
The Walking Dead: Recensione dell’episodio 5.01 – No sanctuary
In principio fu Robert Kirkman con il suo fumetto. Poi Frank Darabont decise di farne una serie tv ed AMC trovò la gallina dalle uova d’oro capace di garantirle il pieno di spettatori in uno slot tanto ambito quanto quello della domenica sera. Passano gli anni, cambiano gli showrunner, ma immutata resta l’attesa per la premiere della nuova stagione di “The Walking Dead”. Una simile premessa chiarisce quanto oneroso sia il compito di scrivere il primo episodio di questa quinta stagione che deve farsi carico di non deludere le molte aspettative sia dei numerosissimi fans che di critici sempre più esigenti (come è giusto quando una serie ha un simile successo).
Diciamolo subito: con “No sanctuary” Gimple e soci fanno centro. Un episodio che non si perde in inutili fronzoli e che, al contrario, travolge lo spettatore con una ondata di azione e violenza, tensione e sangue, morti annunciate e ritorni inattesi. La minaccia di Rick che chiude il recap iniziale potrebbe essere usata come sintesi di questa premiere. No, Gareth e i suoi amici non sapevano con chi avevano a che fare e lo sanno troppo bene ora. Eppure, la fuga di Rick e compagni è forse un po’ troppo rocambolesca e facilitata da troppi momenti ad hoc per essere pienamente credibile (con l’esplosione al momento giusto e Carol che arriva proprio quando serve). Ed anche ci si potrebbe lamentare di avere speso buona parte della stagione scorsa a dirigersi verso un Terminus che viene apparentemente liquidato in un solo episodio. Una simile scelta è tuttavia coerente con quello che è sempre stato il vero scopo degli autori. L’abbandono della prigione aveva disperso il gruppo, ma spezzettare gli episodi in tanti quadretti dedicati ai diversi superstiti si era rivelata una decisione poco felice. Riunirli era, quindi, la cosa migliore da fare e Terminus ha avuto proprio questa funzione. Una volta svolto con successo il compito assegnato, il rifugio dei cannibali non può che essere messo da parte per evitare una seconda Woodsbury o una riedizione della prigione che sarebbero state storyline già viste e quindi poco interessanti. Che tutto sia fin troppo semplice per Rick è, quindi, l’obolo che gli autori versano per avere un episodio che fa del ritmo veloce uno dei suoi innegabili punti di forza. A cui si uniscono alcuni rapidi flash che illuminano i caratteri di alcuni personaggi. Come la spietata ferocia di un Rick che incita i suoi ad uccidere tutti gli abitanti di Terminus e a lasciarli mutare in zombie come estrema punizione post mortem. Come il desiderio di umanità di Glenn che ancora vuole aiutare gli altri prigionieri per marcare la differenza tra il suo gruppo e quello dei cannibali. Come le prime rivelazioni sulla fantomatica cura di Eugene la cui reticenza lascia però sospettare che si tratti piuttosto di una elaborata strategia per sopperire alla propria incapacità di salvarsi da solo.
Mattatore di questo episodio è senza dubbio Carol. Non è tanto il suo provvidenziale intervento come deus ex machina indispensabile per la liberazione di Rick a colpire. È piuttosto l’imperturbabile sicurezza con cui si avvia ad affrontare gli ignoti pericoli di Terminus. L’indifferente normalità con cui si mimetizza tra i walkers cospargendosi di sangue e viscere. La feroce calma con cui lascia agli zombie il compito di uccidere Mary dopo una rapida lotta. La violenta efficacia dei suoi colpi sempre precisi. Ma soprattutto un linguaggio ridotto al minimo, asciugato da ogni parola superflua, essiccato in una durezza riflessa nello sguardo deciso. Parla molto poco, Carol. Ma ogni sua frase vuole essere una lezione scolpita nella roccia delle sue granitiche convinzioni. Un invito a uccidere se necessario, a cancellare ogni dilemma morale, ad avere come unica bussola la sopravvivenza propria e di chi ti è caro. Soltanto una volta, Carol sembra sciogliersi ed è quando ritrova Daryl in un abbraccio che è stavolta tra pari e non più tra un uomo e una donna che a lui si affida. Perché Carol è ormai una salvatrice e non più una salvata.
“No sanctuary” si chiude con una scelta inedita: una scena post credit finali che mostra il ritorno di un personaggio intimamente legato a Rick, ma confinato finora in un volontario esilio durato fin troppo a lungo. Cosa o chi cerchi, ma soprattutto perché proprio ora abbia deciso di mettersi in cammino è uno stuzzicante mistero che Gimple e soci dovranno stare bene attenti a gestire in modo efficace. Ma questo “No sanctuary” ci dice che gli autori sanno come non tradire una lunga attesa. Si, “The Walking Dead” è tornato ed è tornato bene.
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5.01 – No sanctuary
Senza fronzoli
Valutazione Globale
Bellissimo! Un episodio tanto atteso che ha di certo saputo riparagare la suspance. Il percorso dell’episodio, come dici bene anche tu Winny, è privo di giri di parole inutili o fronzoli, si concentra sullo scopo dei singoli personaggi, su quello che sanno di dover fare e sulle loro conseguenti azioni. C’è una forte antitesi tra le scene iniziali, quasi disgustose, in cui i macellai tagliano senza pietà la gola alle loro vittime, come in un mattatoio di bestiame (l’avevano detto, gli autori, che i primi cinque minuti sarebbero stati la cosa più audace che avessero mai fatto!) e quelle che sono invece le scene finali, in cui si vede proprio il riscatto da tutta la violenza e il dolore; l’abbraccio spontaneo di Daryl e Carol è qualcosa di bellissimo, un ricongiungimento pari soltanto (forse) a quello della famiglia Grimes, in cui Rick e Carl riabbracciano una Judith che credevano morta – non so voi ma io ho pianto come una fontana dal primo abbraccio fino alla fine.
Come dici la domanda sorge spontanea e, malgrado una retrospettiva interessante sul come ‘gli agnelli’ siano divenuti gli effettivi ‘leoni’, ancora ignoriamo chi sia il big villain di questa quinta stagione. Gareth è stato si colpito ma che sia effettivamente morto? Non hanno mostrato una conclusione come nel caso di sua madre, lasciata in balia dei Walkers da una fredda e impassibile Carol.
E dato che ci siamo… Carol, oh Carol! Pensavo di non riusire più ad amarla dopo la scena della mezza-esecuzione ma adesso? Ritorna con il botto, impassibile e sicura di sè, salvando da morte certa non solo RIck o Daryl ma tutto il gruppo e fungendo da filo che ricollega tutti e riunisce un gruppo che la caduta della prigione aveva (in apparenza) definitivamente spezzato.
Un episodio stupendo che – avessi tempo! – rivedrei cento volte. Un ritorno con il botto, Walking Dead, un ritorno con un vero e proprio botto!
La vera forza di questo episodio è l’assenza di dialoghi complicati come hai detto tu Winny, non è solo Carol a parlare poco tutti in generale hanno al massimo 4 battute, c’è chi rimane in silenzio per l’intero episodio (Darill e Carl). Questo è un bene perché secondo me TWD funziona grazie a episodi come questo in cui è l’azione il motore centrale e non la riflessione umana. Detto ciò rimane un po’ di amaro in bocca per non aver potuto vedere bene i cannibali in azione (Winny dimmi che anche tu hai visto la somiglianza con la dispensa di Hannibal nella scena del mattatoio) e di veder giustificare un simile comportamento con “ci hanno fatto tanto soffrire prima e adesso noi uccidiamo e mangiamo tutti quelli che passano di quà”. A livello di caratterizzazione dei personaggi mi torna poco, anche perchè va bene la regola del “trust no one” ma che senso ha attirare persone al Terminus e poi mangiarle? Se non ti fidi più dell’uomo e poi accogli gente, una cosa come quella che è successa nell’episodio puoi aspettartela no? Comunque Garret è un personaggio promosso a “regular” della stagione sicché credo che lo rivedremo! Bella recensione WInny! Adesso voglio Beth!
Vista la 5×01…tanta roba!!!
Carol si dimostra ancora una volta un personaggio con due palle grosse così, davvero mitica! Rick spietato e senza scrupoli (giustamente). Alla fine, nonostante tutto, la fase dei cannibali si è dimostrata veloce come nel fumetto, e mi è piaciuto il parallelismo con il gruppo di Rick (fondamentalmente erano due facce della stessa medaglia a confronto)…mi è quasi dispiaciuto per loro! XD
Anche Tyreese, nonostante il suo blocco psicologico, non è stato da meno. La parte in cui uccide il tipo a pugni urlando “non lo farò” mi ha ricordato il Gov quando uccide in preda alla follia Martinez nella 4×07.
Se proprio dovessi trovare il pelo nell’uovo in questa puntata, punterei il dito sulla mira di Carol con il fuoco d’artificio. Manco MacGuyver! XD
Dal promo della prossima si capisce che i toni caleranno, come di consueto…XD
Voglio dire, un episodio ambientato in chiesa, con l’incontro con Padre Gabriel! XD
Per la questione cannibali: con pochi minuti di flashback e poche righe di dialogo (come quello tra Carol e la madre di Gareth), secondo me li hanno caratterizzati una bellezza. Si capisce che, in origine, era persone buone che volevano davvero dare una mano…ma che son state seviziate per mesi da quello che sembrava un altro gruppo di cannibali (violentavano e uccidevano, ma parlavano già allora di macellaio e bestiame). Ad un certo punto, son riusciti ad avere la meglio e a trasformarsi, per necessità, nei loro stessi predatori. A quel punto vien da sé il “Never Again”, “Never Trust” e “We first always”.
Gareth lo rivedremo sicuramente, lo si capisce dal trailer della quinta stagione uscito in estate. Si unirà/verrà catturato dal gruppo. Lo si vedeva in chiesa a parlare con Rick.
@Pukka Buongiorno Bentornato!! Altro che Mc Giver, Carol da oggi la chiamerò Rambo!! Bell’inizio di stagione che mette d’accordo entrambi, direi che ne vedremo delle belle!!
Inizio col botto per questa prima puntata della quinta stagione.
Rick e co & se la vedono brutta e solo l’incredibile prontezza e forza di Carol che si trasforma “nella Ramba della situazione ” riesce a far si che i nostri eroi non facciano una fine orrenda, poi ci pensa la risolutezza di Rick a fare il resto che riesce a liberare e trascinare fuori dall’inferno di Terminus tutti gli altri.
Tyreese pare essersi “sbloccato definitivamente” riesce a far fuori quegli zombie a mani nude e salva la piccola Judith da quel maledetto abitante di Terminus uccidendolo.
Sarà vero quello che ha detto Eugene? a me sembra tutto troppo semplice, staremo a vedere.
Maggie diventa sempre più bella , i vari zombie sempre più brutti .
I carnefici ora sono diventate vittime (ben gli stà) e buona parte degli occupanti di Terminus ha avuto la fine che si meritavano, anche se vorrei sapere come ha fatto quella strega di Mary ha salvarsi dall’essere divorata dagli zombie ?
Gareth è davvero odioso , peccato che Rick non sia tornato indietro a terminare il lavoro come voleva.
Commovente il ricongiugimento di Rick con Judith e l’abbraccio di ringraziamento a Carol.
Mary (la madre di Gareth) non si salva dagli zombie. Quello alla fine è un altro pezzetto del flashback che viene mostrato all’inizio. XD