
TheVampire Diaries – 3.17 Break On Through
Fans di The Vampire Diaries, l’episodio della scorsa settimana ha fatto luce sul mistero relativo all’identità del serial killer che ha preso di mira i membri del Consiglio dei Fondatori, uccidendoli in modo efferato. Abbiamo scoperto che si tratta di Alaric, ma la faccenda è piuttosto complicata.
Sembra infatti che l’anello dei Gilbert, che riporta in vita da una morte soprannaturale, abbia dei pesanti effetti collaterali: provoca uno sdoppiamento della personalità.
A quanto pare il morire e tornare in vita intacca la psiche, facilitando il sopravvento dell’oscurità; Oscurità che ha prodotto un alter ego killer di Alaric, determinato ad eliminare i membri delle famiglie fondatrici che hanno fallito in quello che è il loro compito, e cioè proteggere Mystic Falls dai vampiri. Un paradosso se consideriamo che Damon (un vampiro) è il migliore amico di Alaric.
Ma questo probabilmente spiega il motivo per cui lo vediamo essere anche il boia di sé stesso. Sembra che a livello subconscio in Rick si sia progressivamente sviluppato il senso di colpa per aver abbandonato quella che originariamente era la sua missione, il suo ruolo: vampire hunter. Più volte in questa stagione ci sono stati dei momenti in cui si è percepita la sua frustrazione per essere un cacciatore di vampiri ormai in pensione, come se sentisse di aver disatteso quello che era un suo dovere. Da qui – probabilmente – la nascita del suo alter ego, agevolata dal potere dell’anello.
Ma l’episodio della scorsa settimana ci ha anche rivelato che Alaric non è il primo ad esserne stato vittima; era già accaduto in passato – circa cento anni fa – ad una antenata di Elena (Samantha Gilbert) che sotto l’influsso dell’anello se ne andava in giro ad uccidere i membri del Consiglio proprio come sta facendo Alaric nel presente; non ci vengono fornite delle spiegazioni sul perché anche l’antenata di Elena avesse preso di mira proprio i membri del Consiglio, evidentemente non è un dettaglio importante ai fini della trama. La faccenda assume invece rilevanza in quanto Elena, indagando su questo precedente, spera di trovare un modo per aiutare Alaric e sembra anche essere un palese espediente degli autori per mettere di nuovo in contatto la coppia epica dello show e colmare quella distanza insormontabile che adesso li separa.
La vicenda di Alaric fa infatti da sfondo a quello che sembra essere l’inizio di un riavvicinamento tra Elena e Stefan.
Dopo la disavventura del vicolo (se così la si può chiamare), i due hanno un momento piuttosto imbarazzante, in questo episodio, quando si incrociano a Casa Salvatore dove Elena si reca per prendere il registro contenente le informazioni sulla sua antenata. Stefan viene beccato durante uno spuntino a base di sangue (proveniente da una sacca) e, al tentativo di lei di avere un dialogo, assume un atteggiamento freddo e distaccato che chiarisce ad Elena e anche a noi, la sua intenzione di voler mantenere le distanze. Ma il nostro tormentato vampiro non ci mette molto a cambiare i suoi propositi e in men che non si dica lo vediamo andare in soccorso della sua amata. Il chiodo fisso di Stefan, soprattutto in questo momento, è il sangue umano ma l’unica cosa più forte della sua brama di sangue è il suo amore per Elena, Klaus docet. Questo individuo è in giro da mille anni, penso che bisognerebbe prestare attenzione a ciò che dice (piccola parentesi: non so a voi, ma a me manca).
Tornando alla nostra epic couple. Quando Elena si reca al loft di Alaric per recuperare un suo oggetto personale (la fede nuziale) che servirà a Bonnie per fare un incantesimo che possa aiutarlo, trova Stefan ad aspettarla. E’ chiaro (ma un po’ meno ad Elena) che lui è combattuto tra ciò che è realmente e chi vorrebbe essere per colei che ama, qualcuno su cui lei possa contare, “Non sto cercando di ferirti” le dice, “Ma non posso essere chi vuoi che io sia, non mi controllo”. Ma a dispetto di ciò che afferma, si trova lì pronto ad offrirle il suo aiuto; è tipico di Stefan, spesso le sue azioni smentiscono le sue parole. La mette al corrente di una scoperta fatta mentre stava cercando altre informazioni sulla sua antenata, e cioè che è possibile che si manifesti un comportamento violento anche se non si indossa l’anello (ricordiamo che Alaric al momento non lo porta). Questo è per lui un chiaro segno che dovrebbe lasciar perdere e cerca di dissuaderla dal voler cercare a tutti i costi di salvare qualcuno che non può essere salvato, il riferimento a sé stesso è chiaro ad Elena che è sempre più confusa e frustata di fronte a questo Stefan che sente così distante ma nonostante tutto continua ad esserci per lei.
Solo quando – rovistando tra le cose di Alaric – viene fuori che lui ha una vera e propria doppia vita, Elena inizia a rendersi conto che la situazione è più grave di quanto si pensasse; ma quando con Stefan torna a casa (dove era stato affidato alle cure di Meredith) la tragedia si è già consumata, facendo di Meredith l’ennesima vittima dell’alter ego killer di Rick. Ed è qui che agli occhi di lei si profila in modo chiaro quello che è il calvario di Stefan, quando lo vede lottare contro la sua sete e salvare la vita di Meredith guarendola col suo sangue, è un brevissimo istante nel quale si crea dell’empatia tra loro; e leggiamo qualcosa di diverso nello sguardo di Elena, della comprensione finalmente.
E’ sorprendente come Stefan possa essere eroico anche nei suoi momenti peggiori; riuscendo a dominarsi, non solo salva una vita ma vince anche la sua battaglia personale; è un piccolo passo, ma è significativo per lui, una piccola vittoria alla quale brindare. E che ci porta a quella che, per me, è stata la scena migliore di tutto l’episodio.
Ma prima è necessario tornare un po’ indietro e precisamente al trio Damon/Rebekah/Sage, il loro ménage à trois che è stato al centro della puntata, non era soltanto un espediente escogitato dagli autori per scrivere delle scene con un sexy Damon in asciugamano (o forse sì?). Ad ogni modo, abbiamo apprezzato.
Riassumendo brevemente, è così che è andata. Alla cerimonia d’inaugurazione dei lavori del ponte Wickery, Damon incontra Sage (che non solo è stata il suo mentore ma anche il vero amore dell’Original Finn, almeno stando a quanto dice lei) e i due si alleano contro Rebekah (tendendole una trappola) al fine di scoprire cosa sta tramando; le sue insistenti domande sulla storia della famiglia Salvatore hanno infatti insospettito Damon che, grazie all’aiuto di Sage e alla sua capacità di leggere la mente (ricordiamo che è una vampira di circa novecento anni), viene a sapere che è esistito un altro albero di Quercia Bianca – che è stato abbattuto – e che Rekekah sta cercando quel legno, fatale per gli Originari. Il collegamento con i Salvatore esiste in quanto pare che essi, in passato, abbiano tratto la loro fortuna vendendo legname (mi ero sempre chiesta da dove provenisse la loro ricchezza, svelato il mistero) e guarda caso il giovane albero di Quercia si trovava proprio su una delle loro proprietà; consultando dei vecchi registri della Falegnameria Salvatore, Damon scopre che quel legno è stato utilizzato per costruire il ponte Wickery. E’ bizzarro che l’arma che può uccidere Klaus è sempre stata sotto al loro naso per tutto questo tempo.
Ma questa scoperta porta Damon ad un’altra (anche se, noi pubblico, un forte dubbio sulle reali intenzioni di Sage lo avevamo). Come si poteva ragionevolmente intuire, ciò che interessa davvero alla rossa vampira è il suo amore Finn, e, a costo di salvarlo, tradisce il suo allievo preferito. Damon arriva al ponte Wickery per assistere impotente al suo ennesimo fallimento epico, che la capricciosa Rebekah non manca di sottolineare con un sorriso compiaciuto mentre si allontana dal falò che distrugge – per i nostri eroi – la possibilità di uccidere gli Originari.
Ma in questo show, nulla è mai quello che sembra. E con questo, torniamo alla mia scena preferita dell’episodio dove uno Stefan (rilassato?) in poltrona che brinda al Controllo, viene interrotto da un Damon inspiegabilmente di buon umore, come gli fa notare il fratello. Facciamo fatica a seguirlo quando, allo sguardo perplesso di Stefan che gli elenca i fallimenti di quella giornata, esordisce con tutto quel discorso sul suo essere un filantropo finchè non scopre l’insegna – reclamata da Mrs. Lockwood ad inizio episodio e che Alaric avrebbe dovuto consegnare quel giorno stesso – ricavata dalle assi con cui era stato costruito il ponte Wickery. A quel punto tutto è stato chiaro. “Siamo ancora in gioco fratello” dice Damon a Stefan, “Andiamo ad uccidere qualche Originario”.
Dopo l’intenso episodio della scorsa settimana incentrato sul rapporto tra i fratelli, questo non avrebbe potuto chiudersi in un modo migliore se non con quel bellissimo sguardo d’intesa tra Stefan e Damon, nuovamente in possesso di un’arma che può uccidere Klaus &Co.
Ma se si mette da parte per un attimo l’essere TEAM SALVATORE, a questo punto sfugge il motivo per il quale siano ancora determinati ad ucciderli; no, un momento! Sono i cattivi della storia, ergo è giusto. Tuttavia, per quanto io ami i nostri eroi, non riesco a non simpatizzare anche per gli Originals, inimmaginabile ormai questo show senza di loro e soprattutto senza Klaus, due episodi consecutivi senza il nostro ibrido-Originario è il massimo che si possa sopportare. Quindi sarà difficile schierarsi da una delle due parti, la settimana prossima.
Ma cos’altro è accaduto in “Break on through”?
– Abby con l’aiuto di Bonnie e Caroline cerca di adattarsi ad una condizione che non ha scelto, ma essendo una strega non si tratta soltanto di perdere la propria umanità e dover lottare contro la sete di sangue; le streghe hanno un legame con la natura, possono sentire la vita fluire attraverso di loro e, diventando vampiro, Abby ha perso tutto questo. Sul finale di episodio, la vediamo lasciare la sua casa di fronte ad una Caroline che non può fare nulla per fermarla.
– L’alter ego killer di Alaric viene tenuto a bada grazie ad un incantesimo di Bonnie e a delle erbe.
Solo a me è sembrato troppo semplice?
– Bonnie fa un passo verso Elena e la loro amicizia, ma in realtà non si è mai percepito un vero e proprio rancore da parte sua nei confronti dell’amica.
– Rivediamo Jeremy. Elena lo chiama in un momento di sconforto ma non gli racconta nulla di quanto accaduto al loro “tutore”, vuole solo assicurarsi che stia bene; il fatto che l’alter ego Killer di Alaric avesse intenzione di passargli il testimone nel caso gli fosse successo qualcosa, è abbastanza inquietante. Jeremy non è di certo al sicuro con quell’anello al dito.
In conclusione “Break on through” è stato un episodio un po’ debole sotto svariati punti di vista ed è servito più che altro ad introdurci al prossimo col quale, con molta probabilità, si tornerà ai soliti standard a cui questo show ci ha abituati. I numerosi spoiler stanno alimentando le nostre aspettative e rendendo l’attesa ancora più snervante, ma non possiamo fare altro che continuare a contare i giorni che ci separano da “The Murder of One”.
I can’t wait!