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The Young Pope: Recensione degli Episodi I e II a Venezia 73

– Chi sei Lenny Belardo?
– Sono una contraddizione.

Crediamo che non ci sia definizione migliore per questo Papa Pio XIII se non quella che ci viene offerta nella prima puntata di The Young Pope.

Lenny Belardo è il primo Papa americano, alla bellezza di 47 anni. Non scambiate però la sua giovinezza come un fattore di debolezza, perché il personaggio interpretato da Jude Law non si fa mettere i piedi in testa da nessuno.

Le premesse

the young popeGiovane, affascinante, deciso, ma soprattutto dedito all’ordine e alla tradizione. Un uomo che non crede nelle condotte amichevoli perché portano al caos e ai fraintendimenti. Della serie ‘Ricordati chi è il Papa tra noi due’ e non ci metti molto a capire che lui è pienamente consapevole del ruolo che ricopre, come ripete più volte con tono altezzoso durante i primi episodi.

La contraddizione: non apprezza comportamenti amichevoli, ma la prima persona che fa arrivare è Suor Mary (Diane Keaton), donna che l’ha accolto nel suo orfanotrofio in giovane età e che si è presa cura di lui quando non aveva nessun altro al mondo.

A dare brio alla storia è senza dubbio il Cardinale Voiello (Silvio Orlando), Segretario dello Stato Vaticano, che ha spinto all’elezione di Belardo con l’idea che fosse manipolabile, salvo poi scoprire che Papa Pio XIII sa bene quale direzione prendere.

Come ci si sente quando un quinto della popolazione mondiale pende dalle tue labbra?

Paolo Sorrentino mette su un teatro pieno di personaggi, che si muovono con naturalezza tra le questioni religiose  e quelle politiche. Personaggi che appaiono, al contempo, umani ma anche divini, buoni ma anche malvagi, santi ma anche peccatori.

Ognuno ha il suo posto, ognuno il suo ruolo, e Papa Pio XIII non intende perdere tempo, mettendo in gioco le sue carte migliori per ottenere il controllo sul Vaticano. Come? Carisma e pugno di ferro in primis, carisma e sotterfugi in secondo luogo.

Un’opera che grida il nome di Paolo Sorrentino

the young popeTutto nella serie parla del suo regista. Dai movimenti di macchina, ad alcune inquadrature che ricordano il Divo, alle battute divertenti e ai riferimenti alla cultura popolare. Anche in un contesto formale come quello del Vaticano non può fare a meno di avere l’impronta del vincitore del premio Oscar su di se.

Jude Law non si dedica più ai ruoli da seduttore impenitente come usava fare una volta, ma in The Young Pope mette le sue qualità al servizio del ruolo papale. Un ruolo talmente ambiguo e difficile da risultare perfetto nella sua pelle.

Pio XIII ha la capacità di essere estremamente carismatico e rigido nella stessa misura. Lui è un manipolatore e riesce a farlo grazie al suo fascino e a un’idea chiara di cosa voglia raggiungere. Non si ferma davanti a niente ed è impossibile toglierli gli occhi di dosso.

Una serie TV controversa, che nei primi due episodi mette un po’ di pepe nelle questioni odierne su cui in Italia non mancano discussioni.

Nel bene o nel male, The Young Pope è da vedere

Mentre crediamo che non tutti apprezzeranno questa serie, sappiamo che noi abbiamo un forte hype per i prossimi episodi che promettono grandi cose. Sappiamo che non tutti capiranno alcuni riferimenti intorno ad alcune tematiche legate in special modo alla cultura italiana (specialmente all’estero) ma non temiamo a consigliarti questa serie che, nel bene o nel male, regala grandi emozioni.

Lisa Nieri

Amo le storie, che siano serie TV, film o libri. Sono sempre pronta a intraprendere un nuovo viaggio con un personaggio interessante. Che dire? Sono un'apprendista nerd!

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