
The Vampire Diaries: Recensione dell’episodio 1.01 – Pilot
Il fenomeno Twilight ha reso, negli ultimi anni, i vampiri più popolari che mai. O meglio, il vampiro è sempre stato popolare, ha sempre affascinato. L’elemento esoterico e sensuale nel mito del vampiro hanno sempre strizzato l’occhio all’uomo, sin dai tempi più remoti. E’ anche vero però che, dopo il successo della saga di Twilight, il vampiro è stato gettato in pasto al pubblico generale. Ironico che, per una volta, non sia il vampiro a nutrirsi dell’uomo, ma quest’ultimo a succhiare linfa vitale dal primo. Se prima quindi era relegato ad un pubblico di nicchia (in primis: Dracula, Anne Rice e Buffy), ora il vampiro è un fenomeno pop-culturale, che piace e – soprattutto – che vende.
Ovviamente, quei furbastri alla CW – la rete giovanile per eccellenza – hanno fiutato l’affare, ed hanno ben pensato di produrre una serie tratta da I Diari Dei Vampiri, saga di romanzi di L. J. Smith. Giusto una piccola precisazione: nonostante questa serie di libri sia arrivata in Italia solo dopo il successo di Twilight e affini, cronologicamente sono stati scritti molto prima. E, se li avete letti, noterete che Stephanie Mayer ha attinto a piene mani dai lavori della Smith. Quando la notizia della produzione di questo serial è arrivata alle mie orecchie, ero decisamente scettico. Ammetto di aver pensato subito: eccola, la versione televisiva di Twilight. E poiché a me Twilight non piace proprio (e tutto il giro che c’è attorno, mi fa inorridire), capirete che le mie intenzioni di guardarlo erano – non dico inesistenti – ma minime.
Poi però è successo qualcosa. La CW ha annunciato che dietro il progetto ci sarebbe stato Kevin Williamson. E se, come me, siete cresciuti con Buffy e Dawson’s Creek – l’idea di vedere un telefilm con protagonisti vampiri in mano al creatore del serial teen più realistico e interessante di sempre, mi ha decisamente incuriosito. E lo ammetto, anche eccitato. Eccoci arrivare al punto in cui giovedì scorso, anche io ho visto la prima puntata di The Vampire Diaries, il pilota come si dice nel gergo – e non mi ha deluso. Anzi, mi ha anche un pochetto sorpreso.
La trama del serial si può riassumere in poche righe: protagonista è Elena Gilbert, un’adolescente che ha perso entrambi i suoi genitori, e la cui vita cambia radicalmente nel momento in cui incontra Stefan, un ragazzo per lei solamente misterioso, ma che è un vampiro ultracentenario.
L’episodio pilota si apre con una scena, in realtà, abbastanza scontata. E’ notte fonda. Siamo in una stradina, immersa nel bosco. Una coppia discute in auto, e – a causa di una improvvisa nebbiolina – non vedono un uomo che gli si para davanti, e finiscono con l’investirlo. Contrariamente ai casi di omissione di soccorso che quotidianamente leggiamo sui giornali, il ragazzo scende a soccorrere il malcapitato. L’uomo è sparito. Ovviamente è chiaro a tutti noi telespettatori che quello era un vampiro, e la conferma avviene quando – appunto – il ragazzo viene improvvisamente aggredito. La vittima seguente è la sua fidanzata che, usdita dall’auto per controllare il fidanzato, lo trova dissanguato e, ovviamente, scappa urlando a gambe levate. Perchè si, il tuo fidanzato è morto li, non si sa come, e tu te ne scappi in mezzo al bosco correndo – invece che magari, tornare in macchina, e fuggire con l’auto? Ahimè, costei, pagherà questo errore facendo una brutta fine. E ben le sta!
Dopo la sigla (Che poi oggi si chiamano ancora sigle? Praticamente è il titolo del serial e basta, però la musica in sottofondo è figa ed inquietante, e quindi mi piace. Ad ogni modo, dove sono quelle vecchie sigle trash di almeno trenta secondi? Non so a voi, ma a me mancano), troviamo Elena intenta ad annotare sul suo diario i suoi pensieri, o meglio le sue aspettative per il nuovo anno. Sta per tornare a scuola dopo l’incidente che l’ha resa orfana, e spera che tutto sarà differente. Non sai quanto, Elena. Nei minuti seguenti scopriamo che la ragazza vive con suo fratello e con una giovanissima zia, e che la sua migliore amica – secondo la nonna – è una veggente. (e poi, in effetti, durante l’episodio.. sembrerà avere queste capacità) Mentre le due vanno a scuola, un corvo nero si schianta sul loro parabrezza. E si sa, i corvi neri sono un presagio nefasto. Che poi a me tutta la scena dei corvi neri, e anche la musica in sottofondo, mi ha ricordato un po’ Point Pleasant. E si, la cosa è decisamente positiva.
Siamo finalmente a scuola, ed Elena è l’oggetto delle chiacchere di tutti e degli sguardi da pesce lesso del suo ex fidanzato, Mark (col quale è cresciuta, e che ha lasciato dopo la morte dei suoi). Mentre suo fratello Gilbert (in un tentativo di ribellarsi, e di sfogare la rabbia per la morte dei suoi?) vende tranquillamente pasticche nel cortile, Elena fa l’incontro che le cambierà la vita: si scontra, uscendo dal bagno dei ragazzi (si, dal bagno dei ragazzi, perchè Elena è una brava ragazza, ed è li per fare una ramanzina al fratello – che è in bagno a spararsi qualche goccia negli occhi per rendere meno evidente quanto è fatto), con un misterioso ragazzo – da cui tutte sono attratte. Sarà che sono un ragazzo, però, non è neanche sta gran bellezza. eh. Seguono, durante la lezione, una serie di sguardi e sorrisi. C’è qualcosa tra di loro: una connessione. Fermiamoci un attimo, e facciamo un passetto indietro, che ho avuto un’illuminazione. Stefan, che è un vampiro, può tranquillamente uscire di giorno. Ecco, qui ci vuole un NOOOOOO bello sonoro. Fortunatamente però , differentemente da libri/film di dubbia qualità (ogni riferimento è puramente casuale, eh), c’è una spiegazione. Al suo dito Stefan ha un anello, che gli permette di farsi bagnare dalla luce dei raggi solare, senza finire incenerito. Fan di Buffy, in questo momento il vostro cuore starà gioendo. Gli uccellini staranno iniziando a cantare, e la pace dei sensi non vi sentirà un’utopia. Durante la quarta stagione del serial di Joss Whedon, infatti, precisamente nell’episodio 4.03 – The Harsh Light Of Day, Spike può camminare alla luce del sole, grazie proprio ad un anello, la mistica gemma di Amara. Presuntuosamente, voglio vederlo come un riferimento.
Ma torniamo a noi.
Elena incontra nuovamente Stefan al cimitero. Scrive il suo diario, di fronte alla lapide dei genitori e tutto, ad un certo punto, diventa inquietante. Un corvo nero gracchia incessantemente, e si diffonde una fittissima nebbia. Una figura – non si riesce a capire chi sia – osserva tutto, nascosta. Ecco, no, fortunatamente non era Stefan-versione-maniaco-alla-Edward; perchè Elena incontra il bel vampiro mentre scappa. Dopo due chiacchere di presentazione, Stefan chiede a Elena se si è ferita. Noi non ce ne siamo accorti, ma lui ovviamente si: ha fiutato l’odore del sangue. Ed Elena infatti, alzandosi il jeans, scopre di essersi graffiata poco sotto il ginocchio. In questo momento, se non avevate ancora capito che Stefan fosse in realtà un vampiro, ne avete la conferma: il richiamo del sangue è così forte che Stefan ci mostra i canini (si è girato dall’altra parte, per non farsi vedere da Elena) e scompare, a la Angel per capirci.
Successivamente scopriamo che anche Stefan ha un diario, su cui scrive di non riuscire a resisterle (parla di Elena, e la cosa interessante è che non è la solita baggianata del genere: ti ho appena incontrato e sono follemente innamorato di te; ma c’è una ragione, e ne parlerò meglio dopo); veniamo a conoscenza del fatto che il fratello di Elena – durante l’estate – se l’è spassata con Vick, quella dovrebbe essere la figa della città, ma non lo è, e che è la sorella di Mark. Nel frattempo, a casa sua, Elena sta per uscire, e aprendo la porta si ritrova di fronte (ancora) Stefan, che vuole scusarsi per essere scomparso in maniera così repentina al cimitero. Elena invece di mandarlo a quel paese perchè si – sembra proprio uno stalker – si chiede semplicemente come l’abbia trovata. Il fatto è che, come dicevo prima, c’è una connessione tra di loro, ed Elena non può resisterle, tant’è che lo invita ad andare con lei ad una di quelle tipiche feste dei teenagers americani, con falò, birra, sesso e rock & roll. Solo che solitamente queste feste le fanno sulla spiaggia, mentre a Mystic Falls siamo in mezzo ad un bosco. Beh, almeno c’è qualcosa di diverso dai soliti teendrama, suvvia! Durante la festa, mentre Elena e Stefan flirtano, qualcosa accade nel bosco: Vick viene aggredita da un vampiro, e quando Gilbert la ritrova, tutto acquista una velocità differente. Ovviamente, come al solito, viene chiamata la protezione animali. Ma dico, ‘sti personaggi dei telefilm, non hanno mai visto un serial sui vampiri? Non hanno mai guardato un film o letto un libro sul genere? Ovviamente, mentre tutti si chiedono cosa sia successo, l’unico a sapere la verità è Stefan, che – credendo di essere l’unico vampiro in città – fugge a casa per cercare una risposta all’accaduto.
La risposta, però, gli si presenta davanti.
Damon, aka Ian Somerhalder versione invecchiato e capellone, che scopriamo è il fratello di Stefan. Tra i due, ci rendiamo conto, non scorre buon sangue (oddio, è il caso di dirlo?): c’è dell’astio tra Damon e Stefan, ed è chiaro sebbene non ne conosciamo la ragione (anche se possiamo intuirla, e di seguito approfondirò la cosa). I due, dopotutto, non potrebbero essere più differenti: Stefan è tormentato, e ha deciso di non nutrirsi più degli esseri umani; Damon abbraccia a pieno la sua natura di vampiro, e miete vittime su vittime. Qual’è la ragione per cui Damon è tornato a Mystic Falls? E perchè proprio nel momento in cui anche Stefan è tornato?
E qui, bisogna fare qualche passo indietro. Bisogna mettere da parte l’aspetto più teen-drama-istico del serial, e passare invece a quello (a mio avviso) assai più interessante. Dicevo, all’inizio, che Stefan è un vampiro ultracentenario. E non è un caso che sia ritornato a Mystic Falls. E’ tornato per Elena. La cosa, diventa più che chiara nel momento in cui – durante una scena del serial – vediamo una foto antichissima di una donna che assomiglia ad Elena, ma non è lei: il suo nome è Katherine. Non sappiamo molto, ma da quello che ci è dato di capire è che Katherine sia la donna che Stefan ha amato molto tempo prima, e che Elena sia in qualche modo collegata a lei. Il che, ora ci porta a chiederci perchè anche Damon sia tornato. La risposta arriva proprio dalla bocca di Damon: “Ti ho promesso un’eternità di sofferenze, e mantengo la mia parola.” E quale modo di tormentare il fratello, se non mettendo gli occhi sulla bella Elena? D’altronde, Stefan – scongiurandolo di lasciare Elena in pace, non fa che stuzzicare ancora di più il suo palato. Ma cosa sarà successo tra Stefan e Damon? Qui mi permetto di azzardare che Katherine c’entra qualcosa. Probabilmente un triangolo amoroso finito male. O forse c’è altro. Only time will tell.
Possiamo quindi dividere la storia di The Vampire Diaries in due livelli: da una parte la vita di Elena, adolescente provata dagli avvenimenti della sua vita; e quindi tutti quegli avvenimenti che caratterizzano la vita di un teenager, sebbene lei stia per innamorarsi di un vampiro – il che non è proprio “normale”?! Dall’altra, un passato tutto da scoprire, che coinvolge Stefan e Damon, e la stessa Mystic Falls che – ci è dato capire – sia stato teatro di una serie di interessanti eventi che, almeno a me, incuriosiscono molto. E’ proprio questa doppia “faccia” del serial ad essere, secondo me, uno degli aspetti più interessanti e che – a lungo andare – scongiurerà il serial dalla possibilità di scadere nei clichè, di banalizzarsi, di diventare una copia del (purtroppo) più noto Twilight.
Passando al lato più tecnico, ho trovato molto convincente la fotografia, in alcuni punti molto algida, stile Supernatural. Anche i dialoghi, mi sono piaciuti: ovviamente, poiché il mondo dei teenager è stato indagato sotto ogni possibile aspetto, alcune cose magari vi suoneranno già sentite, però c’è sempre della qualità in quel che Williamson fa, e in The Vampire Diaries si sente.
Ed ora una piccola nota celebrativa per le soundtrack. Su tutte: Running Up That Hill, versione Placebo; una canzone che mi provoca delle forti emozioni ogni qualvolta la sento, ed è sempre un piacere vederla accompagnare delle scene in tv. Inoltre, una sorpresa sono stati i White Lies: gruppo che amo molto, e Death è stata una scelta impeccabile. Da quanto mi è dato di capire, la colonna sonora verterà, quindi, su sonorità indie-rock, e non vedo l’ora di conoscere nuovi artisti grazie a questo serial.
Concludendo, prevedo delle cose belle per questo serial. E il riscontro positivo del pubblico (quasi cinque milioni di persone hanno seguito il primo episodio, rendendo questa la premiere più vista di sempre sulla rete), mi fa pensare che Kevin e il suo team di autori avranno tutta la libertà di realizzare i loro piani.
E’ decisamente bello vedere i vampiri nuovamente in forma.
Voto: 7.5