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The Walking Dead: Recensione dell’episodio 3.03 – Walk with me

Walk with me’ – titolo italiano ‘Benvenuti a Woodbury’ – è un episodio anomalo, più lento e con meno azione, ma non per questo meno bello dei precedenti, anzi.
Dopo due episodi adrenalinici, incentrati sul cambio di location e sul cambiamento di Rick, il terzo è riservato all’introduzione del personaggio che tutti aspettavamo: il Governatore. E lo fa senza neanche un minimo cenno ai “nostri” superstiti. Quindi la prima nota positiva dell’episodio è l’assenza di stupidoCarl & mamma.

‘Walk with me’ – solo a me fa venire in mente Fire walk with me, prequel di Twin Peaks? – parte con Michonne e Andrea, con zombie-schiavi a seguito, che assistono all’incidente di un elicottero militare. Arriva sulla scena dell’incidente un gruppo di uomini e, nonostante Michionne abbia, con tutta la naturalezza di questo mondo, tagliato la testa ai suoi animaletti domestici per non farsi sentire, le ragazze vengono scoperte. Da una voce molto familiare. Ebbene si, ce lo aspettavamo tutti. È Merle, in versione un po’ Robocop, un po’ Capitan Uncino, con la lama di una spada al posto della mano che aveva dovuto amputarsi per scappare.
“Il mondo diventa sempre più piccolo ora che sta finendo. Non siamo rimasti in molti a viverci, giusto?”
Michionne e Andrea, ancora malata, vengono portate a Woodbury, accolte con gentilezza, curate e nutrite in quella che appare come un’oasi nel deserto.
Woodbury è una cittadina, o perlomeno ciò che più si avvicina al concetto di città considerato il contesto, abitata da 73 abitanti, protetta da delle mura costantemente sorvegliate da uomini armati e governata dall’uomo che si presenta, appunto, come il Governatore – e il cui vero nome non ci è dato sapere.
Il Governatore, interpretato magistralmente da David Morrissey, è un leader apparentemente buono, in grado di proteggere Woodbury dai walkers e di fornire ai cittadini cibo e medicinali, fornendo loro l’apparenza di una vita normale.

Ma è troppo bello per essere vero. Il bravo Governatore è, in realtà, un uomo spietato, il cui motto sembra essere “il fine giustifica i mezzi”, in grado di fare di tutto pur di proteggere i suoi cittadini e, soprattutto, la sua leadership.
Ricordate l’incidente dell’elicottero militare? Il Governatore aveva salvato un soldato e si era fatto dire dove erano i suoi compagni per andarli a salvare e portarli a Woodbury.


Arrivato all’accampamento militare, però, il Governatore e i suoi scagnozzi non esitano un attimo ad ucciderli e a prendere tutte le loro provviste e le loro armi, per poi dire al suo popolo che i soldati erano stati attaccati dagli zombie.
Il Governatore aveva chiesto ad Andrea e a Michonne di unirsi a loro, complimentandosi per la loro abilità di essere rimaste vive per tutto quel tempo da sole e per aver ideato gli zombie-schiavi.
Perché allora non accogliere anche i militari? L’unico motivo che mi viene in mente è che i militari rappresentavano una minaccia alla sua leadership, essendo un’autorità ufficiale avrebbero potuto togliergli quel potere che gli è tanto caro.


Inoltre, il Governatore sa che tutti sono affetti dall’epidemia e come comportarsi anche in caso di morte naturale, e si affida ad un dottore che fa esperimenti sui walkers. E nel caso in cui non fossimo ancora sicuri della natura negativa del personaggio, gli ultimi secondi dell’episodio ce lo mostrano seduto in un’elegante poltrona di pelle intento ad ammirare la sua collezione di teste di zombie conservate in un acquario. Un atteggiamento per nulla da psicopatico.

Per quanto riguarda gli altri personaggi, merita qualche parola il ritorno di Merle. Solo io lo ricordavo molto più cattivo e antipatico? Quando ha incontrato Andrea ha mostrato, come è giusto che sia, rancore nei confronti di Rick e degli altri che lo avevano abbandonato, ma ha anche mantenuto una certa umanità, mostrata quando ha detto “mi dispiace” ad Andrea per la perdita della sorella. Ovviamente non sono mancate parole d’odio nei confronti di Rick, ma me lo ricordavo molto più cattivo. Di certo è ancora pericoloso, soprattutto ora che ha una spada sempre a portata di mano, ma mi aspettavo peggio. Comunque il Governatore lo usa, paragonandolo ad un martello che è sempre necessario in una scatola degli attrezzi.

E Michonne? L’altra grande novità di questa terza stagione ancora non mi convince. Sarà che l’attrice ha la stessa espressività di un mocio vileda, sarà che ha fatto comunella con Andrea che non è un personaggio proprio simpatico, ma non sta catturando l’attenzione che dovrebbe. In questo episodio però è stato fatto riferimento ai suoi zombie e alla possibilità che fossero persone che conosceva.

La tagline di questa stagione è Fight the dead, fear the living (combatti i morti, temi i vivi), e l’abbiamo visto già nello scorso episodio con Rick costretto ad uccidere degli esseri umani.
Il Governatore rappresenta il cambiamento, lo spirito di sopravvivenza e la voglia di ricostruire la civiltà, di ritrovarsi in comunità. Ad ogni costo.
Non vedo l’ora di scoprire come e quando Rick e il Governatore si incontreranno e, soprattutto, come reagiranno, visto che sono entrambi una minaccia per la leadership dell’altro.

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