Comincia a scorrere sangue, a Mystic Falls, e non solo in senso letterario. Non dovrebbe ormai stupirci la scia di morti che i Salvatore si sono lasciati alle spalle nei loro anni da immortali, men che meno dovrebbe farlo l’identità di suddetti soggetti, quasi sempre collegati a misteri/ricerche/innamorati di amici e parenti. Il tempismo non è mai stato il loro forte, diciamolo, proprio come il mettere il cervello davanti all’istinto, a dirla proprio tutta. Continuando su questa pista, qualcun altro che ha deciso di intraprendere una missione suicida senza alcun ragionamento è Enzo, che qui diventa un pazzo paranoico dal giorno alla notte, e decide di perseguire Stefan per l’omicidio dell’amata Maggie. Naturalmente è scontato puntare il dito contro Stefan, che ha passato metà della sua esistenza nelle vesti del fatidico Rippah, ed è dunque più che prevedibile che Enzo sospetti di lui. Meno prevedibile è la sua decisione di 
torturare Stefan ed Elena – ormai buddies al 100% dopo che Damon ha chiuso tutti i ponti con lei – anche se in Enzo rivediamo quel lato di Damon che tanto amavamo e che, un poco alla volta, è evaporato per una matura facciata di fidanzato e fratello maggiore, sia per Jeremy che per Stefan. Enzo e Damon hanno condiviso tanto dolore, durante i loro anni di prigionia, ma non di meno hanno avuto la fortuna di trovare nei rispettivi caratteri uno specchio di ciò che amavano e odiavano del mondo. Ciò che Damon è stato, Enzo è adesso, nel presente, con quel tocco di ironia e perfidia che non può che renderlo ancora più sexy ed irresistibile: con i bad guys di questo show non possiamo fare altrimenti, soprattutto se, ciliegina sulla torta, sfoggiano un accento british tutto da gustare.
Benché sia una conclusione ragionevole, Enzo scopre di aver catturato il rippah sbagliato. E’ infatti Damon ad aver ucciso l’amore della sua vita, non suo fratello. Quello che a Enzo resta, dopo quasi settant’anni di ricerche e speranza non è altro che un sogno distrutto e un cuore spezzato. E cosa fa un vampiro con un cuore spezzato? Spegne l’interruttore dei suoi sentimenti, ovviamente. Sentimenti positivi, comunque, dal momento che gli resta ancora un briciolo di perfidia necessario e vendicarsi su Damon nell’unico modo che, ne è certo, potrà ferirlo nel profondo: distruggere la sua relazione con il fratello. E’ proprio questo il suo piano quando si strappa il cuore, in presenza e con l’aiuto di Stefan, con l’agrodolce speranza che il fratello lo condanni per l’uccisione del suo migliore amico. Diciamocelo: Enzo era condannato, come ogni altro protagonista che abbiamo amato in questi passati cinque anni. Era spiritoso, divertente, flirtava con Caroline riuscendo (quasi) a farci dimenticare Klaus e aveva un legame con Damon capace di eguagliare, perché da superare non è certo possibile, quello dello stesso Salvatore con Rick. Insomma, aveva una sentenza di morte dall’attimo in cui ha iniziato a piacerci. Naturalmente Damon è ancora all’oscuro del non-tradimento di Stefan, che tuttavia, facendo una mossa 
piuttosto banale e stupida, sceglie di nascondere a fratello l’accaduto. Dall’Altro Lato (ancora in fase ‘rovine di Pompei: il collasso’) Enzo promette vendetta e nessuna delle sue promesse è mai stata invana.
Al di là della centralità della figura di Enzo e della più completa inutilità di Bonnie (qualcuno mi spieghi perché è ancora viva, l’ancora? Aspetta che la nave affondi?), altri due fondamentali punti della storia emergono con prepotenza, l’uno dal punto di vista della psicologia dei personaggi (ehm-Damon-ehm) e l’altro per i risvolti della trama. Come già accennato, Elena e Stefan vengono sorpresi da Enzo mentre studiano insieme… o meglio, fingono di studiare mentre Stefan conforta Elena perché suo fratello ha detto di non volerla più nella sua vita. Mentre Elena pensa di essere ormai una storia passata per Damon, il quale è stato mollato da lei e non il contrario, lui dimostra ancora una volta di quanto tenga a lei. Ritrovandola priva di sensi, la riporta nella sua stanza, scomparendo prima che lei riprenda coscienza. E’ un punto chiave nella relazione dei due, in cui un cerchio sembra chiudersi: Damon prima si prendeva cura di Elena senza che lei lo sapesse, poi l’ha fatto mettendola al corrente della sua preoccupazione per lei e, adesso, è tornato di nuovo nell’ombra. Poetico, se non fosse tanto triste.
Infine scopriamo finalmente a cosa servisse il famoso sangue dei doppleganger. Eh si, non bastava che fossero destinati a trovarsi, ovunque si trovassero, ad essere maledetti, eccetera eccetera, ora scopriamo che il loro sangue ha il potere di invertire il processo di vampirismo e dunque la magia che ha permesso alle streghe di disperdere i Viaggiatori e non fargli trovare un luogo in cui costruire una comunità. Dio ce ne scampi che quei pazzi invadano una città e vi si stabiliscano in maniera permanente! Soprattutto visto che, per farlo, avranno bisogno di parecchio sangue. Sangue che Elena e Stefan non solo non cederanno volentieri ma che, almeno è ciò che si intuisce, potrebbe ucciderli. Questi Viaggiatori non mi sono mai stati simpatici e, a dirla tutta, non hanno né il carisma né la forza scenica degli Originali: prima se ne vanno meglio è, sia per me che per la serie. Già che ci sono, spero si portino dietro anche i gemelli-streghelli: se possibile, quei due sono anche più inutili di Matt.
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5.19 - Man on Fire
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