
The Walking Dead: Recensione dell’episodio 5.14 – Spend
THIS IS THE BEGINNING ha scritto Reg ad inizio episodio mentre era sotto il portico con Noah; un passaggio di consegne, l’inizio di una nuova vita per la comunità, l’architetto che è riuscito a mettere in piedi un “angolo di Paradiso” che passa il proprio sapere al ragazzo che sogna di espandere l’insediamento. Tutto tremendamente troppo lontano dalla realtà che invece viene ad impattarsi con il “luogo dei sogni” deflagrante come una granata. “This is the beginning…” è l’inizio della fine per Reg, Deanna e la comunità tutta. Il giovane che voleva coltivare il loro sogno crepa di brutto, in una delle morti più atroci, violente e psicologicamente impattanti dalla seconda stagione di The Walking Dead ad oggi. Tutto questo grazie alla figlia di David Lynch, Jennifer Chambers Lynch, al suo primo episodio diretto per il drama nella terra degli zombie. E come Noah, muore in un identico modo cruento Aiden, il figlio naturale di Reg e Deanna, quella seconda generazione che avrebbe dovuto portare avanti il sogno dei padri, recuperando scatoloni di inverter per permettere il ritorno dell’energia elettrica, primo vero simbolo di civiltà incontrato da Rick & Co. nel loro vagabondare. Ma gli inverter rimarranno fermi al palo, così come la nuova generazione.
Spend è la puntata che serve a Rick e compagni per conquistare la terza posizione di potere all’interno della comunità. Dopo il ruolo di sceriffo di Rick, il calcio nel sedere rifilato da Glenn a Aiden, è Abraham a divenire il capo della squadra edile addetta al recupero dei pannelli per aumentare il perimetro del muro di cinta di Alexandria. L’uomo che quindi dovrebbe ingrandire il sogno di Reg e Deanna. Alexandria è tuttavia una città che a quanto pare sembra essere sostanzialmente fondata sul tradimento e l’abbandono. Un “noi o loro ” o “noi o lui” che è stata la fonte di salvezza di numerosi residenti dell’insediamento, anzi, addirittura un sistema, del quale la prigionia all’interno della porta scorrevole diventa un’ottima esemplificazione, con Nicholas che per mettere in salvo sé stesso, e solo sé stesso, causa la morte di Noah e lascia Glenn in un perfetto casino da cui forse mai sapremo com’è uscito.
Così, la porta girevole diventa una perfetta metafora dell’attuale Alexandria, in realtà non un angolo di Paradiso, ma bensì una realtà soffocante, minuscola, totalmente circondata da zombie, pressante, dove l’atto di coraggio di Eugene non fa altro che sbloccare l’impasse che si era andato a creare: Noah e Glenn da una parte, Nicholas dall’altra. Se qualcuno preme le porte per cercare di salvarsi causa la morte di tutti quanti, ma con l’arrivo di Eugene la situazione involontariamente si sblocca: “noi o lui”? è la domanda a cui Glenn e Noah non vogliono rispondere, tentando di salvare tutti quanti; chi invece non ci pensa due volta su cosa rispondere è Nicholas, che già dalla morte di Aiden confessa di essere quello che è veramente, un codardo, molto più codardo dello stesso Eugene, con il quale, non a caso, scoppia una veloce colluttazione. Alexandria è una città che vorrebbe essere aperta, ma in realtà è un agglomerato di case e famiglie chiuso su sé stesso, dove i segreti vengono celati all’interno delle quattro mura domestiche, rendendo la città del futuro maledettamente simile a quella del passato, al passato di Carol soprattutto.
L’hanno fatto Nicholas e Aiden, ce lo rendono esplicito Pete, Tobin e la squadra edile. A differenza però del cittadino medio di Alexandria, Eugene, finalmente, va incontro al proprio processo di maturazione. Vuoi perché continuamente punzecchiato da Tara, prende il coraggio a quattro mani, se lo carica in spalla ed esce illeso dal magazzino pieno di zombie. Non solo. A mente fredda escogita un piano per tentare di salvare la vita agli altri membri del gruppo, attirando su di sé tutta l’attenzione di un plotone di vaganti. Il suo percorso/personaggio è esattamente opposto a quello di Gabriel: due persone uguali che prendono strade, e sposano gruppi, agli antipodi. E come suggerisce Carol, la mancata contiguità di pensieri non può che essere risolta con l’uccisione.
Se Rick vuole prendersi Jessie e Alexandria, dovrà seminare ancora morte. Il percorso non cruento di accaparrarsi le posizioni che contano all’interno della società, prima o poi non potrà più bastare. E qui, forse, si nasconde la pecca maggiore di questa parte di stagione di The Walking Dead. Mentre il Governatore, nel pieno del suo delirio, era a capo di un branco di decerebrati capaci di ragionare unicamente con due neuroni, mentre a Terminus i cannibali erano uno più villanzone dell’altro, mentre in ospedale si praticava uno sorta di oligarchia per preservare la vita di una minoranza, mentre i teppisti incontrati da Daryl erano appunto dei teppisti che sembravano essere usciti da un film di Mad Max, mentre Shane aveva via via incarnato il peggio dell’essere umano, la comunità di Alexandria finalmente poteva rappresentare una valida alternativa
Invece, purtroppo, anche questa volta i “villain” sono persone che lasciano i propri compagni come banchetto per walkers, “torturatori” che perdono la propria umanità appendendo zombie per continuare a torturarli all’infinito, (bambini rompiscatole da far rimpiangere la cara dolce Lizzie), cretini che pensano di essere strateghi migliori di Napoleone, madri che nascondono le colpe dei figli per permettere alla propria società di continuare a vivere indisturbata, ubriaconi che picchiano mogli e bambini e che quando ti si presentano alla porta sembrano zombie. Purtroppo, dalla seconda stagione in poi, si sente tremendamente l’assenza di personaggi come Dale, Hershel non allineato, Andrea e anche lo stesso Shane (quando ancora ragionava), capaci di offrire una via di pensiero diversa ma comunque parimente condivisibile.
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5.14 – Spend
This is the end...
Valutazione globale
Quella che si prospettava come un altra puntata di “transizione” non lo è stata affatto anzi…
Non mi piaceva molto Noah ma ha fatto davvero una fine orrenda, poveraccio, per colpa di quel idiota di Nicholas che ha pure abbandonato al suo destino crudele (che era già segnato) il suo “amico Aiden”, vorrei sapere però come Glenn sia uscito da quella terribile situazione.
Dopo i discorsi iniziali di puntata alquanto senza senso con Tara, Eugene trova un pò di coraggio e riesce a salvare proprio Tara (ferita piuttosto seriamente) portandola al furgoncino.
Quello schifoso di Gabriel dice a Deanna (che era già “perplessa” per i troppi posti dei potere assegnati a Rick e co&) di non fidarsi della banda di Rick perchè sono cattive persone (“i cosidetti satanisti” avrebbero fatto meglio a lasciarti alla merce degli zombie) peccato che si è dimenticato di dire che anche lui non è un angelo, anzi…
Maggie ha sentito tutto e ora sono curioso come si evolverà la vicenda, certo la dipartita di Aiden complica maledettamente il tutto.
Quel ubriacone di Pete và da Rick per una chiaccherata amichevole, mentre Carol (seppur non avendo nessuna prova concreta da esibire ma facendo solo supposizioni seppur altamente molto probabili) dice a Rick che Pete picchia sia Jessie che Sam e gli dice che deve ucciderlo, mi sembra un pò esagerato visto che ci sono altri “rimedi” al posto dell’omicidio, per esempio: cacciarlo da Alexandria, oppure metterlo in una specie di prigione,ecc…
Ma Abraham prima dell’attaco al gruppo da parte degli zombie poi sventato alla grande, si stava sentendo male?
Ma, ti dirò io non sono così convinta che tutto andrà male ad Alexandria, o almeno che tutti i suoi abitanti si rivelino delle persone cattive. Questo episodio è stato molto bello e nuovamente molto interessante (fate quello che volete ma questa stagione ha uno spessore diverso) ma ha una sola grande pecca: Rick. Io avrei preferito vedere Rick invaghito di una donna che non può avere, ma non da salvare. Se il marito fosse stato un uomo”buono” o comunque non un violento, il conflitto tra la parte positiva e negativa di Rick sarebbe stato intrigante davvero, avremmo potuto vedere se sarebbe ricorso lo stesso alla forza per prendere ciò che vuole, oppure no. Quindi sono dispiaciuta di questa piega alla “damigella in pericolo” che ha preso questa parte della serie. Per il resto, la morte di Noah mi sorpreso tantissimo, anche perché non me le aspettavo due morti in un singolo epsiodio. Ottima regia, ottima recitazione gran bell’episodio e bella recensione caro!
Probabilmente uno degli episodi più compatti e meglio realizzati dell’intera serie. Era da un paio d’anni che The Walking Dead non si presentava in modo così coerente e privo di dialoghi appesantiti e inutili. Questa è la serie che volevo vedere e spero che prosegua su questi binari, distaccandosi da puntate verbose come Them, che nulla possono portare all’economia di una serie che ha nei personaggi e nei dialoghi i suoi difetti principali…
Vai così!
Ottimo episodio (finalmente), ottima recensione.
Quello che non capisco è perché la produzione non scelga di ridurre gli episodi delle varie stagioni. Piuttosto che avere una serie di 16 puntate di cui molte noiose e trascurabli, sarebbe meglio averne 12 ma tutte e quante dinamiche.
Non so, sarò io contro corrente, ma a me questo episodio ha convinto solo a metà. Cioè la seconda metà. La prima parte l’ho trovata abbastanza meh, con un concentrato di cose che in TWD non vedevo da un po’, come dialoghi al limite del ridicolo (tutta la scenetta tra Rick e Jessie, la teoria della finestra rotta buttata a muzzo giusto per riempirsi la bocca e tutto il resto), comportamenti strani (Carol, ok che sei in modalità Terminator, ma comportarsi da stronza con un bambino che hai già minacciato, quindi potrebbe essere una mina vagante, non la vedo un’idea così intelligente…né tanto meno da Carol), azioni strane (qualcuno mi spiega perché mai Abrahm, anziché mettersi al sicuro salendo anche lui sulla ruspa, sceglie di passarci per sotto e restare a contatto con gli zombie?) e di nuovo dialoghi imbarazzanti (Pete che cerca di fare l’amicone con Rick con tanto di “Dai, diventiamo amici, tanto qui dobbiamo esserlo per forza”)…
La scene al magazzino, di contro, mi son piaciute molto, anche se pure lì ho notato una certa goffaggine e artificiosità generale. Fiore all’occhiello della puntata è sicuramente il ritornato (ed in quantità generose) splatter, davvero davvero molto bello e d’impatto! Il voltafaccia di Gabriel è stata la ciliegina sulla torta e le basi per due ultimi episodi ancor migliori (io lo spero a prescindere) ci son tutte! *_*
Sì sì, d’accordo, bella puntata con tanti spunti. Bella recensione!
Guarda Pukka che i dialoghi imbarazzanti ci sono sempre stati, questa è stata una delle puntate che è riuscita a contenerli maggiormente! Non so, a volte sembra che guardi uno show diverso dal resto del mondo, senza offesa eh… 😉
Si però Pukka non è che può commentare le recensioni di tutti di TWD e la mia no…io mi offendo e vado a preparare i biscotti…
Eraserhead, a giudicare dai tuoi commenti, direi che sei te che guarda uno show diverso rispetto al resto del mondo eh! XD
I dialoghi in TWD non sono stati sempre brillanti (chi si ricorda degli spaghetti del mercoledì spostati al martedì di inizio quarta stagione con Hershel? XD), ma raramente così imbarazzanti come in questo episodio…e tu hai anche il coraggio di dire che in questo si son contenuti??? Le precedenti due puntate le hai visto con il muto? XDXDXD
Caterina, perdonami, non sempre leggo l’autore del pezzo…:(….ma, vedo il lato positivo, solitamente commento quando non sono d’accordo…se non l’ho fatto in una rece tua, vuol dire che ero perfettamente d’accordo (e se non erro in una delle ultime due splendide puntate lessi il tuo nome sotto un pezzo)! Per quanto possa valere, sono perfettamente d’accordo con te che con questa quinta stagione gli autori sembrano aver fatto un vero miracolo. Per quanto io non sia un apprezzatore della serie da tempi storici (sorvolando sulla pietosa seconda stagione e su parte della quarta), come te ho notato un equilibrio tutto nuovo in questa stagione…ma diciamo anche dallo scorso season finale. Un plauso per gli autori per aver condotto questa serie, pian piano, e finalmente con questa quinta season, tra quelle da me, ad oggi, più apprezzate.
Ma cristo, ho fatto over 9999 errori nel mio precedente post!!! T_T
In ordine:
– “direi che sei tu che GUARDI”
– “ma, VEDI il lato positivo”
– “Per quanto IO SIA un apprezzatore della serie”
P.S. i biscotti li gradisco in ogni caso…basta che me li fai consegnare da Carol! :p