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Thor: Ragnarok: la recensione del film con Chris Hemsworth

Genere: fantastico e d’avventura

Anno: 2017

Durata: 2h 10min

Regia: Taika Waititi

Sceneggiatura: Eric Pearson, Craig Kyle,Christopher Yost

Cast principale: Chris Hemsworth, Tom Hiddleston, Cate Blanchett, Idris Elba, Jeff Goldblum, Tessa Thompson, Mark Ruffalo

Ispirato all’omonimo fumetto Marvel, Thor: Ragnarok è un imperdibile appuntamento al cinema per gli amanti del genere, che apprezzeranno di certo la capacità del regista di integrare elementi provenienti da altri film e fumetti Marvel.

thor

Il film Thor: Ragnarok prosegue la storia di Thor: The Dark World. Nel terzo capitolo delle avventure di Thor, ritroviamo infatti Loki, il quale, tramite un incantesimo, aveva assunto le sembianze del padre Odino per occuparne il trono. Il dio del tuono scopre, con uno stratagemma, l’inganno del fratello ed insieme si recano sulla terra alla ricerca del padre. Odino trascorre in Norvegia la meritata “pensione” ma i suoi giorni stanno per finire e, prima di morire, lascia ai figli un grande compito: difendere Asgard da una terribile minaccia.

Si tratta di Hela, primogenita di Odino, che vuole rivendicate il trono di Asgard. La dea della morte è interpretata da Cate Blanchett. L’attrice, che è stata nel 2015 la matrigna di Cenerentola, prende di nuovo le sembianze di una cattivissima sul grande schermo e si dice entusiasta del ruolo:

“Una donna in passato non avrebbe mai avuto questo tipo di opportunità e credo sia una sorta di rivoluzione ciò che sta accadendo all’ interno della Marvel.”

L’incontro con Hela non è la classica scena d’affetto tra fratelli ritrovati, bensì una feroce lotta in piena regola; la dea della morte assomiglia a Loki per la sete di potere e a Thor per la forza nel combattimento, tanto forte da distruggere il martello del fratello. Alla rivelazione di chi sia la crudele antagonista femminile del film, si unisce lo shock degli spettatori di fronte ad un dio del tuono disarmato e vulnerabile, come non si era mai visto prima.

Thor e Loki, sconfitti, si ritrovano su Sakaar, un pianeta privo di vegetazione in cui vengono depositati gli scarti, viventi e non, della società. Vengono catturati da Valchiria, una guerriera al servizio del Gran Maestro, colui che è a capo del regno in quanto fu il primo ad essere scartato.

Il pianeta è ripreso dal fumetto Planet Hulk, in cui il dottor Banner, considerato come una minaccia per il genere umano, viene spedito su Sakaar. Nella saga cinematografica, invece, ci si collega al film precedente The Avengers: Age of Ultron: Hulk non è riuscito a tornare alla forma umana ed ha trascorso due anni su Sakaar in un’arena di gladiatori. Proprio qui Thor incontra il mutante verde che, dissociato psicologicamente da Bruce Banner, vede il suo amico Avenger come un avversario da sconfiggere. L’inevitabile scontro tiene gli spettatori con il fiato sospeso per i continui colpi di scena, ma si conclude comunque in parità.

La loro prigionia nell’arena motiva l’assenza di Chris Hemsworth e Mark Ruffalo sul set di Captain America: Civil War.

Grazie ad un filmato di Vedova Nera ritrovato sulla navicella di Hulk, il dottore riesce a riprendere possesso del proprio corpo, i due Avengers tornano ad essere alleati e cercano insieme a Loki una via di fuga dal pianeta.

Valchiria, che si rivela in realtà una ex-combattente di Asgard, decide di aiutarli. Anche in questa occasione Loki non si smentisce (ma forse è anche per questo che lo amiamo, no?) e cerca di tradire il fratello ma quest’ultimo, scaltro ed abituato ai tranelli del dio dell’inganno, non si lascia imbrogliare.

Nel film sono presenti diverse scene comiche, date dalle battute esilaranti che si scambiano i figli di Odino, che riescono a sdrammatizzare+ le tragiche vicende narrate.

Contemporaneamente su Asgard, Hela ha instaurato un regime di terrore, simile a quello che anni prima aveva creato insieme a suo padre. Il pubblico viene così a conoscenza delle antiche origini oscure di Asgard, che per anni Odino aveva cercato di nascondere al suo popolo: padre e figlia erano stati, infatti, due tiranni che avevano conquistato gli attuali Nove Mondi del regno con il sangue.

Giunti su Asgard, i tre Revengers combattono contro la dea della morte, che ha riportato in vita l’antico esercito a lei fedele. Loki ed una schiera di gladiatori giungono improvvisamente sul pianeta, portano in salvo gli asgardiani  e si uniscono alla battaglia.

Il film si conclude con la morte di Hela, uccisa da Surtur, letale mostro riportato in vita da Loki tramite la Fiamma Eterna. La sua furia distruttiva disintegra però l’intero pianeta e Thor, in quanto nuovo re, ordina di dirigere la rotta della navicella verso Terra 616.

Gli asgardiani riusciranno ad integrarsi con gli umani?

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La Marvel ha posto le premesse per il prossimo successo, regalando agli spettatori alcune anticipazione nelle scene post-credits.

La vicenda di Thor: Ragnarok è purtroppo penalizzata dalla scelta degli sceneggiatori della conclusione: la presenza “fortuita” di un terribile mostro sotterraneo, infatti, non rende giustizia al personaggio di Thor, che non ha avuto la possibilità di sconfiggere la sorella con le sue sole forze, ormai non più vincolate al martello.

In questo modo la storia, nonostante le dinamiche scene di guerra, l’ottima interpretazione del cast e gli intelligenti elementi di comicità, risulta incompiuta in quanto non porta ad un’evoluzione consapevole e completa del protagonista, vincitore per pura fortuna.

Il film nel complesso è piacevole e si distingue dagli altri Marvel per l’originalità.

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