lucy con il suo entusiasmo, la sua intelligenza e il suo gran cuore. Sono loro che ci fanno esclamare: bentornato Timeteam!!
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