
The Tomorrow People: Recensione dell’episodio 1.07 – Limbo
Ammettiamolo, ci mancava! Non parlo dell’episodio in sé ma di un telefilm che riuscisse a superare gli abituali cliché e regalarci emozioni singolari! Un po’ come ogni serie agli inizi, anche la Gente del Domani ha avuto le sue scosse d’assestamento, prima di ingranare la marcia giusta ma, ora che l’ha fatto, non è solo un piacere guardarla ma è veramente un immenso piacere. Non regalo giudizi positivi, ormai dovreste saperlo, ma in questo caso mi sento quasi giustificata a farlo, dato che la storia mi sta coinvolgendo (come spero faccia anche con voi) e sta eliminando un paio di luoghi comuni realmente banali per sostituirli con altri, che banali lo sono ma in una misura nettamente inferiore.
Lo scorso episodio ci aveva lasciato con John lontano, in viaggio per andare al funerale del padre di Russell, e con Cara e Stephen che lavoravano duramente per superare la sua assenza. Non è una cosa da poco, come si intuiva già allora: Cara sta con John, da sempre, per quel che vale, e malgrado tra lei e Stephen ci fosse parecchia ambiguità fin dall’inizio (non provate neanche a negarlo) questo non cambia le carte in tavola. Cara, naturalmente, fa subito marcia indietro, mentre Stephen aleggia ancora un po’ tra le nuvole, illudendosi di aver trovato il suo primo vero amore. Non negherò di essermi chiesta se affrettare le cose, da questo punto di vista, sia stata una buona cosa ma, dato che ancora non ho trovato la risposta, preferisco non indugiare troppo sui miei dubbi. Cara, appunto, incapace di mentire e schiacciata dal senso di colpa, vuota il sacco con John che, come pare logico, riceve una pugnalata al petto, di quelle che fanno male.
“Are we even now? I lie to you, you lie to me: is that how it is? It took me years to tell you the truth about the Annex project; it took you two days to come clean about this. So now, respect: you win.”
Come ci si aspettava, proprio quando le cose diventano ingestibili nel triangolo John-Cara-Stephen, bisogna fermare un pericoloso stupratore con superpoteri e, per farlo, John ha bisogno di Stephen. Era inevitabile un confronto tra i due e il fatto che Stephen sia privo dei suoi poteri, quando questo accade (anche Clark Kent aveva provato a giocar a football, con la superforza: ricordate tutti come andò a finire, si?) , mette i due su un piano quasi ironico in cui, inevitabilmente, poteri o no, è John a prevalere. La mela della discordia (ehm-Cara-ehm) appare nella speranza di placare gli animi (o per il suo senso di colpa, magari) e afferma di amare John (bugia) e che la notte passata con Stephen non abbia significato nulla (altra bugia). Possiamo tranquillamente dire che la faccenda è ben lontana dal risolversi, malgrado il ricongiungimento strappalacrime tra John e Cara, alla fine.
Un po’ inutile, ma sempre inspiegabilmente centrale, è Astrid, che finalmente viene smascherata nel suo amore impossibile per il proprio migliore amico: affrettata, secondo me, la scelta di svelare questo dettaglio già adesso. Avrei aspettato che lei fosse in pericolo, almeno, e da cosa nasce cosa… Ma ora è di nuovo tutto tranquillo, amici come prima: solita vecchia solfa insomma. Si vede che non sopporto Astrid, vero?
Un bellissimo episodio, nel complesso, che regala molte emozioni e apre nuove scorciatoie per possibili storyline future. L’ho già detto, lo ripeto: ci mancava proprio!
1.07 - Limbo
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